, 465 - La moda dei gioielli. Fino dai te1npi più re1noti, quando la donna era ancora tenuta in istato di schiavitù, i gioielli esercitarono sulla sua fantasia un'irresistibile seduzione. Alle cinture di canape, ai pesanti monili di ferro della donna primitiva, brillarono rozze ge1nme e nelle tombe delle nobili egiziane venivano deposti minerali rari pel cui possesso legioni nubiane e asiatiche con1batterono corpo a corpo sulle spo.nde del Nilo. Sullo sfondo cupo dell'antico Oriente, brilla ancora di tutto il suo fulgore la fatale figura di Cleopatra; l' arte del1' oreficeria raggiunse allora un così radioso apogeo, che dopo tanti secoli, i nostri orafi 1noderni non esitano a valersi di quelle sontuose e geniali fantasie per soddisfare le esigenie delle. più elette regine dell'arte e dell' e.leganza. L'iniziati va di questo risveglio dello stile orientale è dovuto in gran parte a Ida Rubinstein, l'interprete ammirata, prima che dei dra1nmi dannunziani, di alcuni balli di carattere asiatico n1essi in scena due anni or sono a Parigi, da una con1pagnia russa con uno sfarzo indimenticabile; un artista singolare, Leone Barkst, che di questi spettacoli curò la messa in scena, non disdegnò in seguito di apporre la propria firma a qualche gioiello e a qualche abbiglia1nento destinati alle signore del gran mondo parigino e cosmopolita: nacque così una n1oda orientale nella quale entrarono elementi egiziani, persiani e bizantini, 1noda che dagli ateliers . dei grandi sarti è ora. penetrata anche nel piccolo e prezioso recinto dell'oreficeria. Passando in rassegna le novità che apparvero durante il 1913,' vediamo anzitutto riafferinarsi la voga del bracci::1-· letto ; liscio e 1nassiccio, in qualche delicata e trasparente pietra dura, quarzo, onice, diaspro, iade, esso rammenta gli anelli gravi che coprivano i polsi e le caviglie delle antiche egiziane; di platino, di smalto, a 1naglie flessibili, il braccialetto ha tutte le caratteristiche delle lucenti cint.ure che trattenevano le pallide guaine di lino dell' imn1ortale regina. Le signore moderne vi portano incastonato un oro login o esagonale recante non più dodici ma ventiquattro numeri, il quale malgrado la su{!, forma inedita canunina con prcciD1u11\JL~c;é::l \..:JHlU Dlé::lrlc;U sione. Il braccialetto serpente, dal cor• po e dalla testa ricca1nente ingen11nati, possiede anch'esso quel duplice aspetto barbarico e raffinato che è la follia del 111 omento ; distinti nella loro ingannevole se1nplicità, sono i sottili cerehi di brillanti, ri.1bini e zaffiri, che s' appoggiano lievi a tre per tre sull' ava111braccio. Nei monili da collo si fa maggiormente sentire l'influenza persiana e bizantina; collane di fiori di smalto, di turchesi, d' arnetista, di smeraldi di Russia; compongono intere guarnizioni sui vestiti scollati da sera; frangie multicolori di perfetta fattura scintillano sulle tuniche di velo leggero, ricoprendole quasi completamente; gioielli questi di grande effetto, ma per il loro ufficio esclusivamente decorativo, condannati a vivere l'effimera vita di una stagione. Ben altrimenti durature sono le Ìnagni:fiche collane di perle, portate ora a girandola dalle beniamine della fortuna, e le belle catene di brillanti e di rubini, montate a giorno, che danno al candore dell'epidermide .un magico risalto. Se lo spunto di qualche idea, se l'ispirazione di un' disegno è stato dai maggiori maestri dell'oreficeria,· tratto da qualche affresco antico, la squisita leggerezza, l' eleganza dei particolari, il pregio artistico di ogni loro creazione, è veramente opera originale, perchè mai le gemme brillarono in più degna e mirabile cornice. Chi non ricorda le grosse e pesanti spille, i convenzionali rami d' edera, le maestose farfalle di brillanti, che fecero l' orgo.glio e la delizia delle nostre nonne? L'oreficeria attraversava allora un periodo di decadenza e le nipotine lo hanno riconosciuto affidando parte dei gioielli di famiglia ad un artefice esperto perchè li trasformi in leggiadri monili da testa e da collo, ove pare che le pietre si sostengano a vicenda pe1: 111agicacoesione, tanto leggera e sottile è la tran1a di platino che le tiene unite. La n1oda sovraintende dunque alle opere deg1i orefici e se molte volte essa è l'ispiratrice di perfette creazioni, tal altra le domina colle tiranniche leggi del dispotismo più assoluto. Chi potrà spiegare perchè nell'annata testè decorsa, il rubino da parecchio tempo in auge sia sta.to detronizzato d~llo zaf- :JO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==