Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1915

37GI 6ERGAM li r I) MI LA li fil A r.. t .. .. ~• DAM'-L. ................ ILSTERRITORIS ROMANSCHS (segon.d G. !.•Ascoli) FURLAN (cunRo,c~,Bolt, eCome\i.co)c1RCA-4-7o.oooHA8: LA OIN .-T I ROLAIS ,, 75. o o o .. RETIC (RE10FIOMAN$CH). " -'to.ooo " c~nrlr\an C\4"- TUPAISçHS 1111111 c."n. SLAVS. t\ ,-ut ç""n lTALIANS carte geografiche, con speciali colori, accanto alle zone ladine attualmente germanizzate, quelle che saranno ge1·- manizzate intorno al 1920 I (Vedasi, per questo curioso saggio di geografia del1' avvenire, la monografia del prof. A. SA RT o&iu s F1rnnrERRN v: WALTERS· HAUSEN, Die Ge1·manisie1·ung de1· Ratoromanen in der Schweiz, Stuttgart, 1900; e l'annessa Sprachenlcarte des Kantons Granbunden). È chiaro, ad ogni n1ente spregiuBiblioteca Gino Bianco dicata, che il solo n1ezzo per preservare il ladino dal decadimento e dalla rovina sarebbe il riavvicinarlo alla sua natural fonte. Solo l'italiano, per l'originaria sua affinità, potrebbe realmente integrare e corrobora.re la minore favella, aiutandola a resistere contro l'eterogeneo elemento, che ne inquina e distrugge le stesse radici senza possibilità di fusione o assi1nilazione. Adottato con1e lingua ausiliaria, l' italiano eserciterebbe nei paesi ladini la

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