._ 432·.....:. Si può nnche fmmer~ere ~emplicemente il metallo in u11a sol uzio11e di: Solfato di nichelio ammoniacale . . . Acido solforico . . . . . . Aequa .......... . Risl'i::tequatut·a nb'!Jond:1nte, ècc. 4 1 40 Bfonzatu ra. - Acc-ict ·o e (e1·1·0. In gen.erale s'intende pPr l,)>·onz"tui·a, 11011 la sola colorazione ad imitazione del bronzo, lWl tntte quelle colon\.zioni pii1 o meno ùr11ne che si fanno nssumere agli oggetti,,. di ferro o d'acciaio, nel dopr.:iio intento di renderne più elegante l'aspetto e di prese1·varli dal1' ossidazion~. Si fa fondere della solfo e vi si immerge il pezzo; si lascia sgocdol.tt·e ed essi<'care; la. bronziltura c:1e si ottiene è suscettibile di lucidaturn. Si stropiccia la superficie con pannolino inumidito con soluzione di clontl'O di ferro al 7 % e, q ua.ndo è secco, si stropiccia. ancora. nello stesso modo, ma con soluzione di acido pirogallico al 5 6/ 0 • Quan'.to è secco si lucida a spazzola: Ghisa. Si stende sulla superficie da bronzare, un leggero strato di olio vegetale; si Si, spnlm:t con questa mfsr>Pla 1a super.tlcie da. bronzare e quando è secca si spaz·,ola, ecc. Azzurro. - A ·r-iaio. È n,)to che l' acciaio assume nua bel.issima colorazione azzurr6-indaoo quando venga scal 1 da.to all'aria alla temperatura di circa 330°. Questa mede-:;ima co'.orazione si può anche ottenere chimkame11te immel'gendo i pezzi 11ella solLtzione, bollente. ottenuta riun,'ntlo due sol azioni costituite da iposolfito di so_da al 14l) 0/oJ e cfa acetato di piombo al 35 ~/01), rispettivamE>nte. Ottnnè. Immersione prolungata i11. un ba-' gno di: Acqua ....... · Ammoninca ... . , Solful'o di potitssio 100 5 1 r Q11esto liquido oco,H'ra conservarlo in,, vaso ben chinso. Vblendo colorazione più intensa, si mett'ono a contatto i pezzi con la soluzione ottenuta con ll)O parti di carbonato di ramA e 750 d'ammoniaca, si _agitano alquanto i pezzi, · per qualche tempo, indi si lavano e.si fanno seccare· nella segatura di legno non resinoso. Rame. Il procedimento sopra d~scritto serve pure per il rame. scalda poi in un forno, a temperatura ele- Jtlodellatura. - In gesso scrtgliola. Si vata, senza però carbonizzare l'olio. dovrà usare gesso di prima qualità e non La bronzatura che si ottiene si può ren- sarà superfluo il passarlo a staccio finissimo der lucidai coi soliti procedimenti. per eliminare. eventqali impurità. Poi lo si Rame. Si procede, in primo lU:ogo, ad una scalda a 1500 circa, indi lo si impasta con leggerissima stagnatura del rame, scaldan- poca acqua e si versa la poltiglia sul modolo fino alla temperatura d'ebollizione in- dello previamente spalmato d'un sot'tiUssimo sieme ad una, poltiglia rada di polv;ere di strato d'olio d'oliva per facilitare il distac• stagno e cremor di tartaro; mez~: or..1d, ~ebol: co. Dopo mezz'ora circa., si può staccare lo lizione sarà sufficiente, tanto prn se s1 sara' stampo con preea11zione. Lo si fa poi seccare aggiunta al bagno ,qualche goccia di cloruro in una stufa o sem,t.,licemente iu una cordi stagno. . rente d'aria. Risciacquato ed asciugato il pezzo, lo si Paste per modellare. Si fa una pasta omoscalda fino ·a che abbia assunto il colore ,genea sraldando: volnto. Gommab0c:;1. in iscaglie Amilogo risultato si ottiene facendo bol- Resina. . . rn 24: 5 7 lire il pezzo di r,tme, con soluzione satura Creta . . .. . di sale ammoniaco, misto a polvere o gl'ani Nerofumo .. dì zinco. Il cloruro di zinco aggiunto al bagno, in piccola proporzione, accelera la formazione dello straterello di zinco sul rame. 8i procede poi come nel caso sopra indicato. Leghe di rame, le_qhe a,; sta,qno e piombo, ecc. Immersione dei pezzi in un::t soluzione calda d' iposoloto di soda al 10%, ali~ quale si sar:ì aggiunto il 5 o O di solfato di rame. Si forma un deposito di solfuro di rame, ::issai aderente, di va1•ia colorazione a seconda. . della temperatura del bagno, dE>lla na,tura della l€'gè1,e della durata dell'immersione. Zin, o. Con un tampone di tela morbida, i11ti11to nella soluzione sottoindicata, si frega la superficie da bronzare: · Aceto _furh~ . . . . . Htri 1 03:-·ala.to di potassa . gr. 8 Sale ammouia.co . . ,, 30 Si può anche procedere in questo inodo: si fanno sçiogliere nella minima quantità d · acqua possibile, le seguenti sostan2.e: Verderame . . . . 3 Soda cristallizzata . . 6 Cremo1· di tartaro • . . , 4 Biblioteca Gino Bianco Si può sostituire mf'tà della resina con altrettanta tl"ementin t di Venezia. Volendo avere un prodotto ro3so si sosti• tuisce àl nerofumo e alla creta tre parti di minio. Queste paste si possono colare in forme e sono suscettibili di lucidatura. 1'lordenti per 111etalli. - Acciaio. Soluzione di acido nitrico a 40° Bé., nel doppio peso d'acqna . Alluminio: Acido acetic0 . 3 Burro d'antimonio 2 Alcool. . . . . . 2 Acqua. . . . . . . 20 Argento. Soluzione di pet·c~oruro di ferro non troppo concentrata, nddizionata di cloruro d'ammonio. I,,eyhe di raine, nfrhelio e zinco. (Alpacca, pacfung, argentana, ecc.). Alcool . . . . . cc. Acido nitrico . . . . . ,, Acqua . . . . . • . . ,, Acetato d. argento. . • gr. 30 20 1000 2 •
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