Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1917

247 - produzione di una azienda vitata con 430,000 piante del Senatore Frascara in Piemonte. Sono. queste: A nnate 893 ••• 1 1 1 -1 1 1 894 .•• 895 .•. 898 .•• 897 ••• 898••• 1899... 1900 .•• 1901. •• 1902 .•• 1903 ••. 1904 ... 1905 ..• 1906 ••• 1907 ..• 1908 .•. 1909 ... 1910 .•• 1911 ••. 1912•.• 1913 •.• 1914 ... Per o~nl 100 viti Quint. 10,94 7,07 8, 77 3,77 8,46 8,40 8,48 12,40 10,53 15,22 4,09 8,83 6,53 7,71 17,71 16,60 11,0i 5,tH 8,38 7,92 12,41 11,98 Vino Prezzo per hlP"RTO prodotto ettolitro .Ettol. Lire Lire 7,70 14,- 107,80 5,40 22,50 121.50 5,90 21,75 i20,32 2,40 2,30 55,20 6,04 13.- 78,44 6,01 26,75 160,80 6,01 21,- 126,21 8,50 15,50 131,75 7,60 12,- 91,60 10,80 15,- 162,- 2,90 35,- 101,50 6,30 23,75 149,45 4,60 2S,- 128,80 5,40 27,- 143,80 11,70 10,- 117,- 11,10 11,50 127,G5 8,20 15,50 127,10 ~,20 34,- 142,80 6,05 40,- 242,- 5,81 38,- 22·0,78 9,69 18,- 174,42 9,23 16,- 147,68 Ne_l lungo periodo considerato la produzione ragguagliata a 1000 ceppi è passata da un minimo di quintali 3, 77 ad un massimo di quintali 17, 71, e cioè da un nu1nero indice di 100 a quello di 516 ; ed il valo,re del prodotto lordo da un 1ninimo di L. 55,i ad un massimo di L. 242 coi numeri indici di 100 e 434. Sono oscillazioni che si rendono inevitabili nella grande instabilità di condizioni della viticoltura, instabilità che non può a meno di far risentire una forte ripercussione sulla economia generale del paese, sia per la vastità della superficie di ter-reno coltivato a vite che è circa un quarto del terreno coltivabile, sia per essere la coltivazione suddivisa quasi in tutto il paese e frazionata in più compartimenti, esercitata da molti· piccoli proprietarii. Tanto che bene a ragione fu detto che la vitic~ltura ha un grande potere colonizzatore. Le surrilevate oscillazioni, o variazioni nelle produzioni hanno per conseguenza l' instabilità nelle condizioni economiche della viticoltura, l' irregolarità del reddito, quali forse non troviamo in altre coltivazioni. Da ciò 'nascono le crisi, e che per la viticol- · tura sono crisi dell' abbondanza, poichè alle annate delle grandi vendemmie corrispondono i prezzi più bassi e le maggiori difficoltà di smaltire il proBibliotecaGino Bianco dotto. E le regioni che hanno nell'uva la più importante produzionQ, sono quelle che più risentono le conseguenze di siffatto continuo variare del reddito. È per questo che le cosidette crisi del vino soho ormai frequenti in Italia, e ricorrono a brevi intervalli. È· possibile mutare questo stato di cose1 È il problema che è stato discusso nel Congresso agrario dell' anno scorso a Roma promosso dalla Società degli agricoltori italiani, su relazione del prof. Voglino. Le _cause dello stato di cose che ho qui lumeggiate sono parecchie, ma il professor Voglino pone come principali queste due, 1. il clima, 2. le malattie crittogamiche e specialmente la peronospora. Sul clima, dice il Voglino, non è possibile_ agire, bisogna subirlo. L'agricoltura è stata chiamata una industria, ed è ve11~simo, ma occorreva aggiungerci una industria senza tetto. Per quanto rigu.arda- la lotta contro le malattie della vite, sono possibili dei miglioramenti, ed ogni perfezionamento nella lotta contro le malattie tende -a rendere più regolare il reddito delle vigne. In complesso però l'uomo ha ·scarsa influenza n~l modificare uno stato di cose che dipende da fattori su cui non può esercitare che limitata azione. Se però, nota il Voglino, l' uomo non può agire sul clima, sarebbe teoricamente possibile rendere meno oscillanti i prezzi del vino, qualora si riescisse a sottrarre al consumo una parte del vino nelle annate buone per aggiungerlo a quello prodotto nelle annate di scarso ràccolto. A questo riguardo l' on. Camillo Mancini ·propugnò l'istituzione dei cosidetti ~ Monti vinarii ))-, Certo è un'iniziativa che se fosse coltivata dappertutto, potrebbe effettivamente moderare le oscillazioni dei prezzi, ma ha pienamente ragio:r;i.e il Voglino di osservare che è un'idea di assai difficile attuazione. Invero, basta pensare alle difficoltà che vi sono per far sorgere le cantine sociali, per comprendere quelle che si presentano ·per l'istituzione dei monti vinarii. Ritenuto che, come fu considerato fin qui, la causa fondan1entale della cosidetta crisi vinicola stia nelle enormi oscillazioni della produzione, queste perturbazioni sono specialmente risentite nei paesi dove la vite costituisce l'unica coltivazione,. dove vi è la. monocoltura. della vite, o vi ~ predominante. Un primo miglioramento della

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