Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 443 - bilissima anche a prima Yis•a per le poche e larghe s11uame, sviluppate soprattutto sui .fianchi. Razza selezion:ita vuol di re tutto: tutto cioè quello che si può pr_etendere da un pesce d'acqua dolce. La <>arpaa specchi infatti si sviluppn. rapidissimamente (il superlativo non è esa~eratol, ra 5giungendo peso e volume assai notevoli; ha poco scheletro e molta carne e sa raramente di fan6o; costa poi pochissimo a. chi· l'alleva..· Nei tre me~i estivi, un avanotto di carpa. di pochi decigrammi raggiun 6e più che agevolmente i due $:lttogrammi, e non è infrequente il caso che s' ~vvicini ai quattro o cinque; rimesso in risah, la· primavera suc~essiva può sorpassare il chilogramma, mrntre· la carpa comune non toc1·a che la tei·za parte o al più la metù. delle cifre indicatè. · Col terzo· anno andiamo sui due o tre chilogrammi, ma. più o'tre è difficile pro~redire, per('hè in genere le risa,ie non ba.nno acque molto profonde, e conviene allora coutinuare l'allevamento negli stagni. Quanto alla proporzione dello scheletro rispetto alla carne, esc:;a non supera l' 11 % -in esemplari di med'a grossezza (500 gr.'; ed è quindi asc:;ai inferiore a que'la della carpa co nune. E la carne non sa di fa:1go. o ben poco. Il che è sorprendente, perchè ognuno sa .che acqua sia quella delle ri~aie. Per la spesa, basterà dire che essa si limita all'acquisto degli avanotti, di q ua'che metro di reticella per chiudere le bocchette del}' acqua che entra ed esce dalle risaie, nonchè alla mano d'opera per l'estrazione delle earpe, al racco1to del riso. Per l'alimentazione niente; Teacque stagnanti o poco correnti delle risaie a fondo melmoso, ricche di protozoi, di inserti, di vermi, di m<>lluschi, di cr0stacei, di piante acquatiche, sono l'ideale per le carpe. Dopo ciò, non è stra.no se l'allevamento delle carpe trovò già favorevole accoglieu;-:a presso molti risicoltori. E vi è da rallegrarsene, perchè esso rappresenta e un maggior guadagno per i risicoltori (circa L. 200· per Carpa a specchi selezionata. e'taro, calcolando che nel seC'ondo anno si racC'olgano 2 quintali di carpe va1utate a L. 1 al kg.), e un contributo non disprege-. vole per a~tennare la crisi delllt carne; se 110n altro, potrebbe anche essere considerato come un notevole miglioramento dell'alimentazione dei contadini, e pure ciò renderebhe sem·pre più simpatico l' allevamento delle carpe. L'insaccamento della frutta e dell'uva. Le osservazioni fatte negli ultimi anni fecero riconoscere che l' in-.accamento della frutta ha realmen~e questi effetti: la. difende da quasi tutti gli inc;_;ettie le malattie, ne fa aumentare il volnme, anticipa. b m .t.turazione, modifica la composizione, ciò che aumenta anche la consei-vabilità. Ma,, d~lt:t la spesa che richiede, l' insaeeamento non sarebbe eonvenieute per Ja frutta comune; ,a quindi limitata alla frutta di lnsso, o per anticiparne la maturazione, massime per l'esportazione. L'insacca.mento· si fa appena i frutti sono allegati. Servono i sal'c!i.etti di carta fine e pergamenata. ;li forma qualunque, ma preferibilmente adatta a quella della frutta. Secondo esperienze fatr.e alla R. Scuola di Pomologia di Firenze si debbon::> evita.re i colori verdi o bleu: i piu adatti risultarono il color bianco o giallo chiaro. Essendo necessaria l' aereazione d0:1tro il sacchetto, bisogna bucherellarlo con uno spillo in tutta ht sua superficie, ma con fori piccoli,· da noi1 permettt?rvi l'entrata agli insrtti: e per facilitare lo sfogo dell'acqua piovana giova spuntarlo· ma poco. Nel sacchetto si chiude il so!o frutto. Invece in Francia ritengono utile chiudervi anche alcune foglie del cursoncello a cui sta attaccato il frutto, ritenendosi che oosì si mantenga più freschezza nell'interno del sacchetto, si favorisca di più lo sviluppo -BibliotecaGino Bianco del frutto, e la buccia risulti piu delic:tt'l. È però indubitato che le foglie chiuse nel sacchetto non compiono più tutte le loro funzioni come quelle libere: è per questo che da noi si ritiene più utile lasciarle tutte Jibere. Chiuso il frutto nel sacchetto, -si Jega al1' estremità, con un mezzo qualunque, con anelli di caucciù, con giunco, rafia, filo di ferro, di lana, ec. I frutti ~i ]asciano in-::acca.ti fino a circa 1:'i giorni pr,ma di raccoglierli; allora, in una giornata coperta per evitare, il brusco pa~sa~gio a·ta. luce del sole, si le\·ano i sacchetti, per rendere liberi i frutti e po-.;sano così compiere la fase finale della maturazione sotto l'influenza della luce viva libera. Uno dei migliori risultati dell' insacca.- mento si ottiene particolarmente coll'uva da tavola. Anche per essa l'insaccamento va, fatto quando la fecondazione del fiore e l' allegazione del chicco sia.no completamente avvenute. Si fa come si disse più sopra per la frur.ta in generale. 11 prof. Marescalchi, che ha fatte molte osservazioni sugli effetti del1' insaccamento dell'uva, afferma che la diffe-· renza fta i grappoli insarcati e quelli liberi è notevolissima. Innanzi tutto la sanità del grappolo: in sue ripetute esperienze trovò che mentre nei grappoli liberi .si avevano

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