I - 296 - , prov;iso coi suoi impiegati e la snn, roba iniziato nella prin1a metà del Cinqueil 15 luglio, e il padrone del villino si cento da Giacomo della Porta, finito da affrettò ·ad affiggere uno di quei carat- Carlo Madcrna e poi .da Felice della teristici cartelli romaui: Est locanda. , Greca, per incarico degli Aldobrandini. Le sedi dei rappresentanti esteri a Ron1~ hanno- gli aspetti più strani. Alcuni stati hanno acquistato o costruito apposta pa,lazzi o villini, altri hanno prieso in affitto per i propri .rappresentanti dei palazzi o semplici quartierini,· n1agari in albergo; alcuni mip.istri risiedono in grandi palazzi storici, altri in 1uodesti appartamenti nascosti. La più bella residenza estera è senza dubbio quella di -Francia, P.~lazzo Far-, nese .. Fu iniziato per co1nmissione di Paolo III da Antonio da Sang:1110 il Hiovane, il quale costruì la facciata sino al co1·uicione e il cortile sino al séco:µ,do ordi~c; fn compiuto dRiMichelang~lo. In seguito subì alterazioni per op'era di Gi(l>con10della -Porta, che n.ggiunse il terrazzino nella facciata prin-· cipale e costruì la facciata posteriore che guard"a il Gianiicolo. L'interno - sebbene privo di tutti gli ornamenti archeologici che i Farnese avevano sparsi con grande prof usi one e i Borù oni, che a quelli succedettero, portarono al Museo. di Napoli - è veramente principesco~ per gli affreschi dello Zuccari, del Domenichino, del Salviati, del Vasari, del Caracci e suoi scolari. Il palazzo fu dato in affitto da France- :sco II di ·Borbone al Governo francese, e poi dai suoi eredi addirittura venduto;. ciò che dette luogo a una lunga contesa col demanio italiano. Subito dopo per importanza storicòartistica viene, o meglio veniva, il •Pa- .· lazzo di Venezia, che fu fatto costruire nella metà del Quattrocento dal cardinaJe Barbò (poi Paolo II ·p·apa) e fu lungamente dimora di poutefici fi.nchè .Pio IV non lo I donò aiJ}arepubblica veneta. Da questa passò col trattato. di Campoformi.o all' Austria che lo serbò abusivamente anche dopo il 1866. Il Palazzo Venezia, addossato alla éhiesa di San Marco e privo del Palazzetto, che fu demolito per dare aria al Monumento à Vittorio Emanuele II, avanti d'essere :rivendicato ali' Italia nell'agosto 1916, era la sede dell' ambasciata· austriaca ·presso ·il Vaticano. L'ambasciata presso il Quirinale vi teneva solo la Cancelleria, perchè l'ambasciatore occupava il primo pian? ~el St?-nt~osopala~~9 Qhi~i, I, ibliotecaGino Bianco 1 Chigi l'acquistarono nel 1659. L' ubicazione del palazzo - ang'olo tra Piaz_za Colonna e il Corso - è stata causa continua di dimostrazioni anti-austriache per·trent' anni, tanto che l'ambasciatore non ave-va mai potuto te:p.ere esposto lo stemma ab borrito. · La Germania scelse per il proprio ambasciatore, e non senza intenzione, un palazzo sul Campidoglio, anzi tra il Campidoglio propriam·ente detto e la R~pe Tarpeia. ,. Un tempo nessuna famiglia poteva abitare sul Campidoglio, ma Carlo V ne diè speciale concessione al suo paggio Ascanio Caffarelli. Passato in po&- sesso del governo tedesco, Guglielmo II ne fece decorare le sale dal pittore Ern1ando Prell di Dresda e vi fece installare un tl'ono, simbolo dell'invadenza ' tedesca ,in Italia. È noto che nei mesi ohe precedettero · immediatamente la guerra la sede v.era.dell' ambasciata era divenuta la meravigliosa Villa Malta', detta anche delle rose dalla profusione di 1ose d'ogni_ varietà nel suo stupendo g;iardino. Villa Malta,. che il principe di BiiJow acquistò dal Bobrinski, nel 1789 n>ssistette alle misteriose adunanze del Cagliostro ; non era nuova dunque ai conciliaboli_ quando nel 1915 il Biilow vi congiurò con pochi sciagurati italiani ai danni dell'Italia. Nel secolo scorso la Villa ospitò anche Lodovico I di Baviera e· Guglielmo Humboldt. . Una sede storica è anche quella· della legazio;ne portoghese, nei locali di un antico ospizio pei pellegrini e infermi portoghesi, annessi alla .chiesa di Sant' Antonio dei Portoghesi, nella via omo.nima. La facciata della legazione è ridotta a una modesta porticina quasi schiacciata dalla· chiesa che nèl Seicento i re di Por- 'togallo fecero costruire su disegno di Martino Longhi e i loro suocessori fecero restaurare nel 1868. Alle Quattro Fontane ,un celebre palazzo romano, quello che Carlo Maderno iniziò per incarico di Urbano VIII. Barberini e Gian Lorenzo Bernini terminò costruendo il gran.de scalone, o~pita al prhno piano l'ambasciata di Spagna, al secondo la legazione di Grecia. La Svezia occupa in piazza Sant' Andrea della Valle (n. 16) il palazzo Capranica, attribuito al Sangallo, poi restaurato nel 1879; da non confondere ~ol ~i~ IH>tg pailazzo Capranica, l' edifì...
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