Alfabeta - anno X - n. 114 - dicembre 1988

pagina 2 Le immagini di questo numero senzapaura I I linguaggio di una rivista è il • risultato di una progettualità complessa dove parole e immagini, intenzionalità e capacità realizzative, tensioni intellettuali e momenti di id(!.ntitàpropositiva s'intersecano e si completano all'interno di un artefatto che, proprio per tutte queste polarità, dovrebbe essere unico nel panorama della produzione editoriale. In particolare le immagini costituiscono un percorso saggistico che, nella sua autonomia linguistica, non deve mai sovrapporsi all'itinerario verbale, anche se, ovviamente, non è possibile negare aprioristicamente una serie di relazioni tra il testo e le figure, in quanto la regia di un prodotto del genere è sempre nelle mani e nella testa di un responsabile, il progettista grafico. Il rapporto contenuto e forma deve permettere a un numero sempre più elevato di interpreti di "godere e di usufruire di un prodotto che è il messaggio visivo. Che cosa vuol dire contenuto e forma in questo caso? Il contenuto è la conoscenza specifica del- /' oggetto che deve essere visualizzato sino ad una sintesi così evidente che, ridotta nei termini del segno speciale, quindi termini minimi, sia immediatamente percepibile e chiara. C'è una notevole quantità di segni, ma c'è sempre un bassissimo livello estetico". Così si esprimeva nel 1973 Albe Steiner a proposito della grafica editoriale italiana; lo Steiner so- • prattutto del Politecnico di Elio Vittorini, cioè una figura di designer che ha sempre cercato di tradurre razionalmente i grandi contenuti della storia e della progettualità degli uomini concreti. Alfabeta ha sempre privilegiato una sintesi di parole e immagini, di testo e spazio tipografico: ogni suo elemento di scrittura è pensato nel segno di una teoria e di una pratica attenta sia alla ricerca artistica-visiva sia al dibattito delle idee. Non è facile coniugare due culture che hanno, spesse volte, due diversi canali di comunicazione e di interpretazione. I significati rimbalzano all'interno di una serie di codici, tra loro raramente in relazione; da qui la difficoltà di realizzare un prodotto editoriale che mantenga una sua unitarietà, ma nello stesso tempo sia aperto a lettori che provengono da esperienze culturali disomogenee. Gli undici anni di vita di Alfabeta dimostrano che questo è possibile a condizione che esistano tre autori: un'art director della rivista che sia un intellettuale militante, Gianni Sassi, una direzione che ne condivida l'impostazione progettuale, e soprattutto un pubblico che si senta direttamente coinvolto, pur dialetticamente, dalle proposte culturali. Gli ipotetici segni di una crisi progettuale possono derivare anche da una certa disaffezione di uno dei tre autori: ma la vitalità di un'impresa è dimostrata esclusivamente dalla forza delle sue idee propositive, anche quando questi stimoli sembrano provenire da settori marginali, comunque non accademici, del sistema culturale. Sommario Alfabeta 114 Dicembre 1988 Francesco Leonetti Simulazione e arte pagina 6 Pino Blasone La scelta delle immagini di Alfabeta vuole significare questo: un'apertura verso il futuro attraverso una serie di tavole inedite di Andrea Pazienza, realizzate undici anni fa per illustrare il catalogo della etichetta discografica CRAMPS, di cui la CGD sta ora curando una riedizione. Il fumetto è un linguaggio dinamico, flessibile e molto permeabile e attento alle trasformazioni dei comportamenti, dei linguaggi, delle tensioni sociali; Pazienza, in particolare, è stato un autore che ha mescolato la sua ricerca visiva con le modificazioni dei valori e dei modelli sociali, senza farsi mai condizionare dal già letto, dal già descritto. "Per fare il fumetto bisogna partire dal segno, il segno è una metafora meravigliosa. Noi siamo circondati da oggetti tangibili depositari di un segno o di una serie di segni; dallo studio di questa serie di segni nasce la matematica del segno, cioè il disegno. Da piccolo, infatti, Leggevo pochissimi fumetti; Paperino è L'unico che mi viene in mente subito". Andrea Pazienza era dentro il mondo giovanile, e la sua fonte d'ispirazione non era tanto un'idea astratta di realtà quanto il percorso reale della ricerca conoscitiva, con tutte le sue contraddizioni e anche i suoi balbettii, Lesue indecisioni, le sue imperfezioni. Istintivamente Pazienza si avvicinava ai temi da visualizzare, sempre pronto a cogliere i tratti fondamentali dei protagonisti, delle situazioni; la cronaca non apparteneva alle sue tavole, se non come Saggi Aldo Tagliaferri sfondo e occasione teatrale dove far emergere i protagonisti, la storia. I ritrattipresenti in alcune delle tavole di questo numero di Alfabeta sono indicativi del modo in cui questo scrittore scomparso, purtroppo prematuramente, si rapportava alla realtà da rappresentare: Walter Marchetti, Juan Hidalgo, gli Area, Demetrio Stratos, Nanni Balestrini, Steve Lacy, Arrigo Lora-Torino, John Cage, e altri