Almanacco italiano: piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1914

- 346 - ·a· temperamenti di sortà e deYe in_elutta~>.ilmente compiere intero il se1:vizio alle armi. E consimili esempi sono a rpille è ·m·me. È giusto tutto· ciò? è umano? Tanto più che la nosha legge per timore di escluder~ alcune ·cn.teg·orie, h;i, allargato in ·modo straordinario il numero dei casi 'beneficati; cosièchè, pu.r essendo in eerto qual modo ecèessivamente gr·avosa per difetto 'di elasticità, ha còncesso di sottrarsi al ·comune· servizio ed alla efficace preparazione per la guèl'·ra ·àd• un numero sfragrande di ~lementi, molti dei guali potl'ebbero benissimo venire incorporati sen7a a,cun pregiudizio dei loi·o' pàrticola:ri interessi familiari ed econòmici. Dicono perciò giustamen'te i generali Cordcelli. e Garioni nel loro classico trattato di 01·ganica militare: " Per questo complesso di cose la nostra legge non risponde piename1i'te al. concetto di - tutelar~ gli interessi sociali col minimo pregiudizio degli interessi militari, talchè si può dire che essa eccede oltre lo stretto necessario nell' ac'co1·dare eccezioni alla misura e modalità comune del servizio militare, a detrimento d_ella giustizia e degli interessi militari, considerati questi anché dal solo lato ;morale deU' impressione che siffatte eccezioni non possono a meno di produrr~ sugli assoggettati senz'altro alla ~- ferma. ,, Ed allora perchè non si modifica la legge, orientandola secondo il sistema discrezionale tedesco? Perch~ l' esaJera~o in<lividualismo, !:iegno caratteristico della nostra, razza, l' insofferenza nostra istintiva verso qual~iasi espressione di autorità, i lunghi secoli di soggezione à governi estranei a noi, anzi nemici :nostri, ci portano naturalmente alla diffidei1za., al so_i3petto dell'autorità stessa; chi comanda ha torto, è antipatico, è attaccato e .se non agisce proprio come ,la pensa ria• sçuno çl.i,noi, gr:diamo a.11' abuso, al favori- _tisrpo, alJ' arbitrio. In atti cosi delicati come 'quelli dell'esenzione dal servizio milit'are, se 110n seyera:qiente incac;;eJlati in ·_prescrizioni eguali per tutti e perciò automatiche e meccaniche, si è temuto che alcune soluzioni. non sarebbero ~tate da tutti ritepute indiscutibil- ·mente eque e legittime e si è volnto eliminare non· solo ogni possibile errore o parzialità, ma. finauco. allontana,r~ il sospetto che ciò potesse per avventur:a acca_dere. Così in questa, com,e in tutte le altre esplicazio_ni, del nostro vivern civile, si è creata (dice il Barzini in un suo bell'articolo sul " Corriel'e della Sera ,, del 1909) una immensa buròcra- :zia, fatta di controlli, di vidimazioni, di carta .bollata, impersona~e e perciò inàttacçabile, fondata sullà sfiducia, complicata da molti uffici ·che sì sorvegliano in ogni più futile ·atto e questo metodo si è detto la legalità perfetta. Mentre a noi. sembra che doy1:ebbe bastare l' ap.plicazione saggia ed. armqnièa dei due.criteri, preventivo e repressivo; col pdmo esprimendo volontà chiare, semplici, prec_ise, in ben d'efinite sfere di attribuzioni e di re- ·s_ponsabilità; col secondo comminando inesor.ibilmente pene esemplari a qualunque tt-asgress:one anche lieve. Ma ciò oggi non è, e noi, pµ_r rilevandolo ed augur_ando ~he le disposizioni di legge, per ,quanto adattate agli uomini come sono abbiano l'elevato scovo Bibl,uu::;va G111v u1ai1vv d~ _fare il pqs~ibile, .~ffi.n~hè _gli uom_inl st.essi diveng~n9 al più presto quel che dovrebbero ess,ere, dobbiamo 'inchinarci alla volontà ~iella naz'fone, consacrata nelle leggi vigenti: In Italia adunt1ue, per le ragioni suespresse, i temperamenti èono applirati con signorile larghezza e mandano gU esentati dalla férm~ 'bi'ennal~, 1n 2"' id in 3a. categoria; i primi sono tenuti ·soltànto a sottopor.-,i ad u·na ·e1ementa1·issima is'tl·uzione, la cui durata, pe·r legge non. deve superare 'i 6 mesi, ma eh'} ordinariamente si· Hduce a 4 mesi'; di \, ' 'questo breve periodo (che in effetto si rid-uce ancora a <'ausa dei molti 'e svariati servizi di guardia, di caserma ed alt1•0) è facile dedurre ·che il prò'fttt6, militarmente parlando, è ben pÒca cosa. (1) Quelli poi di· 3a. categoria, sono esenti da ogni servizio, ·pe1; quanto la legge autorizzi il ministro a chiamarli alle armi per impartire lo-ro alcani ·rudimènti d' istruzio11 e militare; per ragio'ni ·:finanziarie, il · µ11.ni.::;tro però non si avvale mai di tale facoltà. Cosicchè (corrie abbiama già d'etto e ripetuto) solo il qua:rto ·degli individùi atti alle armi riceve una completa istruzione è diventa personale indiscutibilmente utile per la buona costituzione dell'esercito; il Timanente., o è 2a categoria e riéeve un mediocre digrossamento in pocb,e àffrettate settimane, 'ma può forse dare ancora un discreto rendimento m~scolata Òpp_ortu1iamente alla 1~ categoria; o è 3a categoria, prevalentemente numerosa, ed appartiene, è bensì vero all'esercito concorrendo a formare la milizia territoriale, ma è digiuna affatto di ogni conoscenza militai·e. Dinnanzi agli indiscutibili vantaggi delle ferme brevi, nasce spontanea una domanda: poichè m,1lla che sia umano è perfetto, pre- ~~ntanò le f~rme brevi anch_e _degli inconvenienti? Uno sì, e se ancora non certo, perchè manca una lunga necessai·ia esperi'enza, molto probabile. Eci è questo: Qhe il soldato, pur avendo in due anni be-ne appreso le istruzioni e le discipline milital'i, non abbia fatto in tempo ·ad immedesimarsele co'n tutta sicurezza e farsene quasi una seconda na.tura e che le diinentichi perciò facilmente. Di più sta anche il fatto Ghe le scienze meccaniehe e balistiche trasformano e mutano incessantemente le armi, sostituite in breve· giro 'd'ant)i da_ altr~ più perfezionate, e questo incessante rinnovarsi porta di conseguenza notevoli varianti nella loro pratiea applicazione, cioè nella tattica; così individui i quali debbano dopo alcun tempo di lontananza, rientrare nell'esercito per ra.gioni di guerra, si trovano dinnanzi ad uno strumento bellico che non. conoscono e che perciò non sanno impiega1·e. Per ovviare a tali inconvenienti che possono rive~tire una certa gr·avità, la legge ha provv·eduto col prescrivere frequenti ' (1) Nel ma-ggio 1913, il ministro della guerra, fra altri provvedimenti, propose con vero senso di opportupità, di prolungare _il servizio della 2a eategoria sino ad un anno; in tal modo l'istruzione .poteva essere approfondita e completata con l'intervento a campi e manovre, ed il beneficiò del' temperamento veniva giustamente ridotto~· Al primo cenno di opposizione da parte di alcuni pochi deputati, la proposta fu, con poco _-spi~gabile precipitazione, ritirata dal governo

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