\ 420 ~ noplaai e noi biplani trattivi, per· rnezzo di l!llnn. fusoliera in cui viene collocato il n1otore, i rifornimenti di olio e- benzina, in c~1iprendono posto il pilota ed il passeggero ed a cui vengono attaccati lò stabilizzatore, le ali, i timoni di direzione ed il carrello di slancio. I biplani in.vece sono riuniti assieme da montanti e da traverse ed il rnotore, il pilota ed i passoggieri sono _generalIX).ente posti al centro sul piano inferilre dell'apparecchio. Per prendere lo slancio di partenza e per atterrare gli apparecchi vengono 1nunitì di carrello, il quale è.in generale co1nposto d.i ruote che permetdi direzione il quale è qnellJ ·cl1e det0rn1 inn. In. terza ed nlti1na 1nanovra, e) ~ecessaria. per voltare n, destra o a sinistra. Gli aeroplani che hanno grandi snperfìci accentuatan1ento arcuate, d·i CO• strnzione n1olto resistente, con motori fissi di forza di almeno 70 o 80 HP. sono apparecchi che salgono lenta1nente, che vanno adagio (80-90 km. al1'ora) ma che trasportano gran nu1nero di passeggeri e di carico utile; gli apparecchi monoplani tutto invece sacrificano alla forza ascensionale, alla velocità (almeno 110 k1n. all'ora), a 1uia grande visibilità per 1:.Qsservatore, e al poco ingombro. I ~ ,. 'h , • ,,., c1· ••- _.,_ • t~'·"•N-1 •'•f, ,,,,,.,"•'~••I· t•••• .. •1· .-·••••• ,!•-t,';'I.' "·•••••1/.''•\''•''· ·••·U·l1'+•.'of.•r1· ·•• •· . "".:''i", ' . ' I : x. t ~-' Veduta dello Stabilim,ento della Società Italiana Transaerea:. tono all:aeroplano di scorrere sul terreno, di amortfazatori, i quali ricevono l'urto all' atterran1ento ed evitano scosse al 1notore durante il rullaggio, e per gli idroaeroplani galleggianti per scivolare sull'acqua. Il controllo di un aeroplano nell'elemento aereo si ottiene per mezzo di tre manovre: cioè a) la manovra così detta di stabilità longitudinale, la quale si ottiene azionando una o più superfici prendenti il nome di stabilizzatori o tin1oni di profondità, e che oltre al conservare l'aeroplano orizzontale servono pure per farlo salire o scendere; b) la manovra di stabilità laterale fatta per mezzo di .aleroni supplementari at.taccati alle superfici principali o svergolando le estremità di queste stesse superfici; questa manovr~ serve pure a ristabilire l' equilibrio latérale quando si cambia rotta azionando contemporaneamente il timone Il tipo da corsa che può raggiun, gere delle velocità di 200 k1n. all'ora è in generale di costruzione paragonabile alle 1nastodontiche vetture da corsa di 300 HP. cioè è un apparecchio che viene caricato a 60 kg. e più per , n1etro quadrato di superficie perfettaniente piana, perdendo quindi qualsiasi qualità per il volo librato per diventare un bolide, anin1ato da motori di 160-200 HP. che attraversa lo spazio. L'aviazione che ha fatto pi·ogressi così mirac-◊losi dal 13 gennaio 1908 in cui una macchina aerea compiva per la prima volta 'l km. in circuito chiuso alla velocità di 50 km. all'ora ci prepara forse più presto di quanto gli scettici lo sperino la traversata dell' Atlantico fatta con rapi_di aeroplani di lusso 1nuniti di tutto il oomfort più moderno. ALBERTO c. TRIACA l ilota-aeronauta-costruttore. ~ BibliotecaGino Bianco I •
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