Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1917

.286 - dolo: Viva, l'Italia! Attorno a lui fischiavano le cannonate austriache. Ma i ten1pi volgono infausti: la giusti zia è oppressa ùalla thannide : il tricolore. cade, si nasconùe, diviene nuo- ,,amente delitto. Guai ehi sarà trovato con quei colori! I fudlati non si contano: una coccarda nu1nda alla morte. I sacri colori s'inzuppano di sangue e di ln<·rhne. 'l'ent~1110 <li Tjsorgci·c con Benti.vegna, con Pisacane, n1a ricadono e Pisacane muore avvolgendoseli nel cuore. 1\ta giunge il 1859, giunge il '60 e tutta Italia s'illumina dei triuolorati vessilli; l' Italia è fatta, il tricolore ha vinto. I suoi vessillifei·i si chi-a.n1ano Schiaffino, Nullo! Nessuna ~nùiera ebbe mai tanto sangue di n1artirio e tanta luce d.i gloria nri suoi colori. . « Sii benedetta » diceva Carducci, -« benedetta nella immacolata oTigine, benedetta nella via di prove e di sventu1·e per cui i:rpnuwola,ta ancora procedesti, benedetta nella battaglia .e nella vittoria ora e sempre nei secoli. Non ran1pare di aquile e leoni, non sorn1ontare cli belve rapa,ci nel santo vessilJo; ma i colori della nt>stra primavera e del -nostro paese, dal Cenisio ali' Etna; le nevi delle alpi, l' aprile deJle vàlli, le fiamme dei vulcani. E subito quei colori parlarono alJe anin1e generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù, onde la patria sta e si augusta :. il bianco, la fede serena alle idee, che fanno divina l'anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù dei poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e de.gli eroi. E subito il popolo cantò· alla sua bandiera che Ella era la più bella di tut~e e che sempre voleva Lei e con Lei la libertà; onde è che Ella, come là (nella, lapide posta nell' awla del Congresso di-Reggio) dice la scritta, piena.di fati mosse alla gloria del Oarnpidogli_o ». Scrisse uno stol'ico del Risorgimento italiano : ~ I giovani che non possono 1·icordare di aver veduto nei tempi della dominazione straniera un cencio trico-. lo~·e conservato fra le memorie più care e segrete; mostrato fra un sospiro di rimpianto e una speranza., e non videro più tardi quei niedesin1i colori splen- " dere liberi nella gloria del sole e, sor_- gere quasi per incanto dietro ai passi dei fuggenti austriaci, e rivestire le città d'un iride festosa, non possono comprendere il frè1nito segreto che provano quelli che hanno i capelli grigi all' apparire della nostra bandiera ». __,vero; noi non proveremo mai q1iei fremiti. che provano oggi i vecchi superstiti, chè non soffrin1n10 la dominazione austriaca o papale. Ma anche nei petti qegl' it_aliani. d'oggi s' accendono gioia e orgoglio per il tricolore, che spiega al vento le ali,. e ricorda · il martirio e la gloria dei padri. Anch' essi, tramutati i cuori in ali e le fronti in raggi di sole, sulle Alpi contese, davanti e oltre Gorizia sacra, sanno morire avvolti nel tricolore come nell' amplesso di una sposa. Ancona, 12 Agosto 1916 PALERMO GIANGIACOMI. I PAUlfflEHT-1 .in rERFlm1rA • i ,, a,uo STABILlfflEOTO (S,. flPPIAHI • TREVISO Hflnno fflfflA fflO·Hilll' LE· ~S16E~e 501 PR0~01' n e.A mARCR ùl ff\BéRKA • fRfALQ6Ì--.I A..RIC~ ESUI BibliotecaGino Bianco \

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