- 857 - pense al valore. Rammentai già il cav. Trotti, comandante dei carabinieri in Crimea, decorato anche della Croce di cavaliere della Leg1onè d'onore dal Governo francese per i servizi resi dalla benemerita, durante l::i. spedizio11e; e citerò ora i carabinieri Ercole Fagnani, Ercole Dugoni, e il maresciallo Giuseppe Soldani l'he furono decorati della medaglia turca per ottimi servigi resi a Costantinopoli duran.te la campagna suddetta, tenendo così alta anche all'estero la fama che l'arma benemerita si era. conquistata in Italia. Ho sopra ricordato come si comportarono i bravi militi del1' arma a Solferino, a S. Martino, a Pozzolengo e a Ilivolte:la durante la guerra gloriosa del 1859; e ho pur me.nzionato i nomi dei valoinsorti è hrritato a gridare Viva la Rep11bblica !; egli non curante della propria vita grida ripetutamente Viva il Re! e viene messo a morte. Fra gli innumerevoli episodi dei malaugurati moti di Pal€rmo, nei quali, ripeto, rifulsero le preclari doti dei Carabinieri Reali, primeggia quello dei militi della stazione di Ogliastro, che tutti perirono nell' adempimento del loro dovei-e in difesa della legge, barbaramente trucidati dagli insorti. Ecco i nomi di questi umili eroi: Taroni Luigi, brigndiere; Flocchini Nicola, Tettamanti Luigi, Catgiu Franceseo, · Di Molfetta Mauro, Orate Antonio, Pastori Michele, Bagileo Nicol::i.,Panizza Pietro, Gargiullo Gaetano e D' Urso Francesco carabinieri. Ed il valore.e lo spirito di abnegazione dell'arma non si smentirono durante rosi che si distinsero durante la disgrai;iata campagna del 1866. Ad essi è doveroso aggiungere il nome del prode tenente Domenico Montanari di Faenza, ehe lascia.va la vita, vittima del suo coraggio, all' assedio di Borgoforte. Esso era addetto, con vari carabinieri, suoi dipendenti', alla 4a di\'isione, e ment: e con eroica abnegazione sotto il grandinar delle palle nemiche si adoperava coi suoi militi ad estinguere l' iucendio di unn. tettoia, che poteva pro1870-1914. Corazziere in grande uniforme. le inondazioni di Pisa e delle province-venete, durante i moti della Lunigiana, nelle c.1tastrofi telluriché di Casamicci ohl, di Messina e di Reggio Calabria. Rammenterò alla sfuggita i nomi del valoroso cav. maggiore Lado, del capitano Amenduni, de 1 carabiniere Eugenio Bianchi, del· tenente Fortunato Palmus, del brigadiere ca, .. Lussorio, del tenente Leandro Ricci, e quindi del cav. De· Giovanmm, allora capitano dei Corazzieri, che difese co 1 suo petto durre lo scoppio di polveri vicine, cadde sepolto sotto il tetto fatto crollare da una bomba nemica. Menzionai già il maresciallo d'alloggio Rosset, che salvava la vita al suo luogotenente a Custoza. · Il maresciallo Scardigli Giuseppe compieva una. splendida operazione il 13 settembre 1866, e con pericolo della propria vita (rimase ferito nello scontro), annientava una tenibile banda di briganti e ne uccideva il temuto capo, Alessandro V nlcan is-Urturi, conquistandosi la medaglia d. argento al valor militare, e alti enccmi di ammirazione dalle autorità civili e mili! ari. Negli infausti moti di Palermo del set- . tembre 1866, lasciayano valorosamente la vita rol grido di Viva 1l Re! sulle labbra in difesa del le leggi e della sicurez"za dello Stato, umili eroi del dovere e glorioso esempio ai loro compagni, moltissimi militi dell'arma, che qui ~arebbe troppo lungo eHurnerare; ricorderò un novello Scapaccino, il carabiniere Busaclletti I Giuseppe, elle fatto prigioniero dagli BibliotecaGino Bianco il compianto Re Umberto I al momento dell'infausto attentato di Passanante, rimanendo ferito ad una coscia; del ca,v. Lang, maggiore dei eorazzieri che rimaneva ferito gravemente alla testa da un colpo di arma da fuoco mentre faceva scudo ddla sua persona a quella i;acra del Re Vittorio Emanuele II[ fatto se- . gno all'attentato dell'anarchico D'Alba; e tanti e tanti altri valorosi dovrei pur ricordare. Nell::t recente e gloriosa campagna libica l'arma b3nemerita si coprì di nuove glorie, dando esempi splendidi del suo valore e della sua abnegazione a Zanzur, a Henni, ad Ain Zara, alle Due Palme, a Bengasi, ecc. Lasciarono la vita sul carp.po di Henni, insieme ai valorosi dell' 11° bersaglieri, i carabinieri Colella Giuseppe, Lombardi Angelo, Truono Vincenzo, Cel:.mi Giuseppe, e al!e Due Palme il carabiniere Bartolommeo S. Lorenzo, alla loro be11edetttL memoria la patria aceordava la medaglia d'argento al valor militare; ono• ri.ficenza che e.ra pur conferita ai capitani,
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