Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 4-19circa per carrinolatn.: fa•·e (Jnesta prep:lrazione tre n1esi pt"ima di u::;ar:a. \ E l'ingrasso più ricco, più e/fìc.ta, meno costoso. Io nPn l'ho usato ancora, ma eminenti flor:cu:tori ne hanno scritto bene. Del l'esto basta n solo fatto che è s~ato lanciato, dopo seri esperimenti, dalla celebre casa di Bagatelle. Con la formula su.ddetta, possiamo da noi stessi prepararci questo ingrasso, proc~urando di u~are materiale puro, per non an)re insuccessi. la parte di co !·teccia, che oltrepàssa il taglio traversale, si preme ugualmente su tutta la superficie, si avvicinano per quanto possibile i lembi, si fa un'accurata legatura con filo di lana o di cotone. . Gli oc:hi più adatti sono quelli della parte niedia dei rami, clJe abbia:10 già fiorito. Dopo qualche settimana, se la gemma è turgida e il pieciuolo della foglia si stacca, l'innesto è riuscìto. Per far· poi affluire la linfa all'innesto, si capitozza il ramo, sopra. I rami, da cui si prendono le gemme, devono essere freschi, tagliati poco prima del• Porzione di un alberetto di Frau Kari Druschky. Le rose si propagano con l'"innesto, con la talea, con i polloni e con il seme, se si vogliono ottenere varietà nuove. L'innesto può farsi a spacco, ad occhio o gemma, all'inglese, alla Lee; ma il migliore, secondo i più competenti è quello a gemma, più propriamente det~o a scudetto, dalla forma che si dù. alla parte innestante. Con un coltello ben a~filato (da preferirsi il kunde), s'incide la corteccia, fino all'alburno, in forma di T sul ramo e la. si solleva delicatamente; poi dall'altro ramo, onde si vuol togli ere il nesto, e che <leve essere d'un anno, liscio e con gli occhi al' e ascelle delle foglie ben sviluppati, con cautela si taglia in forma di scudo, intorno alla gemma, la corteccia, con un leggero strato di le 6 no, la.sciando solo il picciuolo della foglia, e s' intromette nel taglio del soggetto. ~i accorcia, se occorra, B1011otecla:i1nol::31anco l'operazione, e se vengono di lontano, biso• gna mantenerli freschi in un p umo, nel musco o nella sabbia fine bagnati. Se l'innesto è fatto in primavera, come si pratica nelle regioni miti, si chiama cul occhio vegetante, perchè nell'anno stesso ge1·- moglia, ma se si fa, alla fine dell'estate, si chiama ad occhio dormiente, perchè germoglierii nAlla primavera prossima: l'innesto di prima, er:1, -se non è attecehito, può rinno• va:i;si anche per due volte, consecutivamente. L. A. Leroy nel "J ournal des Roses ,, raccomanda con la propria oculata esperienza l'innesto Folckm·t. Qnesto si pratica, quando· le piante non sono sufficientemente in sue• chio, come in estatP, in autunno, sul pt·imo finire dell'inverno, e quando non sia riuscito l'innesto a scudetto. Questo è il metodo~ Si stacca, a solito, lo scudetto dal ram-o, sul .soggetto si taglia un pezzo di corteccia, ugual~. .. allo scudetto, e si opera come son•·a; s~ i 29

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