333 Ol>ice pésante svizzero. di 152 bocche a fuoco (allorchè sarà del tutto nttuato il recentissimo riordinamento dell'artiglieria). A tutta Ji)rima sembra che l' Itàlia sin: in poco liete condizioni per r:spetto alle nltre nazioni, ma, esclusa la Gei'rnania nella qua;e la superiorità è incontt>sLabile, troviamo e;he in FranC'ia la sproporzione rispetto, a noi non è eccessiva, tenuto altresì presente che ella combatterà le sue grandi battaglie, uoh· néife anguste forre alpi1ie, ma snlle nmpie pianure renane o,e un largo impiego di cannoni è più facile contro la Ge1·- mania soverchiante; in Aust.ria; riducendo il suo corpo d'armata alla for~a di 38,000 (come il n·o'>tro) e pr,) po rzionandone l' artiglier!a, vediamo che ad es-,o corrispondono appunto da 12·5 a 128 can11oni, tal quale come in Italia, Dove è dunqqe la n~stra Janto deprecata inferiorità? Eppure da molti e m9lte. • Yolte l'abbiamo se1Hitn. gridare, invocando come impe'.lente bisogno, un for'.e aumento di artiglieria da campagna. Con-veniamo pure che qunlche cannone in ·più non guastere~jbe lll)lla solida consistenza del nost1·o' corpo di armata, ma non esageriamo in senso pessi-- mi~tico, confortati in questa idea. da autorevolissimi pa· eri, ·come ad e;empio quello del generale tedesco Rohn e quello del ge · nerale francese (che per vari anni fu ispetfore d' artiglie1·ia) Percin. Que:sti a.9punto consiglia di non las.ciarsi trasd11are dalla megalomania dt>l cannone, perebè :i1011 basta aYerli, egli dice, ma bisogna anche sul campo rli battaglia poterli impiegare-con giusto raziocinio secondo il loro scop0 e secondo la. po$sibilità offerta dal terreno. Pen;;iamo che la batteria ha bisogno di spazio e _s!le non tutte }e. Jocalita le sono consentite; che facendo fuoco coi1 la sua ordinaria celerità di tiro, in meno di un'ora consuma tutte le mun.1z1fìni assegnate; ché si possono aumen-· tare queste, è beiisì vero, ina vi ha un limite al 11umero, dei. carri ed alla lungh~zza dei convogli, i quali tanto in marcia che in combatfimento costituiscono pur sémpre quello Ghe i romani, con parola scnJtoria, chiama• vano- irnpedimenta. Può avvenire ancora che non tutta l'artiglieria trovi ragione d' iqi.; piego sul cai;npo della lo~ta e siccom~ nulla è più dannoso; in ispecie al morale delle truppe, che il silenzio del cannone, essa finirà per crearsi obbiettivi e scopi non del tutto risponclentf al sno efficace impiego, procurando così un inutile sprero di energie e di proietti. L' artig! ieri a è un'arma assai costosa (una completa batteria Krupp raggiunge, se non oltrepassa, il milione di lire); essa ha bisogno di personale numeroso e bene àddestrato e l' eccessi\'a sua quanr.ità va naturalmente a d,rnno della qnalità, specialmente col 'e brevi ferme attuali, che solo la Francia si rassegna, a nuova.men ~e aumentare, l' oc-chio ed il cnore fissi nl sogno sanguigno d'una 1'evanche avvenire. Infine, noi abbiamo chiamato l'artiglieria. ausilio necessario il~ modo assoluto dell'a fanteria e qui nuovamente lo proclamiamo; ma ùisogna ricordare che è pur sempre, ad onta d.' ogni perfezionamento, d'ogni nuoyo ritrovato gu~rresco, la fanteria che vince le battaglie. E il. modesto oscurn fuciliere che penosamente avanza contro il nemico invisibile, coll'ansia nell'animo, con quel vago timore che dà il senso dell'ignoto, mentre sul capo gli passano. impetuose violente raffiche dì fuoco, ed i vicini ad un tratto c.adono riversi e giacciono esangui, ed i comandi s'incalzano brevi e secchi mescolandosi al gemito dei morenti, ed al pensiero ricorrono imp1:ovvise le care memorie lontane ed i visi amorevoli Tosse Asi:n.i:n.al. è radicàlmente e prontamente vinta col · I PROPAIDIN Dr. FUGINI in Pastiglie e Sciroppo I L MIGLIAIA DI GUARIGIONI • ATTESTATI MEDICI INSELVINI e C. · Via S. Barnaba, 12, MILANO Biblioteca-GinoBianco I •
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