Le cose del cielo Francesco Leonetti Poemetto «sperimenta/e» di frammenti sulla natura, l'industria, il nasceree il morire, l'amore -1984-1988 - e pur poemetto V aggiunto al libro edito da P. Manni a Lecce nel 1986, Palla di filo. Effetti estivi naturali antichi e nuovi - Un denso universale color nero. Rapido viene, traversando il tempo. Andiamo naviganti in bufera. Fra la nebbia soprastante sospesa. Senza scocca di fulmine improduttivo; il tuono è un tamburo mentale. E noi non scocchiamo più. - Se è vero, se vale il detto che il verso inaugura l'avvenimento: cadono nell'oceano, affondano fulmini in una caterva, persa la misura del senso. A fiotti del caso. A strappi, a colpi celesti sui timpani d'orecchio, globi di vista. È possente, è dio, questo. O forse eccesso, che collima col manco? Tutto va bene, purché non si formi il mondiale deserto ... Né sapendo più le piogge centrimetate, abbandoniamo ogni supremo corso alle forze venerabili antiche indie, e alle greche, arabe, iraniane del mare nostro; è bene dire: il fulminante è Giove, altro s'ignora, e sia. Che piova tra furore e noia: e serve il credere di riprendere da uno zero, da un vivere divino acquoso verde. - Con la mela in mano. Non è la conoscenza, che è un discorso. Anzi la mano l'addita con l'atto di porgerla: la mela appunto, il pomo, il bene. Così come si addita Venere al seno: non lo copre, pudica, quale pare all'occhio cattolico castrale. L'addita come la fonte, la fertilità, il monte. È la mela: il seno è tondo come lei, piuttosto mela che pera. Anche pera. 5 15 25 35 •• •• • •• •• E divino è l'intorno, l'ambiente, che ha alone di prodigio ... Il lavoro è di bastone allacciato a lunga pertica; ogni desiderosa mela colpita a un tocco estivo, sull'erba casca, è preda, nel paradiso originario, che la mente ricrede. - L'oliva la schiacciata e poi la molle, la molle nera, e la verdastra oliva grassa o mignola o media: interi vasi. E noce e oliva, sudiste, sono rese le madri folli del succo di malli per gli atleti e i ventri più degni. Oh forze ben ridate! oh beneficio nel fondale! Simili in fila melanzane a pugno enorme, zucchini lunghi un cazzo o un braccio, peperoni gialli di grande scroto. Irrompono al vuoto del mondo. Mi_redel sole in grembo serbano. Noi, i terrestri, percepiamo le sostanze (i neutrini, le particelle) solo se queste in forme a culo pieno ci prendono per i sensi e gli appetiti. Diverse sono le pure sostanze, gli elementi. Inoltre il pisello contiene proiettili. Molti frutti hanno inchiostri. Mangiamoli. Ci sono gli acidi, fortificanti. - Poi nella sera rasserenata che s'imbuia, vince la vagante di lingua rosa, la stupenda a guizzi, a commutatori, le perdentesi; più che una stella battezzata e fissa, bella ... La strana figlia dell'umo, del territorio marcio. Esprime dubbio e camminante va, tuttavia, ondulata, digredita dove il logico non andrebbe. La traccia a punti, fra gli atomi. La luce dell'ombra, la lucciola. Immagine sbagliata di fanciulla che è merce, è forse veritiera sola, al limite. Illuminazione, che più certa non c'è . - Con stupore, o sgomento sui vivi, l'estate non è forte; non è più questa, 45 55 65 75 ······················-··············································································································· è quella andata ... La costa 85 il complesso ventre nostro è lui è guasta; è giallastra che puzza tanto. E ammazza oscuramente ogni risacca. La rovina acida le falde dei terreni ingenui penetra fino a qui, con loro arie dolci e polpose degli ann~ avanza nel tempo mondiale, nel cuore, di gite adolescenti in biciclette con poltiglia di merci, acqua che è bava. per andare a carezze ... Solamente rimane per noi Tardi riprendere la candela, il secchio, nella brezza la mano divina, il caro luogo rurale, 135 l'inclinazione giusta • l'onestà, le leggi di Solone (pur già drastiche) . della turbolenta vita, la perfetta Vince lo spreco, la sproporzione, il rilancio migrazione dei neutrini: carcasse minime 95 su genti perse, su paludi mortali di città, sotto lo zero e zero (Pontecorvo per schiume su cieli di menzogne ... A battersi li accerta, contro ai ruscelli, per le piante Platone, Mach, e il sogno o il nome) tolte dal territorio, a resistere e sono cose, di un precisabile peso in comunità umane piccole con orti, nel flutto di gioco del moto. a vigilare, per dire ogni empietà, restiamo? Siamo scettici antichi, residui negli interstizi; L'invisibile fra la contentezza di tutti per rubare Oh getto d'industria, oh seriale a bande e a sette ... E noi vogliamo rinascere, 145 vulcano cifrato di lapilli scuri resistere e rinascere, vogliamo, e quasi eterni, e di veleni e fanghi amanti e militanti con intrecci dei diti, fognosi, moribondi cascami, spurghe, fra i nostri cavoli. Che il grosso insieme scariche interminate ... Oh pompeiana vita. 105 signorile che ora nel secolo ' Col pulviscolo si è procurata la serra reca così declino, abbia la crepa estrema. dove noi stiamo fatti di pasta empia. Forse è causa la pompa estrema Discussione sul nascere nell'impianto che si fertilizza esaltato; È certo che nel violetto fluire forse i veicoli della città grandiosa, radiante, sulle terre inerti compare gesticolanti con anidride continua. O deriva come turbine esatto la vita, ciò dal pesticidio e il catrame. che ha un movimento ad errare. 155 È tale la cappa sul cranio umano Non la vagante vescicola basta che il solare azzurro è un remoto ente. a portare origine, forse ... Se si legge La materia si gonfia, lastrico è tutta. 115 ora l'ipotesi nuova delle sostanze Una buttata di sputo essiccato in mucchio, .. che in molecole piccole nelle nubi altissime isterico, ribollente, oppure vago sembrano esistere, si chiede però: e imbragato invano e uscente da snodi, e sono spore nel gelo, sono germi è quale essenza in un groviglio di fumi di vita, indotti dall'aria a seminare creata, riciclata, a immortale durata; i pianeti? entrano nei blocchi? E poi è il nostro seme, il prodotto, il vero. quale hanno modulo per crescere simili? In dettaglio, si bada ognuno al suo. E non le annullano i rischi? valgono 165 Ma la granita sordida, il prolifero scolo, come batteri primi? e in quale seno? la chiazza inestimabile sul corso, ugualmente un processo le decide . il bestiale barile sotto fiume 125 .. Qui ci fu stagno, melma, pantano, • con la squamosa scoria cosa fetida: • bagno di odore strano, vapore d'acqua • è questo che ciascuno esegue ignora; • e azoto al sole, senz'alcuno •• •• • I I
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