- 349 - ria di proporzione e di entità secondo le varie classi sociali ch·e colpisce, ma nessuno ne è totalmente esente. Dopo di avere cosi rapidamente sfiorato i più importanti problemi interessanti l'alta e delicata funzione statale del reclutamento, che è quanto dire la scelta e la raccolta del personale atto alle armi, concludiamo col-· l'accennare in qual modo esso personale si raggruppa sotto le patrie bandiere e quali sono le incombenze che gli vengono affidate. Il maresciallo Moltke, all'inizio della guerra contro la Francia nel luglio del 1870, sintetizzò le direttive emanate ai direndenti comandanti delle armate riunite sulla Saar, con una frase lapidari.a: 14 cercare il nemico e batterlo ovunque si h'ovi. ,, È questa la più classica definizione dell'essenziale compito spettante ad un esercito in campagna. Ma durante la guerra, il paese non va trascurato, anzi ha bisogno di maggiore e più vigorosa protezione dal momento che mille cause esterne ed interne possono profondamente turbarlo e sconvolgerlo; le retrovie dell'esercito procedente contro il nemico, devono essere ben garantite dappoichè sono come i tubi di drenaggio attraverso cui passa e si s\?'olge tutta la vita materiale dell' esercito stesso; le numerose fortezze e le località di speciale importanza devono essere presidiate; le nostre estesissime ed aperte coste, oltre che dalla flotta, devono essere protette da truppe di terra per impedire eventuali sbarchi. Tutti questi vari compiti, se non essenziali come quello di battere il nemico, sono essi pure necessari rivestendo reale importanza e sarebbe grave errore il prescindere da essi. Ne viene perciò, naturale conseguenza, una grande divisione della massa combattente in due parti distinte; la prim~ da lanciare contro il nemico alla conquista degli obbiettivi che con la guerra si vogliono raggiungere e si chiamerà esercito campale; l' altra incaricata di presidiare il territorio nazionale e si chiamerà esercito territoriale. Compito più arduo sarà il primo, quello nel quale occorrerà sopportare maggiori fatiche, assoggettarsi a più gravi disagi, affrontare più facilmente pericoli, malattie, morte e perciò all'esercito campale verrà assegnato l' elemento più giovane, più resistente e vigoroso, più saldo ed istruito; all'esercito territoriale sarà assegnato l'elemento più anziano e, se giovane, meno istruito militarmente, poichè 1e fatiche ed i pericoli saranno minori, il servizio più semplice e meno intenso, nè dovrà uscire dai patri confini che in casi eccezionalissimi in cui l'estrema gravità della lotta lo chiamasse ad affiancarsi all'esercito campale. Come a tutti è noto, in Italia l'obbligo al servizio militare, l'obbligo cioè di rientrare nelle file dell'esercito e rivestire l'assisa del soldato, dura 19 anni, dal 20° al 89° di età. Su quale, fra questi 19 anni, cadrà la divisione fra esercito campale ed esercito terriBibliotecaGino Bianco toriale? Se ci mettiamo dal punto di vista puramente della robustezza fisica, siccome questa cres~e sino ai 30 anni (epoca media della massima virilità umana) e si conserva ancora per parecchio tempo dopo e decresce solo assai lentamente, noi potremmo stabilire alle truppe campali nn limite di età assai grande. Ma invece l'attitudine morale raggiunge il suo massimo al termine della ferma o poco più in là e decresce subito con rapidità perchè le preoccupazioni della professione, la famiglia ed i suoi legami, la prevalenza dell'ambiente, la catena di interessi e di affetti che fa amare sempre più la vita e rinsalda il naturale attaccam~nto ad essa, prendono subito il predominio e lo aumentano negli anni, smorzando quei sentimenti di altruismo e di stoico sacrificio che sono necessari al combattente per conservargli forza e coraggio di fronte a qualunque pericolo. Anni sono, alla Camera, il colonnello Strani deputato al Parlamento, diceva 14 che ogni giorno che passa da quando il soldato lascia il reggimento, sott.rae uv.a particella di quelle q ua.lità di istruzione e di educazione militare che costituiscono la vera forza dE>l1' esercito; ogni giorno che passa strappa una foglia a quella corona intrecciata d' entusiasmo, di audacia, di noncuranza della vita, che forma la caratteristica più spiccata e pi•J bella dell'età giovanile; ogni giorno che passa, col creare nel congedato un nuovo affetto, un nuovo sentimento, versa una goccia d'oblio su quell'abitudine assoluta della disciplina, ahe è certamente il primo fattore della forza, della solidità di un esercito. ,, Il limite p~l servizio, che diremo attivo, va perciò sturlJato in modo da armonizzare i due fattori della resistenza fisica e dell' attitudine morale; i vari paesi lo hanno stabilito dopo 12-14:. anni circa (Francia 13 anni, Getmania 13 anni, Austria-Ungheria 12 anui}. In Italia è di 12 anni, cioè all'esercito campale appartengono le prime 12 classi di soldati (2 alle armi e 10 in congedo) le quali abbiano però ricevuto la necessaria istruzione militare o mediante la ferma biennale (1 a. categoria) o mediante il servizio semestrale (2a categoria); così nell'esercito campale avremo uomini tutti quanti addesLrati alle armi e di età non superiore ai 32 anni. Dal 32° al 390 anno, cioè negli ultimi 7 anni di obbligo militare, detti uomini appartengono all'esercito territoriale, chiamato in Italia Milizia te1·ritoriale; a questa sono pure assegnati per tutta la durata di 19 anni, coloro (e come vedemmo sono molti) che pur risultati idonei alla leva, banno diritto al1'esenzione dal servizio per ragioni di famiglia (3a categoria}. Come è facile vedere; la milizia territoriale manca di omogeneità, essendo in essa militari che vanno dal 20° al 39° anno di età; manca di istruzione percbè i provenienti dalla 3a categoria non ne banno ricevuta alcuna) i provenienti dall'esercito campale l'ebbero molti anni addietro e l'hanno anche quasi certamente dimenticata. È bensì vero che la milizia territoriale non essendo in guerra di impiego immediato ed avendo mansioni abbastanza semplic~i, ;là si può som-mariamente istruire a.Il'atto del bi- ·so~no. ma quando esamineremo i quàdri che
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