ancora, sono sempre interpretati sia in termini «espressionistici», isolati l'uno da~'altro, sia come parte di una lunga storia cinematografica nella quale ciascuno è presente con i suoi gesti, i suoi strumenti di Lavoro, La sua concezione del mondo. Ai lettori Per difficoltà intervenute nella gestione della Caposile s.r.l. ci troviamo nella condizione di dover sospendere momentaneamente la pubblicazione della rivista. Alfabeta si propone di tornare a uscire nei prossimi mesi in veste migliorata e con un nuovo assetto editoriale. Umberto Eco definì Andrea Pazienza un postmoderno, non tanto, credo, per Lapresenza di più stili, quanto per la sua capacità di parlarci del mondo in termini frammentari, citazionistici, senza però, con questo, abbandonarsi alla descrizione decorativa della realtà. Il suo realismo era radicato fortemente nelld storia dei suoi anni, della sua immaginazione Ulisse: il ritorno dell'abietto pagine 34-35 Alf abetà 1T4 mai astratta rispetto alle trame dei fatti, delle tensioni e delle speranze nelle quali era immerso. In questo senso le immagini di Andrea Pazienza non rappresentano soltanto un giusto omaggio a uno dei più grandi autori di storie visive di questi ultimi anni; costituiscono, secondo noi, anche un giusto segno di complementarietà culturale per LaBiennale dei Giovani che si tiene a Bologna nel mese di dicembre, tema a cui Alfabeta dedica Lasua apertura. Gli anni '90 si presentano per ora all'insegna di una sorta di cui- . tura multivisiva ed eclettica, dove l'attività creativa, o pretesa tale, sembra circolare con maggior forza, rispetto al periodo precedente. Senza però dimenticare, come scriveva Elio Vittorini, in una Lettera indirizzata ad Albe Steiner, che la vera cultura, la vera progettualità etica e politica deve sempre respingere "una sfera idealistica di vita, una specie di universo hegeliano, in cui L'uomo, l'unità concreta di misura, vive nella spaventosa solitudine di un rapporto con L'ideae unicamente con l'idea, anziché nella comunione sperata della realtà, dei rapporti effettivi, razionali e non razionali, con i compagni uomini: senza paura". Questo è il significato, secondo noi, delle immagini di Andrea Pazienza, ma è anche il significato più vero del progetto, nel passato ma soprattutto nel futuro, di una rivista come Alfabeta. Senza paura. Aldo Colonetti Redazione e amministrazione: via Caposile 2, 20137 Milano Telefono (02) 592684 Coordinatore tecnico Luigi Ferrari Renato Barilli Calvino americano pagina 7 Tra l'Islam e l'Occidente (Racconti indiani, di Hesse; Studi sull'induismo, di Guénon; La poésie arabe moderne entre l'Islam et l'Occident, di Zeghidour; Divano occidentale, a cura di Scorcia) Prove d'artista Mensile di informazione culturale Pubbliche relazioni: Monica Palla A più voci Antonio Caronia Fantascienza pagina 3 Franco Berardi Bifo Innocenza pagina 4 Carlo Formenti Mitologia pagina 5 Martin Kelm Le alternative del design pagina 8 Giancarlo Iliprandi Un vagone pieno di domande pagina 9 Roberto Ubaldi Il valore simbolico degli oggetti pagina 9 Carla Venosta Il design e l'ambiente pagina 10 I pacchetti di Alfabeta Frediano Sessi La guerra assente (La specie umana, di Ante/me; Dii/on Bay, un racconto militare, di Del Giudice; Il dolore, di Duras; La cena delle ceneri, di Fortini; Ognuno muore solo, di Fallada; Gioventù senza Dio, di Horvat; Transito, di Segher; L'inverno nucleare, di Moravia; Opere, di Levi; Lettera da Kupiansk, di Spinella; Scuola di empietà, di Tisma) pagina 11 pagina 12 Tommaso Pomilio Neo-Japonesque (Exotisme et altérité. Essai sur /es fondements d'une critique de l'anthropologie, di Affergan; Le Japonisme; Furyo, di Oshima; Japon Fiction, "Traverses") pagina 12 Cfr Cfr/dall' Arizona pagina 17 Cfr/da Berlino pagina 18 Cfr!Poesia pagine i8-19 Cfr/Mostre pagina 21 Cfr/Lettere pagina 22 Cfr/Recensioni pagine 23-33 .. Mario Ramous L'ambiguità pagina 36-37 Tommaso Ottonieri Un mondo di merendine pagina 38 Antonio Porta Il tempo della povertà pagina 38 Loriana Castano A Saffo pagina 39 Le immagini di qu_estonumero Il progetto di una rivista senza paura di Aldo Colonetti In copertina: disegno di Andrea Pedrazzini della cooperativa Alfabeta Direzione: Nanni Balestrini, Omar Calabrese, Maria Corti, Gino Di Maggio, Umberto Eco, Maurizio Ferraris, Carlo Formenti, Francesco Leonetti, Antonio Porta, Pier Aldo Rovatti, Gianni Sassi, Mario Spinella Paolo Volponi Redazione: Aldo Colonetti, Alessandro Dal Lago, Maurizio Ferraris, Carlo Formenti, Francesco Leonetti, Antonio Porta, - Pier Aldo Rovatti Art direction e produzione: Gianni Sassi Cooperativa Nuova Intrapresa Grafica: Marco Santini Antonella Baccarin Editing: Riccardo De Benedetti Edizioni Nuova Intrapresa Direttore responsabile: Leo Paolazzi Composizione: GDB fotocomposizione, via Tagliamento 4 20139 Milano Telefono (02) 5392546 ,Stampa: Arti Grafiche Brugora Via Reggio Emilia, 27 20090 Segrate Distribuzione: Messaggerie Periodici S.p.A. 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