870 -- suLito nella loro mente e nella loro fede i ricordi della battaglia di Slivnitza, nel nove1nbre del 1885. La sinistra dell'armata del Sud e la destra di quella .del Nord, rinsalda- .rono così le ali interne rimpetto a Ciatalgia con rarni di tdncee e con ridotte improvvisate, fornite di artiglierie da campagna e di mitragliatrici. Adrianopoli. - Una via. Il 18 novembre l'azione ripigliò· lungo tutta la fronte da co1nbattimento e le artiglierie delle navi ottomane entrarono anche in' quella giornata in azione, ostacolando l'avanzata dei Bulgari che subirono delle gravi perdite.· Il 19 il combattirrien·to c9ntinuò tcn1poreggiante. Era ,chiaro, che ora1nai l'impeto dei battaglioni bulgari stava per spuntarsi davanti il formidabile apparecchio difen~ivo degli Ottomani sotto Ciatalgia, e che oramai conveniva loro o di apprendersi alle lunghe e rneticolose opere della guerra di assedio, o di offrire delle trattati ve di armistizio. E queste vennero infatti intavolate nella giornata del 20 novembre, 1na con esito negativo, sicchè il cannone riprese la sua voce e la continuò ininterrotta fino al 3 dicembre, nel qual giorno l' arinistizio venne effettiva111ente concluso con l'obbligo di iniziare al più presto i ·negoziati di pace a Londra. VII. - L'investimento·di Adrianopoli e le operazionisecondariedel primoperiodo delta guerra. - Nei primi giorni dell'investimento della fortezza di Adrianopoli, il generale I vanoff ebbe fede per un mo1nento di impadronirS?ne di sorpresa, con il solo Ìln peto dei Biblioteca Gino Bianco suoi battaglioni spn11eggiati dalle Lat. terie da campagna. Ma tale fiducia si dirnostro ben presto fallace: gli Ottomani disponevano attorno alle loro linee di 'difesa di oltre cinquecento bocche da fuoco, iu prevalenza di grosso calibro, e di una quarantina di proiettori. Le opere erano presidiate da una divisione di Nizam (lOa) e da tre divisioni di Redif, vale a dire da una cinquantina di migliaia di uon1ini in totale, e co11tro di essi i Bulgari non potevan9 opporre che circa 75,000. co1nbattenti coadiuvati da sole artiglierie da campagna. A tali ~ difficoltà si debbono ag-, giungere gli ostacoli del terreno allagato, ed il considerevole s'viluppo della fi;onte <;liinvesti1nento che - da parte dei Bulgari - apbracciava una quarantina di chilometri, cioè una estensione di linee del tutto irnpari alla forza disponibile. Tenute presenti tutte queste circostanze, e fallita la prima prova di un attacco di sorpresa contro Adrianopoli, lo stato maggiore bulgaro addivenne quindi ne1la detern1inazione di · li1nitare gli sforzi tra la Maritza e Tungià. Nel fratternpo si affrettò la costituzione dei parchi di assedio, che si formarono con una trentina di ob'ci da 120' e con una quarantina di cannoni corti da 150, di modello vario. Nel medesimo te1npo, per infittire le linee di investirnento, il governo di Sofia sollecitò quello di Belgrado a staccare sotto la fortezza dei riparti di rincalzo, e furono quelli del generale Stefanovic (circa 35,000 con1battenti) i quali consentirono a talune unità del corpo di investimento bulgaro di avviarsi sotto Ciatalgia. Il 22 ottobre i Bulgari attaccarono ali' improvviso le linee òtton1ane sotto I{artal-tepè e Papas-tepè, e le occupa• rono parzialtnente: il 29 gli atta.echi si rinnovavano lungo la destra della Maritza, ma con esito indeciso. Il 7 ·novernbre i rrurchi tentavano una sortita lungo la destra della Maritza di fronte a Papas-tepè, n1a furono sanguinosarnente ricacciati dalle truppe del generale Ivanoff. L' 11, nuovi e sterili tentativi degli Ottomani avevano luogo presso le opere di Sceitan-tepi.!, che si replicavano anche il 18.
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