Alfabeta 113 «magia». Emerge una sapienza antica, un modo di abitare e operare, di rapportarsi alla natura e di conoscerla, un sistema di vita che è irrinunciabile e che cominciamo oggi a riattivare. Stiamo forse già dicendo o progettando il futuro guardando all'indietro. Su questo futuro, forse, anche, interroghiamo i nani di una leggenda Walser di cui ci parla Zanzi chiudendo il suo lavoro: gli agili nani del bosco, che sanno i segreti della natura e hanno i piedi voltati indietro. Luigi Zanzi - Enrico Rizzi I Walser nella storia delle Alpi Jaca Book, Milano, 1988 pp. 518, lire 42.000 Il politico come ambiente· Alberto Tarozzi T ra i classici dell'economia pochi autori, come J. Schumpeter e più in generale chi dalla scuola schmpeteriana trae origine (vedi, in Italia Sylos Labini), hanno acquisito la fama di socia/ scientist. Viene così generalmente riconosciuto a tale approccio il merito di avere aperto la riflessione alle surdeterminazioni del politico e del sociale sul sistema economico. È al gusto controcorrente di Adelino Zanini che dobbiamo un avvertimento provocatorio sull'inopportunità di adagiarsi in tale assunto di senso comune: secondo Zanini infatti, la percezione schumpeteriana di un processo storico altro dalle logiche empiricamente verificabili dell'economia, comporta la paradossalità di proporre come necessaria all'economista la rappresentazione di qualcosa che non è in grado di rappresentare facendo uso dei codici che gli sono propri. L'economia rimane infatti un'attività rivolta all'acquisizione di beni, attività di cui e in cui è irreperibile una causa ultima, dato che l'economia è sempre riconducibile, in ultima istanza, a un qualcosa di altro da sé; vi è un punto allora oltre il quale essa non ha più «senso», là dove non spetta più alla «natura» della scienza economica di esplicitare una funzione di causa-effetto. Le cause si collocano così in un «esterno insondabile». È qui che Zanini, dichiaratamente, prende lo Schumpeter come pretesto. Esce cioè dal tentativo, ormai datato, di dinamicizzare l'economia teoretica con una teoria economica, che analizzi il sistema attraverso considerazioni temporali, facendosi così teoria dello sviluppo (del sistema). Nuove categorie, nuovi codici disciplinari e di decodifica incombono. Il politico percepito, ma non rappresentabile dall'economia, in quanto «esterno insondabile», e dunque surdeterminazione • irrazionale, diventa invece l'ambiente del sistema economico, la sua fonte di complessità e di incertezza. Qui l'Autore percepisce il livello alto cui stanno giungendo le riflessioni sulle strategie (non più teorie) , dello sviluppo, nel sistema mondiale complesso. La percezione di operare in un contesto reticolare, nel quale a tutti i problemi economici possono essere fornite molteplici soluzioni. Ma anche, si dovrà forse aggiungere, un contesto in cui, a ogni soluzione, corrisponderanno nuovi problemi imprevisti. Di qui la proposta finale: quella Cfr di sgomberare il campo dall'illusione di possedere una teoria economica già comprensiva dei codici del politico (nella negazione dell'esistenza di essa sta la definizione di impoliticità di Schumpeter). Oltre il disincanto sta il tentativo di una modellistica metaeconomica, capace di attenuare la settorialità disciplinare e di rappresentare i processi di retroazione, capace di instaurare relazioni interdisciplinari attraverso metalinguaggi, capace di confrontarsi colla rivoluzione delle categorie temporali sconvolte dall'ondata dei processi di informatizzazione in tempo reale. Per questo le righe finali del testo vanno lette proiettate nel futuro: è necessario stabilire nuovi metodi di osservazione, nuovi codici di decodifica, univoci ma non unificati, conviventi e reversibili, finalizzati nella loro separatezza, senza la pretesa riduttivo/esaustiva di risolvere le polisemie interdisciplinari. Una proposta ricca di silenzi doverosi. Come parlare di Il primo