Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1916

.. La torre di Paolo III. (Da un acquarello di Franz Roesler). 1 I . \ N questo grave periodo di crisi che sta attraversando la cittit eterna, specialn1ente per mancanza di case; in questo febbrile istante di attività edilizia, non desta certo molta i!npressione il fatto di veder demoliti. o tra- :sfonnati, l' un dopo l'altro, 'classici quartieri, vi~zze irte di vecchie e luride catapecchie, palazzi secola!i, torri 1naest.ose, chiese, teatri e monumenti di ogni età, di ogni importanza. Ci si arresta· un istante dinanzi, dapprima meravigliati, poi incuriositi; si osserva ben bene; quindi - con una scrollatina di spalle - si passa oltre, scusando in cuor nostro quell'attentato del piccone demolitore con la vecchia e comoda attenuante del. ... progresso. E tutto finisce lì. Intanto, per far posto a nuove strade e a nuove costruzioni, sono spariti l'antichissimo quartiere dell'Orso, qua~i intieramente; una gran parte di via del Tritone; i vicoli di J\iarforio e di Madan1a Lucrezia., così' curiosa- •Inente noti nel campo folkloristico. Si tagliarono - senza pietà - non pochi tratti delle mura urbane; si abbatterono alberi secolari; si distrussero le due ville Ludovisi e Campana, così universal n1ente celebri per tesori archeologici. E ancora: si demolirono - come vedremo oltre - parecchi edifici di singolare importanza storica,.pri1uo fra tutti il palazzo 4-Itoviti, su,l Tevere; si ' rasero al suo1o le tre chiese di. Santa Marta, del Salvatorello e di San Nicola in Arcione; il Manicomio e l'Ospedale cli Santo Spirito, sia pure in parte; il classico teatro Apollo, o Tordinona, mentre il Capranica, il Goldoni, il Rossini, il Fiano, il Valletto ed altri di carattere popolare furono soppressi e i loro locali ridotti ad altro uso. L'aspetto caratteristico, direi quasi leggendario, della più irRport~nte via di Roma, il Corso, va a poco a poco 1nutando; nella sola piazza Venezia - donde il superbo rettifilo si diparte - in circa venti anni sono stati rasi a terra tre edifici monumentali, che la chiudevano in uno sfondo maestoso: il palazzo Torlonia, la torre di Paolo III e il pal,azzetto di Venezia. Ed ecco la sorte cli taluni altri fra i più notevoU fabbricati di quella strada, non pochi dei quali vennero di recente assorbiti dai grandi istituti di credito: il palazzo Odescalchi presenta una nuova facciata; a quello del Banco di Roma (già Simonetti), poi Venosa, furono tolti i negozi; la Società Immobiliare stariducendo a nuova destinazione il casamento degli Aldobrandini di Sarsina; la principesca di1nora degli Sciarra, pur restando intatta (salvo il palazzetto, la cui area è occupata in parte dal Modern Hotel), è in possesso della Cassa Nazionale di Previdenza. E ancora: il palazzo Piom biho più non esiste; quelli Marignoli e Bocconi sono di recente costruzione. Il CredUo Italiano ha acquistato, trasformandolo, il palazzo Verospi; l'edificio posseduto dai Theodoli è tutt'altra cosa da ciò che era un tempo; lì presso av~à sede fra breve il Banco 18 . I

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