Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

(13 luglio 1814°13 luglio 1914). L 13 luglio 1914 comp.esi un secolo dalla istituzionè dell'Arma dei Carabinieri Reali, che dal1' unanime consenso della nazione ebbe il • giusto appellativo di benemerita; titol~ che ella si acquistava adempiendo scrupolosamente, e col sacrificio anche della vita, al difficile mandato affidatole, guidata da un solo scopo: il bene del Re e ·della patria, il rispetto alle leggi da parte di ogni ordine di cittadini. All'Arma benemerita spetta l'ambito onore di formare la guardia speciale addetta alla ·Sacra Maestà del Re e della R. Famiglia, e di formare la scorta e il servizio d'onore alle Presidenze del Parlamento Nazionale nellé pubbliche solenni cerimonie; a lei è affidata la scrupolosa osservanza delle leggi, la tutela dell'ordine pubblico. Essa è la prima di tutte le armi del R. Esercito, e ne ha la precedenza, per le sue alte benemerenze, per le su~ gLorie, per lo spirito sublime di abnegazione e di valore, che distinsero e distinguono sempre questi eroi del dovere e del sacrificio. E di queste loro. peculiari virtù essi dettero continue prove sui campi di battaglia durante le guerre del patrio riscatto, nelle diuturne lotte ·contro i malviventi e contro i violatori delle leggi, nelle sollP"~Efoni e nei tumulti, nelle calamità che affhssero il nostro paese, sacrificando la vita o per il trionfo della legge alla loro tutela affidata o per recare soccorso agli oppressi dalle sventure. Dalle sue file uscirono quel pugno di eroi che a Pastrengo difesero coi loro petti la sacra persona del Re Carlo Alberto, e che col loro •valore decisero delle sorti di detta battaglia in favore delle armi nostre. Nell'inondazione dell'Arno aPisa,in quella dell' Aqige a Verona; a Casamicciola, a Reggio Ca1abria e a Messina·· durante i tremendi terBibliotecaGino Bianco remo.ti che devastarono quelle città, l' a1·ma benemerita con spirito di sacrificio e di abuegazione veniva in a,iuto a quelle sventurate ~ popolazioni colpite da, sì immani sc:agure. E durante la lotta contro il brigantaggio, in Eritrea e ultimamente in Libia quanti e quanti atti di valore compirono i nostri bravi Carabinieri? Essi, umili ed oscuri eroi, sono sempre di giorno e di notte, al buono e al cattivo tempo pronti a difende-re la vita e gli aveei dei cittadini, a sorvegliare, a reprimere, a stornare gli attentati alle leggi dello Stato e alla pubblica sicurezza, mettendo eontinuamente a repentaglio la vita. L'unico loro conforto, l'unica loro guida, è la religione del dovere. Dal 1814_ ad oggi essi non hanno cambiato: sono sempre i prodi discenden~i del1' eroico Scapacdno, che preferisce di morire gridando Viva il Re! a tradire la sua fede, il suo giuramento di soldato e di carabiniere. E quanti e quanti' nelle lotte civili e in quelle malaugurate del brigantaggio seguirono l'eroico esempio del loro autico e valoroso compagno? Un'arma dunque così votata continuamente e giornalmente al sacrificio della vita e al dovere, non poteva che accaparrarsi le simpatie, il favore e la gratitudine della nazione, che appunto le conferiva il giusto e meritato titolo di benemerita. Vediamo ora come si svolse la vita del1' arma durante i cento anni dalla sua fondazione, e quali sono le glorie che ella raccolse in questo non breve spazio di tempo. Con Regie Patenti del 13 luglio 1814 il Re Vittorio Emanuele I istituiva per la tutela dell'ordine pubblico nei suoi Stati di terraferma il Corpo dei Carabinieri Reali, che doveva -invigilare alla pubblica sicurezza, assicurare nello Stato ed in cauipo pres~o le 1·e9ie armate la conservazione dell'ordine e la esecuzione della legge. Una vigilanza atti.va, non in• terrotta; e repressiva costituisce l'essenza del suo servizio. Organizzatore del Corpo e primo comandante fu S. E. il marchese GiusP-ppe Thaon t di Rev'elRi S. Audrè, governatore di Torino, 1 che ne dèttò anche la ~ Istrqziope · provvi- ~ soria 11• Da p:r_incipio il Corpo cont~ appena .t

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