435 - In luogo della criolite, troppo costosa, si può· usare il tluosilicato di sodio. Superfici metalliche. - Granulatura. Questa operazia.ne, ora usata in molte indu:::;trie,si può eseguire assai semplicemente mettendo in una cassetta di legno della finissima polvere di a-;falto o di asfalto misto a colofonia. Si 3gita fortemente la cassetta e ~i colloca verticalmente. Dopo qualche istante le parti pil1 gro3solane della polvere saranno cadute sul fondo; s'introduce allora, per apposita porticina, la lastra metallica, colloca:ndola su apposito supporto. La si ritirerà, con ,precauzione, dopo qualche tempo: essa sarà coperta di finissimo polviscolo che si farà fondere portando Lt lastra su lampad.-1, a spirito, od altrimenti; fiuo a che il color bruno dei granellini passi al paonaz;;,;q lLÌcente. 8i metterà allora la la-,t, a a raffrerld,ire, indi la si laverà con qu~ta soluzio;,e filtrata: Aceto di vino . . . 30 Sale da cuc'na . . . . . 5 Acqua. . . . . . . . . . 100 Volendo operare meccanicamente, .basta E>!:lporrela superficie da gi:ahul_are sott.o al getto uscente da uù recipiente collocato a debita altezza e riempito di sabbia quarzosa o di smeriglio, a second:i della. durezza dd metallo e della granulazione che si vuole ottenere. Pet metalli molto duri si può ricorrere al getto ad aria compressa come si pratica per l'incisione delle lastre di vetro. Tempera. - Sono numerosissime le formule empiriche per bagni da tempera. Giova però notare che, non già dalla natura dei componenti del bagno pe1· sl stessa, dipende l'esito della tempera, ma solamente dal _qi·a lo di conducibiUtà dei bagni stessi per il calore. \ In un_bagno metallico ad esempio - lega fusa - la sottrazione ·di calore dal pezzo che vi venga immerso, sarà assai più rapida che in un bagno di grassi o di olii. I bagni indicatj-dall'empirismo potrebbero quindi, in moltissimi casi, essere as·sai più semplici, e non:,.pochi ingredienti, talora assai strani, potrebbero venirriP- esclusi senza nocumento delle buone qualità dei bagni stessi. La qualità de11'acciaio ba poi una grande influenza sui r;sultati; per tale :ragione certe norme pel' la tempera che potevano tornare assai utili quando non si trovavano in commercio che due o tre tipi di acciaio, n•1n possono oggigiorno servire come gu•da del pari sicura, o quanto meno occorrerebbe indicare norme particolari per ciascun tipo di accia~o. Da ciò segue che, in questo campo, molto giova la pratica; e spesso avviC'ne che l' operaio abituato alla tempera di determinati oggetti con un dato tipo d'acciaio vi riesca egregiamente, mentre cambiando metallo e oggetto, debba tentare nuovi procedimenti. Del resto, è ben noto come la tempera sia unit delle lavora.zioui più difficiii. BibliotecaGino Bianco Indicheremo, nompertanto, la composizione di alcuni bagni di tempera che la pratica ha· sanzionato come sod,iisfacenti, quando si tratti di oggetti fabbricati con acciai comuni. Bagno comune: Acqua semplice, alla temperatura di circa 15°. Si può mi)derarne 1' azione ricoprendola. con uno strato d'olio o di petrolio. Si può invece re~derne l'azione più energica aggiungendovi il 10% di sale comune. Per teinpere molto dolci: olio, cera, sego, petrolio. . Pee tempera durissima, soluzione satura. di sale, oppure mercurio. Tubi metallici. - Modo di curvarli. S'introduce nel tubo uu' elica di filo di ferro, di diame!a·o poco maggiore di quello del tubi). Si possono allora dare al tubo tutte le piegature volute, compatibili con la resistenza del metallo, senza che. esso nt3 subisca altre deformazioni. Si ritira poi con facilità l'elica di fil ferro.. ' .. Si pnò anche riempire il tubo con una le_qa fusibile - d' Arcet o<:laltra che fonda a meno di 100°. - Eseguita la piegatura basta. mettere il tubo nell'acqua bollente per farne uscire la lega. Vernici. - Re,~istente agli acidi. Soluzione di bitume di (·ì-iudea nella. essenza di petrolio, in ragione del 14 per 1000. Per rilega.tu,•u,. Questa vernice è assai lucida e incolore: ' Gommalacca bianca . . . 1 Resina mastice . . 3 Alcool assoluto . . · . 20 ( Per biciclette. - I. In 8 ·parti d'olio \di linò bollente si fanno sciogliere 16 parti d, succino,· 3 di bitume e 3 di resina; si lev,, dal fuoco e si diluisce a poco a poco con L; p. d'essenza di trementina. II. Si fanno macerare 6 p.· di gommala.cca in 5 p. d'alcool e si fa sciogliere 1 p. d, borace in 4 d'acqua. Si scalda la prima solu zione e Yi si mescola la seconda, rimestand(, accuratamente. Infine vi si aggìunge un& certa quantità (a seconda della tinta che s desidPra) di azzurro di mitilene sciolto in poco alcool. L'applicazione deve farsi ·con spazzola morbida. A 1·ifiesso madreperlaceo. La seguente ver-- nice serve per legno, earta, ecc. Non è eh una soluzione di collodio nel .vetro :wlubiie. In una miscela di: Alcool a 90°. • . .• . .. • • 70 Etere solforico . . . . . • 21 si fa sciogliere 1 p. di nitrocellulosa. A parte, si fanno !:iCio.gliere 10 p. di silicato di potass~ in 100 d'acqua. Si mescolan~ le due soluzioni, ag ziangendo a volontà il 25 per cento di solfnrr, di carbonio od il 2 al 6 per cento di benzina, che ne modifica la lucentezza ed il riflesso cangiante. lng. I. ANTONIO GllEBSI.
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