- 355 - C()nsegnata pre~enti tutte le truppe del presidio di Roma, all'arma benemerita, rappresentata dalla legione allievi, la bandiera nazionale, che era ricevuta dal prode colonnello cavaliere A. Romano Scotti comandante di quella splendida legione. L'arma dura11te le campagne svoltC'si in Afrjca nella Colonia Eritrea (1895-96), dette novelle prove di valore e di abnegazione, e molti militi com;eg-qirono in quelle battaglie r'compen,e al valore come vedremo più avanti. E in Cina, a Creta, in Macedonia essi seppero sempre fae rispettare e amare il nome d'Italia. E segnalati sen·izi rendc,ano pure i prodi ed eroici carabinieri, ufficiali e truppa, nella gloriosa nostra spedizione in Libia; molti di essi lasciarono gloriosamente la vita per la grandezza e la prosperità dell'Italia nostra; infin:ti furono gli atti di abnegazjone e di valore da lot·o compiuti con quella placida ed umile serenità che distingue i militi dell'arma benemerita. La bandiera gloriosa dell' arma, custodita dai giovani allievi carabinieri, è decorata: 1° di una medaglia di bronzo al valor militare pHr il fatto d'armi di Verona del 6 maggio 1848, al quale, come bo detto di sopra, presero parte i tre sq uadrnni di scorta a S. M. il Re Carlo Alberto; 2° di alti a medaglia di bronzo al valor militare conquistata dai tre gloriosi squadroni predetti nei fatti d' arme del 24, 25 e 27 luglio 1848 di Staffalo e di Sommacampagna, e del di 4 agosto dello stesso anno fuori le porte di Milano, e nell'incominciato assedio di Peschiera; 3° della medaglia d'argento al valor militare che il nostro Re Vittorio Emanuele III con regio così i ~arn.bin;eri dell'Italia rii,orta a na1.irH1e riaffermavano col loro valore le glorié, tffie l'arma aveva così brillantemente acquistate durante le guerre del patrio riscatto. Attualmente l'arma si compone del Coro:lndo Generale, di undlci legioni t~1-ritoriali con sede ad. Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, lVIilano,Napoli, Palermo, Roma, 'rorino, Verona ed una '.egione allievi con !:i<'de in Roma, alla quale è ora annessa, U11'\. rnuola pe1· preparare i sottufficiali agli esa~ni di sottotenente dell' :irma. Con regio derrctn 27 marzo 1913 veni va istitu:tu. in 'l'ripoli un:\. nuova legic,nc di Carabinie: i Reali con due divisioni, l'una a Tripoli e l'altra a Bengasi; e in Tripoli veniva, pnre istituita una scuola per gli Zaptiè (carabinieri indigeni). Lo squadrone dei Carabin'eri Reali, GLlardie di S. M. il Re, fa parte della legione territoriale di R ,ma, ed è formato di 100 uomini circ~" scelti fra i carabinieri a «·a• vallo delle varie legioni del Regno, che soddisfino a certe determinate condizloni di statnra, d'idoneità, èc. Essi furono costituiti nel 186~, in occasione del le fausta nozze del compianto Re decreto 17 giugno 1909 conferiva 1833-1914. Uniforme all'arma benemerita per la glo- dei RR. Carabinieri. ·Umbrrto I con Margherita di Savoia. In quella solenne circostanza furono concentrati a Fire11ze, sede provvisoria del Governo del nuovo Regno d'Italia, circa ottant:i carabinieri a cavallo per disimpegnare il loro consueto servizio d. onore e di scorta ai reali sposi nel loro solenne ingresso in Firenze capitale. Questo drappello ebbe elmo e corazza brunite in Iiero e una speciale uniforme. Pdmo comandante dello squadrone così formato fu il capitano Dardanelli, proveniente dall'arma di riosa carica che i tre sqnadroni di scorta a S. M. il Re Carlo Alberto eseguirono contro il nemico con ù·npeto fr,refrenabil e e 1·a1~aintrevidezza a Past,·engo il 30 aprile del 1848, decidendo le so,,•ti della bctttaglia in favo1·e dell'esercito sardo; 4° della medaglia d'oro di pubblica benemereuza per la operosità, filantropirt e abnegazione dell' a,·ma nel po1'tar so ·corso alle popo!a.zioni f1tnestate dal teiTemoto il 28 dicemb,·e del 1900. E 11011 basta ancora: sull'altare della patria, sul Colle Capitolino, presso alla sta• tua del Gran Re liberatore d'Italia, insieme ad alcune altre rappresentanze delle armi e dei corpi che sì strenuamente e Yalorosamente presero parte alla fortunata. impresa libica, la bandiera dell'Arma dei Carabinieri Reali veniva dalle mani del Re Vittorio Emanuele III fregiata di una quinta ono:·ificenr.n: di una seconda medaglia d'argento al. valor militare, conces<;ale con regio decreto 19 gen• naio 191:1,per i segnalati servizi resi dall'arma 11,ellar.amprt,g)1,n ili g11erra in Libia del 1911-12; b1011otE:::lja \..:Jl11u 01anco cavalleria. E lo squadrone che rimJse poi come guardia di S. M. il Re indossò questa uniforme fino al 1870. In questo anno su diseg110 del conte Grima:di, i Carabini~ri Reali Guardie di S. M. il Re, generalmente chiamati d.d nostro popolo ro•·azzieri, ebbero le belle ed eleganti divise ehe tuttora sono da loro indoss.ite nella granrtc nniforme, nella festiva, nella giornaliera, in q udla da campo e in quell:1 da fatica. Al primo comandante e fondatore del Corpo, generale marchese Giuseppe Thaon Di Revel di S. Andrè, succes:--ero progressiyamente i seguenti generali: Giorgio Des Geneys di Mattia e Finasca(poi vicc-:irnmiraglio), per pochi mesi '1° agosto-17 ottobre 1815); conte Carlo Lodovico Lodi di Capriglio (1815181R); conte Ales--;andro Saluzzo di Monesiglio (1819-1820J; ca.v. Giovanni Mi.I.ria Cava•
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