Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

408 - nnto per le suo· origini impure è stato portato ai sette cieli per gl~ iclenti~i n1otivi; le sue cadenze e~otiche _clehziar.ono le persone raffinate. Descn vere queste cadenze è quasi in1possibile: la posizione iniziale del tnngo è quella del valzer, 1na subito i passi rievocano il 1ninuetto, poi il boston e il cancan : la coppia avanza e retrocede con strane genuflessioni eome se stesse per cadere in avanti o all'indietro;. questa ginnastica del ginocchio costituisce un ottin10 esercizio sportivo; ma il tango è stato pure denorninato il ballo del flfrt, perchè ad ogni n101nento pare che il cavaliere stringa a sè la dan1a e se1npre l'attesa rimnne delusa. La nuova dunza ha poi creato professioni particolarmente lucrose; i maestri di tango non si possono davvero lagnare della ·crisi econon1ica, giacchè alcuni guadagnarono mensilmente più. d' un :ninistro. Un trionfo così assoluto e diciamolo pure così sfacciato, non poteva durare a lungo; contro il tango si ordirono congiure che preparate accortamente nell' 01nbra, ingrandite, rafforzate dal1' alleanza col clero, lo attacc~rono da pii.1 parti, lo infiacchirono, lo vinsero: le scon1uniche delle autorità ecclesiastiche furono certamente le più efficaci; l'Arcivescovo di Parigi proibì il tango dichiarandolo addirittura una danza di perdizione e dopo di lui vennero altri potenti dignitari della Chiesa non meno severi nei loro giudizi. L'idolo, il beniamino mondano pericolava sul suo piedesta~10· e per impedire una indecorosa caduta, convenne modificarlo, purificarlo, civilizzarlo; l'edizione riveduta e corretta del tango rion ha di con1une coll'originale e famigerato balla argentino che il nome: 1na nel suo adattamento alla buona società, esso ha perduto 1nolto brio e tutte le sue principali caratteristiche. Il tango rapidamente trar11ontava 1 1na rimaneva tuttavia nei due n1ondi una gran ·voglia di ballare; tanto è vero che quando nacque la storiella di Jean Carrère, al quale il Papa avrebbe d_etto di ricordare con com piacimento le oneste e gioconde movenze della veneta furlana, questa divenne celebre nel giro di poche settimane. Il brillante giornalista francese si trovò di pnnto in bianco padrino di una danza, che raccornandata o per lo meno non biasin1ata dal Papa, non correva c~rto rischio di attirare scomuniche. A farlo apposta la furlana agile, fresca, allegrissin1a, è BibliotecaGino Bianco proprio·l' antitesi del tango; o in q11anto alle sne origini no ha pPr tutti i gu:sti. Nel secolo XVI era danzata a preferenza da.i contadini friùlani che le diedero il no1ne, ed essi l'avevano appresa dai loro prossi1ni fra.telli tirolesi. l'orfezionara dal popolo, passò le soglie della buona società e fu la preferita delle donnine incipriate, stanche degli inchini del 1ninuetto e delle placide 1novenze della pavana. Ora dopo un lungo sonno, essa torna a rivivere col suo passetto rapido in 6/8, cosparsa ancora un poco di cipria, in alcuni n101nenti ar'istocratica ed in altri rnontanara. Anche questa danza sfugge ad una descrizione precii:ia, sin1ile al n1inuetto, alla gavotta, con qualche richiamò al valzer ed alla tarantella. La difficoltà .di eseguire passi così diversi fra loro e la necessità di sale molto Yaste per le sue evoluzioni, fanno sì che la fnrlana non si sia popolarizzata co1ne il, tango, pur godendo un eccellente riputazione; la si ballò nelle riviste francesi, sui t~atri, nelle accacle1nie, venne riprodrJtta nei cinematografi, illustrata in tuttj i giornali, ma il suo successo, è doveroso dirlo, non fu ne1nn1eno lontanai;nente paragonabile a quello del tango. Tanto è vero che la furlana non escluse l' appaTizione si1n~ltanea di numerosi balli concorrenti, che tutti conobberQ lJll quarto d'ora di celebrità e

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