dato che si enuclea dalla lettura di Spazi oscuri è la particolare tenuta della scrittura: esemplare nella propria misura, essenziale e al tempo stesso carica di ambiguità, nitida ma assieme opaca quel tanto che permette di sottolineare costantemente la propria letterarietà, scandita su un equilibrio freddamente progettato eppure capace di aprirsi per gli scarti improvvisi della narrazione, caricarsi delle oscurità di un senso che continuamente si cerca e si smentisce. Una ghost story, ma sottesa dall'idea che ogni storia raccontata sia una ghost story, se appena ci si sofferma sui tempi e gli spazi che animano il testo e se la scrittura si diverte a enfatizzare questa specifica produttività. In una casa stregata due sorelle d'incerta identità evocano presenze magiche - gatti - di diabolica o benefica natura e a poco a poco sono trascinate in un gioco di apparizioni e oltrepassamenti che le conduce ad affacciarsi e a fare ingresso in un'altra dimensione. Ma Primavera - Estate 1988 ciò per cui non possediamo ancora linguaggi adeguati? Adelino Zanini Schumpeter impolitico Treccani, Roma, 1987 pp. 160, lire 18.000 Due romanzi di Carla Vasio Giorgio Patrizi L ' uscita a distanza di circa un anno di due romanzi di Carla Vasio permette di riaprire il discorso su questa abilissima narratrice che da alcuni anni sembrava preferire l'intervento militante o la poesia per partecipare al dibattito letterario. Ma non solo: Spazi oscuri ed · Esercizio indiscreto permettono di riattivare una riflessione sulla necessità di movimentare il panorama della nostra narrativa contemporanea con esempi di sperimentazione formale capaci di suggerire vie d'uscita dalla pratica della banalità e del kitsch a cui si è sistematicamente sottoposti. quale «altra» e «altra» rispetto a cosa? Il movimento preciso, necessario, quasi spietato della scrittura non permette di riconoscere altre realtà alluse fuorché quella che il racconto circoscrive e descrive. Le due sorelle non si parlano che per allusioni, appena nominando l'opsite, il gatto, che le inquieta e svela la precarietà della loro dimensione spazio-temporale. La liberazione dall'incomoda presenza può avvenire solo con un'altra evocazione di un'entità benefica e opposta al pigro felino che emerge ora da spazi ignoti e «paralleli» della casa. Ebbene tutto ciò avviene attraverso le esitazioni e le reticenze di una narrazione che trova il proprio specchio eloquente nelle lettere che una delle sorelle scrive a un altrettanto precario e improbabile fratello. In queste lettere la reticenza - modo retorico centrale in tutto il racconto - si raddoppia; narrano· gli eventi attraverso un'ottica stupita e consapevole insieme, ripropongono altre prospettive della storia, ma demoliscono ulteriormente le identità di chi narra e di chi è narpagina 29 rato. Esercizio magistrale di narrazione costruita in levare, Spazi oscuri, ribadisce un'idea di letteratura come pratica del non dire o del dire• per approssimazione o, ancora, della fondazione della realtà precaria delle parole. Anche per questo il libro che Carla Vasio ha pubblicato nel 1987 suona, sin dal titolo, come un'occasione di riflessione impietosa, ma divertita nella lucida autocoscienza, sull'indiscrezione del narrare. Un occhio meticoloso, come di un'école du regard estenuata nell'incertezza dei riconoscimenti e nella provvisorietà delle agnizioni, conduce una progressiva scoperta di una realtà dove appaiono precariamente cose e personaggi. L'ossessiva concentrazione su alcuni oggetti fa riemergere dalla memoria o da frammenti di dialogo - ma di chi siano. memoria e dialogo non è facile sapere, tanto è labile l'identità e lo statuto narrativo dei protagonisti della vicenda-fatti e agnizioni che mai però vengono narrati compiutamente. Un percorso di scrittura sinuoso e intrigante, che avvolge in continuità fatti narrati, fantasie, riflessioni, pone il lettore dinanzi alla promessa di una