- 499 nato a fnol'le, che, purtroppo, si vedeva spesso per le vie di Roma. Era tirato da un solo ca.vallo, era in forma di culla., ben sollevata sulle balestre, ed aveva le ruote anteriori assai più piccole di quelle posteriori. Quando il condannato vi saliya per recarsi al patibolo, si formava un vero conyoglio funebre: avanti due gendarmi o battistrada, poi una proc('ssione col gonfalone, poi altri due genrlarmi. ' Di carri si ornava.no nell'antichità le pubbliebe piazze. i templi. e gli archi trionfali. Ve n'erano di bronzo e di marmo, come la biga che si conserva nel Museo vaticano. Un carro si c·ou-;?cra,a pul'e ad ogni deità prinEvo rinacque 11 amore pPr il tusso. tn quel• l'epoca. le· ca.stella.ne ebbero facnltà di farst tra'sportare per ~ia da c·ani addobbati splen- ,di~amente. Secondo il conte Gio, anni Gozza,dini di Bologna, che ha raceolto ~nteressaiìtissime notizie su L' o6yine e l' ii~o dd coèchi,(l) Beatrice, figlia dell'ultimo re di Provenza, Raimondo Berengario, e moglie di Carlo I d'Angiò, fece il suo ingresso trionfale n. Napoli nel 1267, in UD cano ricoperto di vel~ luto celeste cosparso di gigli d'oro. Nel 1213, il' Papa Gregorio X - contrariamente alle costumanze di quell'epoC'a - fece pure il suo ingresso in Milano in u11a carretta. Un altro tipo di lussuosissim:t carrozza fu quella che servì per il viaggio fatto a Firenze, nel 1471, da Galeazzo Maria con Bona. Luca Beltrami narra che "' la duchessa aveva a sua disposizione cin1uanta cavalli coi finimenti d'oro e d' argen t.o,paggi riccamente vestiti, e dodici carrette con le coperte di panno d' oro e d'argento ricamato. ,, Occòrre, però, notare che queste vetture non possono rappresen• tare un vero tipo di earrozza, essendo costruite alla maniera clei carri,- con la cassa situata sull'asse ·delle ruote. La carrozza pro: priamente detta fu preBarrozzi tirati da buoi nella Campagna romana. ceduta dalla berlina ed ebbe forse il nome,delcipa1e. Così v'era il carro del Sole, tirato da l'antica ca,·ruca dei romani. Infatti la berlina, quattro eavalli bianchi ed alati (Evo, Flegone, apparsa sul prin~ipio del secolo XV III, non Etone e Piro); il carro della Notte, tirato da era, in fondo, che una carrozza pesante. Codue nere pas~ere; il caào di Giunone, tirato struita per la prima volta a Berlino (donde da due pavoni; quello di Venere, tirato da il _suo nome) dall' orangese Filippo Chiesa, due colombe; quello di Nettuno, Am:fitrite ar,<:hitetto di Federico Guglielmo, elet~ore di e '1'eti, tirati da due cavalli marini; quello Brandeburgo, non servì sul plincipio che agli di Cesare, da due draghi; di Minerva, da due usi diplomatici. Oggi è diventH ta, invece, le,gnottole; di Mercnrio, da due arieti; di Diana, ge.ra ed ha una specie· di soffietto che s'alza cta due cerve; di Cibele, da due leoni; di J-.,el' ripararsi quando il tempo è cattivo. La Bacco, da due tigri; e di Plutone, da quattro . car,·uca degli antichi Romani si presentava, al cavalli neri (Orteo, Et.one, Nitteo e Abastore). co11trario, assai simile alla nostra carrozza; In generale i popoli antichi consideravano riè,ca di ornati di bronzo o di avorio ceseli veicoli piuttosto come strumenti di guena lati in oro o in argento, costava moltissimo e come mezzi di trasporto che come corno· e veniva tirata da 'due soli cavalli. dità e lnsso. Presso i Greci e i Romani sol- . Ma donde vennero, e quando, le carrozze tanto i magbtrati, le donne e gli infermi si sospese su cinghie di cuoio o· su molle? Non sedevano nella carruca o nella lettiga a brac- si aceordano, qui come altrove, le v~rsioni: eia: ciò era segno di austerità, di indolenza, la più fondata è que·1a che le dice inventate di fiacchezza. Tutti gli altri procedevano a in Ungheria nel 1457, nella città di Kotze, piedi o a cavallo. • dal cui nome, poi, sarebbe derivata la parola coche (cocchi9) (2) lungamente adoperata in *** Francia e passata auehe in Italia per deuoCaduto l'Impero Romano, successe quel periodo, direi quasi di stanchezza morale, durante il quale vediamo scomparire quella febbre di opulenza che animò le genera7,ioni preeedenti, e ciò trova la sua ragione nel fatto che si attendeva la fine del mondo per il Mille. Ma la fine del mondo~ non venne, ;li anni passarono e sullo scorcio del Medio BibliotecaGino Bianco (1) Il Rosmini vorrebbe che la prima carrozza sia stata costruita a Milano, nel 1300, in occasione delle nozze di Galeazzo Visconti 'COu Beatrice d'Este, perchè la sposa potesse fare in carrozza il giro della città. (2) Nel 1437, narra Villaut, fu donato alla. regina Maria d'Angiò (Francia) un cocchio d'Ungheria molto fastoso, la cui invenzione è ·at• tribuita. a.l re d'Ungheria Mattia. Corvi110.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==