Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1916

- 281 - • Il Capranica, fu reso pubblico nel 169p, dopo alcune rnigliorie apportatevi da J?ilippo Acciaiuoli. I biglietti per la sera della inaugurazione salirono a prezzi elevatissimi, le sedie si pagarono da 7 fino u 14 giuli! ( da lire 2 a lire 4 circa). Nel Settecento questo teatro, che era uno dei più popolàri, venne riedificato 1dai Negroni, nobili rornani, oriundi genovesi, ehe lo ebbero forse in affitto dai Capranica, cui tornò poi nuovamente; la proprietà in seguito ne fu s1ninuzzata fra parecchie famiglie, ognuna delle quali possedeva un palchetto. L'edificio, costruito tutto in legno, non aveva facciata esterna. L'ingresso era indecoroso, la scala cattiva, inco1node le scalette ai palchi, i quali si dividevano in sei ordini; platea e palcoscenico soltanto erano passabili. Vi si davano per lo pii1 com1nedie, farsette n1usicali (specie di vaudevilles), pantomime e perfino rappresentazioni di burattini. Goldoni nell'inverno 1758-1759, dopo l'insuccesso della su.a Yedova di ~pirito a] Tordinona; riportò veri trionfi al Capranica; la Pamela nubile si ripetl' in questo teatro dal 2G Dicembre 1758 a 1 martedì grasso dell' anno seguente. La compagnia era composta di egregi attori; questi, dopo i successi riportat.i, pregarono il Goldoni di seri vere espressan1ente per loro una co1nmedia. 11 grande Veneziano non si fece pregare e compose la Pamela 1na1·itata, che però in Ro1na riportò un succes:::;o assai inferiore alla prima. ~ Durante il dominio f.rancese e ai primi tempi della· Restaurazione il Capranica non offre gran che di importante. Nel 1833 alcuni buontem1>oni vicoronarono Arcipoeta, con un serto di lattuga, lauro e n1alva, un certo Marchetti, stupido facitore di versi in1possibili e autore di dran11ni spropositati. Quell'anno il teatro restò chiuso e il Belli se ne lagna triste1nente nel sonetto: I teatri de mo', del 20 Gennaio. Due anni d·opo lo stesso Belli nel sonetto . Er bullettane de Capranica (9 gennaio 1835) prende a1nabilmente in giro il Direttore della Compagnia Berlaffa, scadentissi1na. Il teatro servì poi a rappresentazioni di dra1nmi popolari e sanguinarii, di burattini; finalmente, verso il 1846-49, avendo la scena assunto carattere patriottico, il I{eller presentò al Capranica quadri plastici, tolti dai disegni del Pinelli (Fu1•fo Camillo che scaccia i Galli da Ronia, Orazio al ponte, ecc.). Nel 1854, su disegni dell'architetto Giuseppe Servi, il Oapranica fu ricostruito in n1ateriale e ornato con una certa eleganza; anche l'ingresso venne migliorato. .La sala qbbe cinque ordini di palchi, con comodi ,corridoj regolari; si abolirono gli •indecenti an1bulacri gift esistenti. Da allora fino a vol'so il 1870 il teatro ·ebbe un certo carattere cli tran- · sizione fra quelli popolari e l'opera seria. Vi si davano cqn1n1edie, panto1nime, opere buffe, gi n0chi acrohntici e di prestigio.; Stenterello sovente vi pontificava, nell'arguto dialetto fiorentino. Nel 1856 cer~ Evangelisti esegui vn al Capranica intéressanti quadri plastici; martedì 15 Febbraio 1858 ebbe luogo la serata " a benefizia1nento de Filippo Tacconi (il famoso Gobbo Tacconi, che deliziò pe~· tanti anni i Ro1nani), alias " Marco pepe l::}.Carogna.. ,: CoHì dice il rnanifestino, che annunzia. in dialetto ro1nanesco, nel quale si clnYn anche la recita: " L' Ast1·azione de l!Vurenza, 'na commedia proprio della chi,1vetta, nova nova, rnai rnessa, scritta . da 'sto fusto, ecc. ,, · Seguiva: Meo patacca er ,ql·evee Jl,[arco pepe la crapetta e la panto1nin1a l!.,'r volu de 1'1·accagnino. Il teatro Capranica, dopo un certo periodo di chiusura, venne riaperto il primo Dice1nbre 1871; ma non troppo 1nigliorato. I palchi, con un orrib1 le fonùo rosso, avevano i muri f>enza colla, sicchè il pubblico ne portava la tinta attaccata alle spalle; i lumi a ·ga:-3de1le scale erano privi di carnpa.ne; dne specchi all'ingres~o ricordavano quelli dei barbieri di altri ten1pi; i t~1 ppeti, non fermati solida1nente, rninacciavnno ad ogni passo l'equilibrio degli spettatori; la polvere e il cattivo odoro regnavano sovrani. Vi si dettero 1nusiche allogre, 111 nsica ~eria (Il Trovato1·e ccc.) e spettacoli di prosa. Alamanno ]\tlorelli vi rapprcsflntò per Ja prima volta Ra,bagas e il Ridicolo di Paolo :Ferrari. Ernesto Ros~i vi recitò il· Cete_qo di Salmini, o Re Lear; To1n1naso Salvini vi riportò monyornndì successi. Seguirono le con1pagn io dialetta1 i piemontesi Cuniberti, Gan~11i e Tosell i (v. 1874-1875); poi Toto Schiavoni, Sten-

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