Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 350 - tale milizia dovranno appunto istruire e condurre, vedremo fin dove si potrà calcolare sul loro rendimento. · L' esereito campale in Itali?, è ancora suddiviso in due parti: Ese1·cito permanente· al quale sono assegnate le prime 8 classi (comprese le due già alle armi) e Milizia mobile alla quale sono .assegnate le rimanenti 4 classi. Per quanto esercito permanente e milizia mobile abbiano in guerra compiti identici e vengano impiegati l'uno a fianco del1' altra nelle stesse azioni belliche, la suddivisione è opportuna per alte ragioni di omogeneità degli elementi chiamati a comporre i vari reparti. La teoria ammette che uomiui di 20 e 32 anni siano poco dissimili nel fisico e nel morale; in pratica però la dissimigliauza ·esiste ed allora se noi mescoleremo ad esempio in un reggimento soldati di 20 e 3'l anni, dovremo o regolarci sul reudimento dei primi e rimàrranno indietro i secondi perchè meno resistenti, o ci regoleremo sui secondi e non saranno così ·sfruttate tutte le esuberanti energie dei primi. Meglio adunque separare i giovani dagli anziani; ne risulteranno delle unità nelle quali la forza fisica e morale dei componenti sarà press' a. poco la stessa e potrà essere perciò sfruttata interamente. Come pure entrerà in gioco una qualità morale di non scarso valore, l'emulazione, che noi abbiamo veduto estrinsecarsi in tanti campi e manovre militari e che si esplicherebbe ancor piu in guerra. Napoleone, questo grande organizzatore della forza, che proclamò essere il morale, tutto in guerra, usava potentemente dell'emulazione e ne otteneva prodigiosi re~ sultati; egli dichiarò (dice il Montho1on nelle Mémoires de Napoléon) che se avesse avuto dei gobbi e dei ciclopi, avrebbe formato compagnie di gobbi e compagnie di ciclopi, mirando così ad._elevare gli individualmente poco atti, mediante la forza dell'emulazione che viene· dalla uniforme collettività. Indubbiamente l'esercito permanente, formato delle dassi più giovani, due delle quali -alle armi, e perciò nel .momento della loro massima efficie11za, i·appresenta la parte mi• gliore di tutto l'esercito, quella che saprà sostenere il più poderoso sforzo della guena, e sulla quale il paese potrà, fare maggior'e assegnamento. La milizia mobile, a cagi0ne della sna prolungata assenza dall'esercizio delle armi e della mancanza di un elemento perfettamente preparato, come sono le classi in S8rvizio nell'esercito permanente, (1) sai,·à ~ei p1imi momenti d'una campagna .di rµi- (1) Per rimediare in pa:rte·a questo inconveniènte, sono stati istituiti presso i reggimenti dei nuclei di milizia mobile con un certo numero di soldati giovani, di leva; tali nuclei saranno 'il. nocciolo delle unità .di milizia mobile da eo- •stituirsi in caso p.i guerr~. BibliotecaGino Bianco nore rend :mento, ma la relativa giovinezza della ti:upva e la bqntà dei quadri tratti in gi;an· parte da ufficiali in servizio attivo o che da poco r hanno lasciato; lè permetteranno di portarsi presto all'altezza dell'esercito permanente e con esso concorrere efficacemente alla lotta. Uniti nello stesso compito e intimamente affiatati, esercito permanente e milizia mobile, costituiscono perciò il sicuro baluardo della p_atria nostra, il, formidabile strumento col quale colpire il nemico nel momento e nel punto decisivo, la più alta espressione della forza cosciente e volente· d'Italia. Non altrettanto possiamo dire della milizia territoriale; è giocoforza convenire che essa non è militarmente preparata all' eventualità di una guerra, per quanto sia molto improbabile un suo intervento fuori della madre patria. D'altra parte, una sua diversa costituzione con carattere più' militare pre- " senterebbe difficoltà pressoc_hè insormontabili; un termine conciliativo· sarebbe in qualche richiamo, anche •breve, ma utile assai ai gregari, utile in sommo gradb .agli ufficiali' che li dovranno comandare. Iuv'ece per ora non se ne fa nulla. Noi riteniamo che in ultima analisi la milizia territoriale debba rappresentare tutta la nazione in armi nel supremo cimento, non tanto necessaria a11orchè a noi sorriderà la vittoria, quanto invece nel giorno (e vogliano i fati sempre lontano!) in cui i'nostri ultimi règgimenti rientreran1i_o in patria decimati e vi~ti, mentre sulle Alpi si affaccerà baldanzoso l'invasore. Allora tut.ti, giovani e vecchi, uomini istruiti e ragazzi ignari, dovranno sapei· essere soldati nel braccio e più nel cuore; ..... in tutti uno il pensiero: Perchè vi va la patria, oggi si muore; e rinnovare le belle gesta militari delle improvvisate milizie francesi nell'inverno ~87071, nelle giornate di Le Mans e di Orléans, che se non valsero a salvare il territorio di Fi·ància, ne salvarono però la gloria e Ìle. rialzarono la dignità sminuita dopo la triste resa di Metz. Per questa rude bisogna, occorre più che altro una vi_rile ed assidua preparaziqne di tutto il uostro popolo, instillandq essenzialmente nell'animo suo il sentimento patriottico e lo spirito militare, per far sì che ad ogni istante il cittadino si senta soldato, la nazione esercito, senza l'immediato intervento dell'autorità m'ilitare. Preparazione morale ad_uuque e non fatta di sola.esteriorità; utili perciò i battaglioni volontari studenti, quelli volont;tri ciclisti, utili le società con caratteristiche e scopi militareschi per estendere la pratica del fucile, la ginnastica. le marce, i vari generi di sport; più che utili necessari, ma non sufficienti se a tali istituti non corrisponde in pari grado quell'elevata educazione dell~ mente e del c1,1ore che avvince al dovere, profondamente sentito & compreso. Questo, noi italiani dobbiamo fermamente vole.re; lavoro paziente, oscuro, silepzioso di tutti i giorni; educare, disciplinare. esalt~re le anime e le forzè nosfre per , ' ' ::. ,. J ,• ; ' • • ~ '

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