Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

397 - Come sempre, il movimrnto complessivo del commerdo coll'estero, che già accennammo iu 0irca 6 miliardi e 300 milioni di lir~, continua .a dare unl\ forte prevalenza alle importa/4ioni che noi paghiamo all'es!el'ocon altrettanto oro, e che per buona sorte riusciamo a. compensare con due g1·andi fattori della vita economka italiana: 10 il movimento dei forestieri, che nelle buone annate arreca un'entrata al di qua dt'lle frontiere v~lutata a pOC() meno di quattro<·ento milioni; 2° il risparmio degli emigranti, i quali spediscouo annualmente in Italia per qu:1si mezzo miliardo di lire italiane .. Questi provvidenziali fattori riescono così ad equilibrare il valore trn le entrate e le useite del commercio it.al.ano coll'Estero, ed a tenere il cambio ad un prezzo mite; alla qual cosa, concorrono pure, co·ne già si è detto, le buone condizioHi della finanza pubblica. · Quanto al 1 i:;parmio italiano, esso si fa ogni anno pit.1intenso: il risparmio e le preoc- "upaz10ni per l'avvenire sono innati nelr in- . ctole del lavoratore italiano: e ne sono prova le statistiche le quali d mostrano come il patrimonio affidato alle casse ordinarie di r sparmio, riunito a quello delle casse postali, arriva_alla bella cifra di oltre 4 miliardi e 4Jv mihoui di lire. Vita industriale. I risultati del pri'l'o censimento industriale (eseguitosi nel 19q), resi noti soltanto nel 1913, banno rivelato i grand! progressi che l'Italia ha compiuto in pochi lustri e come le statistiche tropvo vaghe conosciute prima di tale censimento fossero ancora ben lontane dal vero. · Risulta,· ad esempio, che nelle- industrie estrattive del sottosuolo si hanno nel Regno 4476 imprese con 98 mila persone occupate e con motori meccanici della forza complessiva di 23 mila cavalli dinamici. Lnqueste industrie tengono il primato la ~icilia., la 'l1oscana e la Sard,egna. Nelle industrie che lavorano e utili ·z:ino i prodotti dell'agricoltura, della cacC'ia.e della pesca - eséluse le industrie tessili e chim;che - si banno per il Regno 136,525 imprese con 670 mila persone occupate e con motol'i meccanici della potenza c6mpless1va di oltl'e 300 mila ca\'alli dinamici. Il primato di queste industrie è tenuto dalla Lombardia, a cui fanno seguito il Piemonte, la Campania, il Veneto, la Toscana, l' Ernil:a e la Sicilia. Nelle industrie che lavorano ed utilizzano i metalli si banno nel Regno 41,30~ imprese con quasi 400 mila person .! oceupètte e con motori meccanici ddla potenza c0mplessiva di 171:5mila ca,·a!li dinamki. Anche qui il primo posto è tenuto· da1la Lo.mbardia, seguita da.l Piemonte. da.lla Liguria, dalla Campania e quindi da'la Toseaua.. lmportantis-;ime sono lfl industrie ·che la.\·orano e utilizzano lè tiure tessili, con 32,730 imp1ese e 6f-;Omi!a persone oecupate e con motori m<-'ccanici della potenza- di circa 180 mila cavalli. Le industrie che lavorano i minerali - esclusa l'estrazione dei metalli - e quelle del~e costruzioni ediliz.e. stradali, idrauliche, danno vita c\omp!essiva"' mente a 17,790 imprese con 310 mila per-.. sone occupate e con motori meccanici della.. pot.enza complessh·a di 55 mila cavalli di-. namici. Considerando l'inseme di tutte le indu-. strie, abbiamo nel Regno circa. 244: mi'a impt·ese con oltre 2 milioni e 300 mi a. per.:wneoccupate, e motori meccanici della potenza. c0mplessiva di 1 milione e 612 mila c.walli: dinllmici. Quanto a'.la ripartizione pe.1,·regioni, tro-. viamo il seguente ordine: 1° 'Lombardia con 41 mila imprese,. 660 mila persone occupate e 403 mila cavalli dinamici;.: 2° Piemonte.. ,, 26 mila ,, 350 inila ,, ,, e 265 mila ,, ,,.. · 3° Veneto.... ,, 21 mila ,, 199 mila ,, ,, e 137 mila ., ,, 40Toscana ... ,, 22mila ,, 18.8mfla ,, ,. e122mila ,, ,, 6° Campania . ,, '19 mila ,, 158 mila ,, ,, e 14~ mila ,, ,, L'annata 1913 non ha segnato nn risveglio sensibile nello sviluppo iudustriale del nostro paese; siamo ancora in quel per·o to di incertt'zza, di dubbio, di diffidente attesa. nel qua!e ~i era caduti dopo le erisi del 1905 e del HI07. Le nuove condizioni di vita fatte · alla penisola balcanica, il consolidamento della pace, la ripresa della vita normale ridonerà all'economia nazionale un can,trere dl maggior stabilità che renderà. più fiduciosi i capitalisti e permetterà agli industLiali quella maggior libertà d' azion~ che è elemento indispensabile di progresso. Migliori delle precedPnti annate fu quella del 1913 per l'industria della seta·. Come è noto, la produzione mondiale della set!l, si aggira sui 27 milioni di kg., dei quali 9 mi.: lioni sono dati dJlla Cina, 8 milioni dal-Giappone, 4 milioni dall'Italia, 3 milioni comJJlessivall!eute dagli altri pae.:;i europei · e 8 milioni tra il Levante (Turchia, BalcaniaJ e l'Asia Centrale (Persia). Il nostro pr;ncipal_e avversari9 è il Gi~ppone, i cui prodotti BibliotecaGino Bianco - meno ùelli ma ass:li più a buon prezzo. dei nostri - ci fanno una conco1-renza spie-. ta'·a soprattutto sul rner,•ato americano. Pnrtutt~wia le pro1nes.:;e sembrano buo11e; vi fu durante la stagione dei bozzo'i una., 14 caccia insensata al bozzolo a prezzo di qualunque sacriffzio;,, e i produttori di materia prima fecero ottimi affari, ma la ma_ggioe riCèl ca. di sete e spedalme11te- di sete fini, e le migliorate condizioni della politica enro•. pea, permetteranno ai filatori e tes-.;itori italiani di compensarsi fi.1alrnente dei gr.:1vi saorifizi sostenuti e sopportati coraggio.samen ta per tanti anni. lnta11to, secondo le statistiche, le cifre. del 1913 seguano di~ià. un buon risveglio; per la seta. tratta gre 6 gia. di fronte a o! mila quintali esporiati nel 19ll e· 42 mila quintali esporta.ti nel 1912, si ba -per il 1913 una_, cifra che si aggira sui 60 mila· quintali; per la seta tratta tinta si hanno rispettivamente. i segueuti dati: 94: mil~ quintali nel 1911, 90 mila nel 1912 e circ~ 120. mila. nel 1913,~

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