pagina 26 esprimere una idea. Troviamo mente ampia in tutti coloro che possono cogliere nella loro visuale una immagine chiara, esatta, de!- tagliata da una scena dove vi è una molteplicità di oggetti, in azione. Ampia è la mente dello speculatore finanziario che da una massa di telegrammi deduce le condizioni del mercato del grano o della lana nel mondo, e, con uno sguardo, giudica se deve entrare in gioco a seconda degli alti e dei bassi del mercato [notare che questo è stato scritto da Duhem prima del tempo dei computer e dell'uso estensivo della teoria economica]. Ampia è la mente del capo militare di uno stato, capace di pensare a un piano di mobilitazione con cui milioni di persone arrivano nel posto del combattimento al momento opportuno, senza un graffio e senza confusione (Duhem cita Napoleone come esempio)». Scorrendo la storia troviamo che pensieri ampi e pensieri geometrici, menti ampie e menti geometriche, o come preferisco dire, «menti storiche e menti astratte», si sono sviluppate ed espresse non solo rispetto ai propri talenti, ma molto frequentemente dandosi battaglia. E scopriamo che le loro diatribe erano spesso accompagnate da sviluppi sociali favorevoli per l'una o per l'altra parte. Così Empedocle, un antico filosofo e guaritore, definiva la malattia come uno squilibrio degli elementi del corpo, dove con elementi, il Caldo, il Secco, il Bagnato, non intendeva sostanze identificabili, ma astratte entità, presenti in ogni corpo, mai esistenti da sole. La definizione venne «ridicolizzata» da medici «praticanti» che fecero osservare che la medicina non ha a FABULA David Grossman Jogging ICEBERG Israele Abba Eban che fare con l'Essere, o con il Caldo, il Freddo ecc., ma con concrete sostanze come la flemma o l'urina o il latte e che c'è bisogno di una ampia esperienza, non di geometrica chiarezza (per usare i termini di Pascal e di Duhem) per capire e rimuovere la malattia. La crescente astrattezza delle relazioni tra esseri umani fu «sostenuta» dalle tendenze verso l'astrazione sia nella forma di una graduale erosione dei concetti, (un importante passo in politica: la riforma di Clistene: un importante passo in economia: l'invenzione e la diffusione della moneta), che in quella di teorie filosofiche che definirono la «conoscenza» in termini astratti. Il successo crescente delle scienze naturali dette ulteriore sostegno a coloro che preferivano pensare il mondo in termini astratti. Ma le tendenze possono essere contrastate; «successo» non è un termine assoluto, ma cambia da cultura a cultura e le teorie della conoscenza possono essere moltiplicate come conigli e adattate a ogni punto di vista. La questione, dunque, non è come il mondo è costruito, ma che tipo di vita vogliamo vivere e che tipo di mente e di pensiero meglio ci aiuta a realizzare questo tipo di vita. Il saggio di Franco La Ceda sembra dare alcune risposte a coloro che desiderano un mondo meno spersonalizzato e più gestibile, che preferiscono imprese a piccola scala a grandiosi schermi e che non sono disponibili a mettere da parte le difficoltà e i tortuosi percorsi personali. È il lavoro di un pensiero ampio. Vi troviamo esempi escenari piuttosto che secche definizioni e affermazioni procedurali che Perché ci dobbiamo ritirare Yehoshafat Harkabi La Gerusalemme suicidata Bishara Bahbah e Linda Butler Il sionismo di guerra Cfr tracciano confini, e gli esempi mettono in ballo emozione e immaginazione piuttosto che il nostro solo intelletto. Il soggetto è un fenomeno che in sé sembra non approcciabile da parte di un rigoroso trattamento analitico, il fenomeno del perdersi o dell'essere perduto. Accade nella vita privata e può risolversi con un pensiero o con una conversazione con un amico, o semplicemente andando in giro, a caso, (nella propria mente; col proprio corpo) fin quando la sensazione scompare. Capita quando una generazione, o una cultura, o una professione abituata a una tradizione è d'improvviso forzata in un'altra. Accade quando una intera nazione osserva fenomeni che sembrano rivoltare ·le sue convinzioni di base in puro nonsenso. È successo negli Stati Uniti come risultato della crescente penetrazione, via TV e per perdite personali, della guerra del Vietnam. Il disorientamento può essere desiderabile come punto di partenza per un nuovo approccio. Individui, professioni, intere nazioni possono imparare da esso (sarebbe meglio per la gente essere disorientata rispetto alla guerra clandestina in Nicaragua