Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 431 - lletalloeromta. - L::1C'olorazione delle superfici me· altiehe vkne praticata in nurneroshsi111e inr1nstrie grandi e picco!<:;; e ad essa è risenata. in molti casi la ma::;sima parte nelln. decorazione dei prodotti. Essa costituisce pertanto una delle più foconde applicazioni della chimica nel càmpo pratico della. lavorazione dei metalli e·· delle loro leghe. Molti procedimenti- di colorazione dei metalli mediante ag~nti chi miei, sono puramente empfrici, frutto di tentativi fatti con ogni sorta di ingredienti, mE>scolati in proporzioni cervellotiche e sottoposti a procedimenti più o meno compli<'ati. È superfluo l'aggiungere che, in queste miscele, non tutti, an:d spesso ben pochi, sono gli ingredienti ne,·essa.rii, ossia ut-ili per l'ottenimento dello scopo; le proporzioni relative, nulla avendo di razicnale, presentano eccessi dell'una o dell'altra sostanza. inutilmente impiegati; così dkasi delle manipolazioni, non sempre tutte necessarie. Nondimeno, considerat.i i buoni risultati che non pol'he di tali composizioni o procedimenti permettono di ottenere, e Ja difficoltà di precis~re quanto in esse vi sia di meno utile, di non necessario, ne indicheremo parecchi. D'altronde la chimica ci fornisce preziose indicazioni che vedremo messe in opera in altre ricette razionali, alcune delle quali indicheremo par'imente, insieme 'alle formole empiriche. Nell'indiC'azione dei procedimenti di metallocromia, ci limitei·emo a quelli di uso e di interesse più genera.'e, riguardanti i metalli e le leghe d'uso più comune. Senza ripeterci volta per Yolta, racco-qianderemo, in via generale, la massima cura. 11ella det0r~ione cbimira del 1a superficie metallica da colora.re, prima di procedere al trattamento per determinare la colorazione. Tale detersione c.:omprende due operazioni: la digrassatura - che generalmente si fa con lavature alla soda o alla potassa caustica, a caldo, - e la leggera corrosione della superficie del metallo con agenti chimici appropriati alla natura del metallo_ o della lega sui quali si opera. Nero. - Acciaio. Si fa una soluzione di solfato di rnme al 10°/ 0 , si filtra .e vi. si aggiunge il 2 °,1 0 d'acido clorid1:ico e infine il 15 per mille di cloruro di z neo. Dopo un'immersione di circa 20 secondi in questo bagno, si lavano i pezzi e si procede ad una uuova immersione, dt circa tre minuti, iu un "bagno così composto: Iposolfito di soda . 60 Acido cloridrico. . . . . . 40 Acqua. . . . . . . . . . . 3 È bene pl'eparare questo bagno qualche ora prima di farne uso. ,Si risciacquano poi i pezzi, e si fanno essiccare. Alluminio. Si spalmano i pezzi con un Jeggero strato di all>umiua fresc.:a; indi si SC'aldano gradatamente fino ad ottenere la colorazione Yolnta. Àr~entu. 8' immergono i pezzi in una soBibliotecaGino Bianco luzione <'On<'entr:ita di fe~nto òi,. solfo ('pollsolfuro di potassiu). !:;i pnb r011dt->relucente sofl'rega:1'10 1e2'germente con spazzola fin:1 e oremor di tartaro in polvere. Fu1'o. Si cnpre l'oggetto con un leggero strato del seguente liquido: Essenza di trementina. . . 1:1 Solfo in polvere. . . . . . 1 che sl sarà prep1ra.to scaldc1.ndo insieme i due componenti si no ad ebollizione. Si scalda poi il pezzo alla fiamma d'una lampada a spirito. Ghisa. I. Si spalma il pezzo con la seguente soluzione, o·ppure 1o si immerge in essa; indi si porta in 1;m bagno d' ac,1ua calda: Cloruro di r.1.me. Cloruro di merctll'io. Aeidò cloridrico . . . Acqun.. . . . . . . . . . -. 1 2 G 50 II. S'immerge il pezzo in acido solforico diluito al 20°/ 0 cir<'a. QuanJo il metallo ha assunta colorazione uniforme, .$i lava, si asciuga e si spalma con olio di lino dopo averlo alquanto scaldato. Indi si porta alla stufa. Quando è secco si può ricoprirlo con vernice incolora all'alcool, che si rende brillante lucidandola a cera. Scaldando· poi il pezzo in un forno, esso a0quista bella colorazione nera, assai du- · revole. Latta. Sf spalma la superficie da annerire con olio di lino, indi si scalda sino a combustion'e dell'olio. Si ottiene in questo modo una bella colorazione nera, che si può render lucente strofinando con un cencio intinto nella benzina o in soluzione di soda. Nichelio. Immersione in una soluzione a i anidl'ide arseuiosn. e di carbonato d · ammon:aca nell'acqua. Ottone. Si prepara una soluzione di: Anidr~de arseniosa. Acido· solforico . Acido cloridrico . . Acqua. . . . . . . 2 1 3 80 Si porta alla temperatura di 50o e allora vi s'immergono gli ogge~ti pel' alcuni istanti. Indi si asciugano e si fanno secca.re nel modo solito. Si può anche -spalmare la superficie, varie volte, con soluzione di nitrato di rame tie• pida e scaldare poi ii pezzo sop1·a un buon fnoeo di carbone di legna. R1tme. Si scalda l'oggetto con una lampada ad alcool, indi lo si immerge in una soluzione di 11itrato di rame al 20%; si riporta 'luindi nella. fiamma ad alcool fino a che ass ·1ma color rosso; ritirandolo allora dalla 1iamma, la C'-olorazioue passerà istantaneamente dal 1·osso al nero. Si lava e si fa seccare. Si può anche immergere i pezzi nell'acido nitrico, e, appena estratti, scaldarli alla temperatura del rosso scuro. Zinto. Si procede come si è indicato per la latta, cioè si spalma la superfide con olio di lino, e poi si scalda sino a combustione del1' olio. Si lucida con benzina o con soluzione di soda, strofinando leggermt'nte, ... J

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==