Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 450 - , lembi non combaci:ino esattamente, non è da impensierirsene, basta una buona legatura. Ogni rosa può servire da soggetto; ma se si voglio110 piante fo1-t.i,sane, più resistenti alla siccità e alle malattie, la mig1iore è la 1·osa canina, l' églantie1· dei francesi. Con poche lire se ne possono avere delle centinaia d;1gli stabilimenti d'orticultura: anche i nostri bosehi ne abbondano, ed è più facile provvedersi sul luogo. Di un rosaio antico, massime a siepe o a spalliera, si può fare un miracolo di colori, tagliando i rami grossi e vecchi, lasciando quelli giu\' ani, e innestandoli di varietà diRosa GénéraZ J acqueminot. verse. Nei nostri orti meridionali, in cni sono venerandi esemplari di rose centifolie e di rose bianche, con poca, spesa si potrebbero introdurre le buone yarietà moderne. Le thee, le noisettiane, le be11galesi, le bourboniche si propagano bene per tale_a.; le , ibl'idi di Portland e le bourboniche riescono meno; le non rifiorenti sono ancora di più "difficile riuscita: si propagano con certezza piant.ando i polloni, che provvidamente e.scono dal ceppo sotterraneo. Per le talee, i rami da piantarsi devono essere un po' stagionati, di due anni, almeno, e tagliati con 5-6 gemme. Si tolgono le foglie, lasciando il picciuolo, e l'estremità da interr~si deve essere tagliata· a ferro di cavallo. Da parecchi anni io uso scorticare e fendere . in croce per 3-4 centimetl'i la parte, donde dovranno emettersi le radici, e per tenere divaricata la fessura, vi intrometto un g-fa,no di, sabbia. Con questo metodo si facilita assai l'emissione delle radici, e in un numero di quest'anno della "'Revue horticole,, con piacere ho letto del noto scrittore di floricultura .Jules Rudolph. un articolo su qu0sto sog- __getto (Revue hoi-ticole 1,er juia N.0 11, 1913). Biblioteca'-vtnots1anco Il terreno deve essere smosso per ttna trentina di centimetri, ben concimato con stallatico fine e con perfosfato, e ma,1tenuto ombroso e umido, inaffiando al bisogno. Se si vuole usar vasi, le talee si dispongano intorno, presso le pareti, essendo 3tocertato, che mettono presto e abbondanti le radici, perchè l'ossigeno, per la porosità della creta, vi penetra meglio e vivifica il legno. La rosa, nello stesso fiore, ha stami e pistilli: è ermafrodita. Per quelli, che non ricordino la terminologia botanica, noto che gli stami sono gli organi maschili, e stanno attaccati al calice, in giro, e i pistilli, gli organi femminili, al centro. Per ottenere varietà nuove, cioè l'ibridazione di due o più varietà, di due o più tipi, occorre che nel fiore portaseme non avrenga l' antifecondazione. A ,tale scopo, anche un giorno prima, con una pinzetta da ibridare (serve bene anche una pinzetta da orologiaio) si tolgono delicatamente e accuratame11te tutti gli stami, prima che il polline sia maturo, di buon mattino, dal fiore portaseme; e se i pistilli sono pronti, cioè, se hanno cominciato a secernere il nettare (1), con un piccolo pennello di seta o di vaio si impolverano per due o tre volte, Miche con un giorno d'intervallo, di polline maturo delle altre. -varietà o tipo. Il polline è maturo, se si stacca dagli stami, e possiamo assicurarcene, passando su di essi il dito e il pennello, che si veleranno d'una finissima polvere gialla. Per impedire che la ibridazione sia tu1;bata da altri pollini: portati dal y~nto e dagl' insetti, si legano alla sommità i .petali del fiore portaseme, o lo si chiude1·à in un sacchetto di garza :fittissima . .Il polline può essere, senza perder di val0re, portato da grandi distanze, anche di parecchi giorni,. purchè si conservi umido, in una scatola, al riparo della luce. .Quando il fruUo avrà preso una bella tinta vermiglia, o scarlatta, o rossa, o cremisi, secondo le specie, allora è maturo: se ne estraggano i semi, e si met.tano subito nel tei:reno, perchè le piantine sorgano 11ella primavera veniente - alcuni usuno fare la semina in febbraio-marzo,(2} e questo va bene pure, 1{1asi ha il ritardo di un anno e mezzo circa 11élla fioritura, eccezione fatta per le thee, per le bengalesi, che spesso fioriscono nel1' anno stesso della semina. ·\ Il terreno deve essere buono, mantenuto umido, coperto d'uno strato di concio, e mondo di erbe: qualora la superficie si compattasse e si coprisse di musco, si raschia delicatamente con un rastrelletto. Quando le piantine sono sufficientemente sviluppate, si trapianteranno a una quarAntina di centimetri l'una dall'altra, o i11vasi . (1) Il nettare è un liquido incoloro, secreto dai pistilli, nel tempo propizio alla fecondazione. Un occhio-ben esercitato lo scorge subito, ~enza aiuto di lente d' in~randimento. General- •JJl.ente,nelle ore ma.ttutme, i pistilli secernono il nettare . (2) In questo caso i semi si devono stratifica.re nella, sabbia.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==