rivelazione narrativa che non giunge mai: la voce si ferma, quasi, sul punto di raccontare; è sospesa in una sorta di impotenza che deriva dall'ansia di onnipotenza, dal desiderio ossessivo dell'omnia circumspicere. Questa difficoltà di narrare si scioglie solo nell'adesione alla propria voce enunciante: qui la narratrice, nel momento in cui testimonia la labilità del mondo da raccontare, sembra nutrire fede solo nella propria voce che enuncia, nella propri;;i scrittura che ricompone un sia pur fantasmatico universo. E proprio da questa fede nella realtà delle parole che si affermano là dove fatti e cose paiono perdere sostanza, nasce la maturazione progressiva della coscienza della condizione dello scrivere. Ora si comprende quale sia l'«esercizio indiscreto» alluso dal titolo. L'indagine a cui si è votata la narrazione - presa e riconoscimento di responsabilità - conduce a scoprire la natura dell'unica realtà che sia data da cogliere alla scrittura, quella, impotente e onnipotente insieme, del proprio dispiegarsi. Così si rivela il vero senso dell'indiscrezione, nell'impossibilità di ricostruire un mondo totalizzante nel racconto: «lo decisi a mia volta di sottrarmi a qualsiasi ulteriore implicazione e di abbandonare ad altri il proseguimento di quel gioco perverso in cui il significato dei fatti, insieme alla loro appartenenza, viene continuamente dislocato su posizioni alternative, viene ripetutamente spinto ai confini di una visibilità corretta, viene frantumato e disseminato in costellazioni provvisorie in modo tale che cignidefinizion~ progressiva non abbia valore se non di esempio: un esercizio indiscreto, eseguendo il quale ci troveremo a rincorrere tracce labili lungo percorsi tortuosi che, portandoci sempre più vicino al punto dove risiede il cuore del sistema, tuttavia provvederanno a sviarci ogni volta all'ultimo momento affinché il ,segreto pulsante ed avido dell'intero meccanismo non divori i frammenti sparsi .di una realtà divenuta superflua e la nostra stessa esistenza priva di qualsiasi necessità». All'interno di questa rigorosa e vertiginosa geometria della scrittura, si afferma una sorta di mondo narrato parallelo dove ha senso Collana .. Il Labirinto" FrankWedekind FUOCHI D'ARTIFICIO prefaziondei PaoloChiarini Il conflittotra vitaleimpulso eroticoe controlloconformistico degliistinti LeonidAndreev I SETTE IMPICCATI a curadi FrancescoFantasia In unodeiraccontipiù sconvolgendtielprimoNovecento la lucidaanalisideisentimenti e deipensieridi sette condannatai morte AugustStrindberg ILPREZZO DELLAVIRTÙ prefaziondei LudovicaKoch La suggestivnaaturadelleisole nordiche i piccolidrammi deisuoiabitantinellepiùbelle novelledelloscrittoresvedese W. SomersetMaugham LARESA DEICONTI a curadi PaolaFaini Il testamentoletterariodel popolarescrittoreinglese MassimoBontempelli EVAULTIMA prefazionedi PaolòPinto Unafavolametafisicadelcreatore del«realismomagico» Lucarinl Novità EricWeil HEGELEW STATO e altri scritthi egeliani Hegel, la politica e la storia nella originale rilettura di uno dei più grandi filosofi del nostro tempo. «Socrates», Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, pp. 269, L.28.000 PaulValéry ALL'INIZEIORALAFAVOLA Scrittsiulmito Seguendo le tracce del mito l'avventura tra i generi letterari di un grande poeta, pensatore e saggistadella modernità. «Biblioteca letteraria», pp. 110,L.14.000 F. L. Gottlob Frege RICERCHLEOGICHE Un'opera fondamentale di uno dei padri della logica moderna. «Saggi», pp. 130, L.16.000 VEWCITA' Temposocialetempoumano I tempi e i ritmi della società contemporanea: la velocità indagata da filosofi, sociologi, scienziati. In preparazione F. W. J. Schelling CLARA ovveroSullaconnessionde llanatura con il mondodeglispiriti Un testo di straordinaria suggestione del romanticismo tedesco. Prima traduzione italiana. «Biblioteca letteraria», pp. 129, L. 15.500 EASSOCIATI
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