- 282 - t.~-rello ed altri snettacoli di prosa fin poco ,lnpo H 188Ò. ' , . Infine il clns8ico tea'.tro rornano, dopo quas'i trecento anni di vita., , i chjuse per sernpre e, con1e tanti altd, YP:1po ridotto ad nso di rnagnzziuo ! L'" Apollo ,, o teatro di Tor di Nona. Questo edificio così- cnro ai Ron1ani, per quanto era stata jnvisa la t(,rre da cui tntRse il norne, venne costruito dal conte Ali.bert, auspice - può ben dirsi - Cristina cli Svezia. Il prirno ve.glione vi. si tenne nel 16~)0; n1a Innocenzo XII. affetto da ~1nt.uoso bjgottisn10, Ull bel giorno non volle più saperne di feste e di spetta.- coli, e, con uka.:,·e fùln1inea, fece radere al suolo il tentro nel 1697. Pasquino sentenziò allora biblicarnente: Jllanu.s tuae f'ecen1,nt me et sic repente precipitas rne .' Più t,1rdi l'edificio venne ricostruito ' dalla can1era Apostolica, su disegni di ,· Carlo Fontana; nella notte dal 29 al ~O Gennaio 1780 un incendio - che Giuseppe Carletti, cantò p,oi in un bizzarro poemetto - distrusse co1np]eta1nente il teatro. / Ricostruito ancora nna volta quasi ex no1;0 ( come può vedersi dai disegni che ne lasciarono il Giorgi e il Tarqnini). fu co<lnto, <lnrant.e.il p1·imo Im-• pero .FranceRG al principe Sa.nta Croce, che lo vendè al principe Giovanni TorJonia. Restaurato nel 1830 dal Valadier, prese• il non1e di Apollo, e per lungo volger di anni raccolse e incoraggiò lo primizie degli jngegni e dei talenti musicali ItalianL '-Nel breve periodo repubbHcano del 1849 l'Apollo fu un vero centro di 1nanifestazioni patriottiche; n principe Alessandro Torlonia vi ordinò opportuni restauri, facendo] o solennemente riaprire il 27 Dioe1n bre 1862. La sisterr1azione del Te-vere costrh1se il Comune ad atterrare iJ famoso teatro nel 1889. * * * Il progresso e _la civiltà hanno indubbiament~ i loro bravi diritti .... anche sul piccone demolitore. Ma chi sente tutto il fascino della Città eterna non può non provare un vago senso di tristezza• al pensiero di tanti e.tanti eùifici distruttj; nei quali 1a storia e1'.arte avea lasciato tracce 1neravigliose ! Vien fatto di concludere con lo stesso 1\1:ontaigne: " Ho ·veduto altrove case ruinate, e statue, e cielo, e terra. Eppure non posso mai rjveder la tomba di questa Città, sì grande e sì potente, che io non l' arr11niri e non la v.eneri ! ,, E1'1ILIO CALVI. L'antica villa J1udovisi 1 (da iin acquarello di Jf'1·an7., Roesle1·). BibliotecaGinoBianco "'
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