I 330 - Obice da montagna austriaco. iang alcune batterie spararono in due giorni complessivamente 850 colpi per pezzo I Consumo che taluna volta si converte in ~preco, dannoso sempre, se l'artiglieria vuol prendere a battere bersagli inconsistenti, op-. pure impiega proietti non adatti al bersaglio stesso.· Ciò avvenne infatti nella guerra mancese sopra citat.a; i russi non avevano granate nel loro zyiunizionamento, cosicchè lo shrapriel efficacissimo contro la fanteria scoperta, era qua.si inoffensivo contro i. ripari in terra; come pure contro le trincee aveva effetto quasi 111ullo la ordinaria granata giapponese. Esempio caratterisco il seguente: aUa battaglia di Sha-ho alcune .batterie giapponesi npararono circa 8000 proietti ço11tro solid.e trinct!e russe occupat.e da un reggimento, ottenenélo per risultato 6 morti e 3 ferili! I giapponesi però adottarono prvntamente una granata carira di alto esplosivo mortifero, la chinoise, ed allora soltanto poterono aver ragione dell'avversario che nei rafforzamenti del terreno trovava mezzo di opporre energica resistenza al continuo infrenabile avanzare dei piecoli ucm.ini gialli. Un'altra import.antissima eonsegnenza del1' r..dozione dei nuovi materiali a deformazione provvisti di perfezionati strumenti per il puntamento, è stata la possibilità di eseguire il tiro da posizioni coperte, ossia fuori dalla vista del nemico, senza che perciò il tiro stesso abbia- a soffrirne, sia in effi.cnc'a, sia in rapidità. Già coi vecchi materiali s'era sentito il bisogno di dare anche all' artiglier:a quella protezione cbe la fanteria. si procura (a.cilmente ~ettandosi a terra durante il fuoco, sfruttando tutte le più insignificanti accidentalità del suolr (fossi, eespngli, siepi, alberi, muril-c:uoli, ec.), scavandosi con tutta rapidità trinC'ee e ripari in terra cogli strnmenti da zappatore dei quali è largamente provvjsta. Per l' artiglie•ria Ja cosa è assai più difficile; H costruire trinceramenti che protegga.no i cannoni, richiede tempo e lavoro non lieve e la terra smossa si rivela abbastanza bene anche a distanza. Per essa dunque la miglior protezione (come d'altronde anche per le altre armi) è indubbiamente quella offerta dalle coperture naturali del terreno; in esse mancano quegli indizi rivelatori, quas·i sempre inevi.ta.b11inei ripari manufatti; permettono di occupa.re e lasciare la posizione senza essere veduti dal nemico; iufin~ non incatenano l'artiglieria alla copertura come il più delle volte avviene con quelle artificiali. Però coi materiali rigidi non si potevano che. raramente sfruttare le coperture naturali offerte dal terreno, perchè la minore esàttezza n~l puntamento dietro un ostacolo e la sua eccessi,·a lentezza, diminuivano di molto l'efficacia del tiro contro b~rsagli mobi11 o visibili solo per poco tempo, bersagli che snl campo di batta.Jlia sono pressochè normali. •rali inconvenienti sono del tutto soppressi coi nuovi materiali, aventi .meccanismi di puntamento qu.1si perfetU, cosicehè pel fuoco d' a:i;tiglier:a è divenuto normale il puntanien!o in.diretto. Per eseguitlo basta che i] eomar.dante della batteria veda egli soltanto il bersaglio, ponendosi percìò ove meglio crede, su un'altura, sul tetto d'una ca~a, di fianco, dietro, magari anche innanzi alla batteria e collegandosi a questa, se troppo lontano, con un filo telefonico. Il puntamento effettivo della batteria è diretto invece ad un segno fisso, ben yic;ibile, detto fals) scopo, che può essere la c1ma di un campanile, di un albe1 O; di un palo o la punta di una roccia od una macchia qualsivoglia appariscente dei terreno. Senza entrare in particolari di mat ernatica, diremo soltanto che l'operazione è Lasata sulla similitudine di triangoli e sulla egu·aglianza di angoli formati dalJe varie vist1ali; angoli che sono misurati su apposite graiùazioni portate dagli strumenti di puntamento. A primo aspetto questi ultimi sembrano assai complicati coi loro archi g1·adu'ati, coi livelli a bollà d' al'ia, con le viti micrometriche; ciò iuvece uon è, poichè 1~ BibliotecaGjno Bianeo
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