.. 363 vittoria di Cumanovo aveva così virtualmente effettuato il collegamento delle anni serbe, n1ontenegrine ed elleniche in Macedonia. A metà novembre, le armate serbe si riformavano per proseguire la loro vittoriosa marcia contro i Turchi raccoltisi nei dintorni di Monastir: il 18 si iniziava la grande battaglia ornonima che doveva vincere le ulti1ne resistenze dell' armata ottomana del Vardar. ziani e Monastir, affine di collegarsi da quella parte con le armi alleate di Serbia. Il distaccamento dell' Epiro, appoggiato da una piccola flottiglia che iniziò il blocco delle spiagge epirote, da Arta marciò verso Luros e Filippiades, tendendo a Janina. Il 21 ottobre i Greci sboccarono nella zona di Serfigiè: due giorni dopo essi sconfissero in quei dintorni le prime truppe ottoInane e le obbligarono ad arrendersi. Nel conten1po altre truppe elleniche avan- ' zarono su Grevena, di guisa che l'intera armata del Diad oeo accentuò orinai la propria manovra attraverso la piana della Pieria in direzione di Salonicco. Il 29 IV.- La guerra sulle vie di Janinae di Salonicco. - L'esercito ellenico si costituì in una sola armata di operazione al comando del Diadoco, cioè del Principe ereditario Costantino. Le truppe greche, destinate ad invadere la fertile pianura R1zA bey le di visioni elleniche sfori! difensore di Scutari. zarono le strette di Tripodella Pieria, si radunarono nella piana ampia di Larissa, con l'incarico di marciare su Elassona e Serfigiè (Servia). Una colonna minore fu destinata ad operar·e n8ll' Epiro, e si concentrò nei dintorni di Arta al fondo del golfo di A1nbracia. L'armata del Diadoco ed il distaccamento di Arta dovevano operare del tutto indipendenti, ricalcando in sostanza le linee maestre della ca1npagna del 1897 contro la Turchia, questa volta però con forze sensibihnente superiori e con addestramento tattico delle truppe senza confronto assai più vantaggioso in prò dei Greci. Infatti, rimpetto alla massa princi1 pale dell.e forze elleniche procedente da Larissa (50-60,000 uon1ini), i Turchi non potevano opporre verso Elassona che due snervate divisioni di fanteria, ed una nel basso Epiro. Sull'Egeo, la flotta ellenica doveva appoggiare l'offensiva delle truppe del1' armata del Diadoco, in1padronendosi di alcune isole, specie di Len1no e Tenedo, per farne una buona base allo scopo di operare sia contro i Dardanelli, sia contro Salonicco. I Greci avanzarono contro Elassona in due colonne: una agli ordini del Diadoco, 1narciò da Tirnavo per i passi cl i Melnna contro il designato obiettivo· l'altra da rrricala si diresse su Diska~a e c+revena con obiettivi K.o• BibliotecaGino Bianco tamo, a mezzodì di l(araferia, e se ne impossessarono con irresistibile irnpeto. . In questo intervallo anche le armi elleniche non stavano inoperose nelF Epiro: occupato Luros si spingevano oltre verso Filippiades e Pentepgadia (i Cinque pozzi), mentre colonne volanti scendevano nella rada di Palern10 e marciavano di là su Valona. Ai primi di novembre, nella rada di Salonicco, una silurante ellenica affonda va con grande audacia un guardacoste ottomano, il Fethi-i-Boulend, nientre i 1narinai greci occupavano Sarnotracia, Nicaria, Mitilene e Scio. Occupato il nodo stradale di l{araferia (o Veria), l' arn1ata del Diadoco si divise per marciare su due obiettivi egualmente urgenti: :Monastir e .SaloLa fortezza di Scutari. nicco. A 1\1:onastir stava raccozzandosi il grosso delle truppe otto1nane battute nei precedenti scontri con i Serbi~ dalla traversata della zona alpestre di con.fine fino a Cun1anovo: a Salonicco
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