che non avere alcun interesse o essere convinti della linea di condotta del governo americano). Per un altro verso, il disorientamento può diventare così comune che l'essere «spiazzati» dalla propria posizione naturale che ne consegue, può essere non più a lungo notato. Ogni astratta definizione del fenomeno ne elimina la varietà e fa apparire la situazione più semplice di quanto sia. Una vivida rappresentazione di esempi (in un libro, in un film, in TV) può creare un effetto di risonanza in un individuo, un gruppo, un'intera nazione, che può consentire al proprio disorientamento di venir fuori. Franco La Ceda ci ha dato una presentazione di questo tipo. Offrendo ampio alimento per riflessioni personali, dibattiti interculturali e scaltrezze epistemologiche. Franco La Ceda Perdersi Laterza, Bari, 1988 pp. 150, lire 15.000 Il ritorno degli antichi Mario Vegetti I 1 luogo era la Facoltà di << ~losofia e lettere; l'ora, 1 annottare. (... ) Bruscamente ci stordì un clamore di manifestazione o di musici ambulanti. Grida umane e animali giungevano dal basso. Una voce gridò: 'Eccoli!', e poi: 'Gli Dèi! Gli dèi!'. Quatto o cinque esseri uscirono dalla turba e occuparono la pedana dell'Aula Magna. Tutti- applaudimmo, piangenti: erano gli Dèi che tornavano dopo un esilio di secoli [... ] Tutto cominciò col sospetto (forse esagerato) che gli Dèi non sapessero parlare. Secoli di vita errabonda e ferina avevano atrofizzato in essi il carattere umano: la luna dell'Islam e la croce di Roma erano state implacabili con quei profughi [... ] Le loro vesti non si addicevano a una povertà decorosa e onesta ma al lusso spregevole delle bische e dei lupanari dei bassifondi. Improvvisamente sentimmo che giocavano la loro ultima carta, ch'erano scaltri, Alfabeta 113 ignoranti e crudeli come vecchi animali da preda e che, se ci fossimo lasciati vincere dalla paura e dalla compassione, avrebbero finito col distruggerci. Estraemmo le pesanti rivoltelle (all'improvviso vi furono rivoltelle nel sogno) e gioiosamente demmo morte agli Dèi» (J .L. Borges, Ragnarok, Tutte le opere, I, 1163-4). Il titolo, e almeno in parte lo spirito dell'ultimo, bel libro di Giuseppe Cambiano, Il ritorno degli antichi, richiamano irresistibilmente alla mente il sogno borgesiano. A dire il vero, Cambiano non apre il fuoco tanto sugli antichi (filosofi, in questo caso) quanto sui moderni impresari responsabili del loro ritorno in scena e del loro indecoroso travestimento da dèi; i filosofi antichi sono qui piuttosto vittime incolpevoli di questa impresentabile mascherata. Ma c'è tuttavia anche, come si vedrà, il sospetto che il tempo li abbia resi a loro volta muti o incapaci di parlare la nostra lingua, al pari degli dèi borgesiani. I saggi che compongono il libro di Cambiano (parte inediti, altri già noti almeno agli specialisti) discutono di Hegel, Heidegger, Gadamer, E. Bloch, Mondolfo, Foucault. Ma essi ruotano, mi pare, intorno a un asse concettuale unitario: la polemica contro un'idea forte di tradizione e contro il «mito delle origini» che .Ja fonda, perché è dall'una e dall'altro che deriva il movimento regressivo verso un ritorno agli antichi come deposito di verità, fonte inesauribile di legittimazione del discorso filosofico, principio di efficacia (Wirkung) che ci raggiunge attraverso la tradizione, e offre un punto di vista capace di mostrare gli errori EX LIBRIS Richard Rorty In morte del Sogno Americano INEDITO Ferdinand Tonnies Hobbes e lo zoon politikon (presentazione di Angelo Bolaffi) PORTOFRANCO Adriano Sofri FILOSOFIA/FILOSOFIE ]ilrgen Habermas SAGGI Andrei S. Markovits Perché negli Stati Uniti non c'è ancora il calcio? LABIRINTO Pi.no Arlacchi Il sistema mondiale della droga Paolo Flores d 'Arcais Il filosofo Elogio della sinistra pentita e il nazista Il garofano e l'acqua santa ----------------------------- Nome/Cognome Via/Città/CAP MicroMega, la rivista trimestral.e. Condizioni di abbonamento: abbonamento annuo (4 numeri) L. 50.000. I !Effettuare il versamento sul conto corrente postai.e n. (j(J249000intestandolo a «Editrice Periodici Cultural.i» - Via Savoia, 37 - 00198 Roma; oppurel linviare la cedola in una busta chiusa a/,legando un assegno bancario non trasferibile intestato a «Editrice Periodici Cultural.i» - Via Savoia, 37 - 00198 Roma. Consigliamo l'ultimo sistema in quanto consente una più rapida attivazione dell'abbonamento. Inizio dell'abbonamento dal, numero [ I
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