Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

437 - troviamo messa in evidenza da queste cifre risultate dalla gara in paro là: coi sistemi antichi comunemente in uso nel Monferrato il costo medio di produzione dell'u,a nella regione è di L. 14,16 al quintale; .coi sistemi trasformati semplificati è ri- · sultato presso i primi vincitori del concorso: Senatore conte C. Candiani.. L. 6,25 Don Giuseppe Amisano ........ 6,44 Ifa usto Barbieri ................ 6,55 Cav. A. Pavia .................. 7,34 Conte V. Radieati. ............. 7,40 Come vedete, sono risu'tati interessantissimi e che portano un grande contributo prati~o alla soluzione del vitale problema: il costo di produzione è ridotto del 50 ~/0 e,i è tale da resistere all'urto di terribili crisi come quella del triennio 1907-1908-1909, nel quale il prezzo medio di' vendita delle uve nel Monferrato è stàto di L. 11,52 al quintale. Ora, prima di conoscere i dettagli pratici delle trasformazioni attuate nei sistemi stati premiati, è necessario porre una pregiudiziale che si concreta in queste poche parole: trasfo\·mazione sì, ma con prudenza. La vite è certamente fra le piante quella che forse meglio d'ogni altra si presta ad essere coltivata con modi e sistemi s,ariati; la qual cosa dal punto di vi-5ta _pratico è molto importante, potendosi adottare nei varii casi quel sistema che più conviene (F. Sannino). Difatti, abbiamo in Italia una quantità di sistemi di coltivazione assai svariati l'uno dall'altro; orbene questi sistemi sono in massima il r·isnltato di una secolare esperienza locale, rispo_ndente a particolari condizioni locali di terreno, di elima, di vitigno, d1 finalità della pro1uzione, di mezzi di produzione, ec. Posto ciò, in Oinuno di essi vi saranno certamente pratiche tradizionali che sono suscettibili di modificazioni, di trasformazioni, non più compatibili coi progressi tecnici, coi moderni potenti mezzi di coltivazione ignorati nei tempi andati; ma ci sarà auche del buono, del necessario che, per condizioni locali, deve essere bene considerato prima di procedere a trasformazioni. Per sistema di coltivazione e di allevamento della vite dobbiamo intendere tutto quel complesso di pratiche e norme che abbraccia la disposizi011e, la distanza, il numero deJle piant~, i sost.1·gni, la .potatura, i lavori, ec.; ma nel complesso di queste pratiche influiscono, e non poco, anche il vitigno, il terreno ed il clima, che rendono necessario di avere le piante più o meno accostate, con sviluppo maggiore o minore, più o meno alte, tutte condizioni che nella trnsformazione o modificazione dei vecchi sistemi di coltivazione dPyono essere profondamente e s1'-ggiament~ Cùnsiderate per non incorrere in errori clie potrebbero costare assai oa1·i! Con :ciò' intendo dire che trasformazioni e modifièazfoni potranno certo essere possibili ovunque, ma da farsi con giudizio, tenendo -conto delle condizioni locali; percui qui potrà essere una trasformazione radicale, là sarà invece una modificazione, altrove sarà soltanto una semplificazione. In sostanza, applicare con giudizio ciò che altrove è trovato efficace per ridurre il prez7.o di costo del prodvtto. Ho creduto bene instere su questo punto fondamentale prima dt dare i ragguagli sulle trasformazioni che 1a Giuria dell'anzidetto Concorso ha giudicate meritevoli di premio. . Parlare di tutti i sistemi stati presentati sarebbe troppo lungo. Valga, per tutti, il sistema che fu giudicato meritevole del prim9premio, Grande medaglia d'Oro del Re. b la trasformazione stata praticata dal oonk Candiani ad Olivola ·Monferrato, ~l quale sistema trasformato, con una produzione me dia di 74 quintali di uva per ettaro, ha. concesso di ridurre il e >sto medio di produziot1e da lire 14 al quintale (costo medio di produzione dell' uv;1, in Monferrato) a lire 6,2.'>. È un risultatone, ne converrete l Il sistema casalese è certamente un ottimo razionale sistema: ma ha lo svantaggio d'essere molto costoso per le forti spese d lavori e di sostegni e per il grande spazio di terrèno che occupa. J!i specialmente nell'e: forti spese ·di sostegni che il conte Candiam ha cercato di fare le maggiori economie, mi ·rando nello stesso tempo a ridurre lo spazi11 di terreno per la. vite; ha perciò trasformato il sistema pure casalese in un s1stema at)a,- liera, sostituendo le canne coh un'arma ura. di fili di ferro, appoggiati a pali di legno di ferro. Data l'importi\n7-a di questa trasformazione, credo bene riferirla nei suoi dettagli pratici: DBTANZE. - Per la trasformazione il conte Candiar:i ha cominciato col modificare le dista·nze tra le piante e tra i tilari: tra le v,•i la d i::;tanza è ora di m. 1 ½, e tra i filari: minimo m. 1,40 se il terreno si deve lavorar· a mano. come è se ii1 forte pendìo, e da m. 1 ½ a :.a dove si può la.vorare con piccoli aratri (-volta orecchio, essendosi in colliuai. Con tale displ)Bizione risult.ano per ettare 3600 piedi di viLe, dedotto il terreno per le strade e le siepi: è press'a poco come nell· vigne tenute col sistema puro casalese cou tre fasci di canne per pianta. Colle anzidette distanze non si semina nulla nell'interfilare-. o soltanto piante da sove~cio, primaticcie e basse: o tutt'al più piselli nani o lenticchi& tra vite e vite· sot·o il traleio. Il D • b t ritenuto finora inguaribile, ha trovato finalmente il suo la e e vero rimedio nella Cura Contardl, fatta con le PILLOLE LITINATE VIGIER ed il U.IGENEU.ATOU.E. Non vi può essere rimedio uguale; le persone più rispettabili sono guarite con la Cura Oontardl, e molte lettere sono state pubblicate. Si usa cibo misto; scompare lo zucchero, si riprendono le forze e la nutrizione. Memorie arratls con molti attestati. - La cnra costa Lire te, estero Lire 15, anticipate, alla Fabbrica Lombard1 e Contardl - Napoli, Via Roma, 345. Evitate gl' inefficaci fermenti. Biblioteca Gino Bianco

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