pagina 38 Gara... Uno, due, tre ... Inizia la gara di ibernazione. Ognuno si chiuda nella sua tana: vediamo chi iberna di più. Conoscete le regole della gara: proibito muoversi, proibito sognare, proibito pensare. Chi è sorpreso a pensare è messo fuori gioco e non ci interessa più. \ Solo la zampa ci si può succhiare come una pipa che stimola alla comprensione profonda del fenomeno. Io ho la fortuna d'esser capitato accanto a un orso e quando ne avrò abbastanza della mia zampa la passerò a lui e prenderò la sua, che casualmente rientra nel prontuario di zampe ammesse. E benché il faraone Keope abbia un vantaggio di qualche millennio, spero di superare anche lui con uno sprint formidabile, il nostro famoso sprint nel dominio dell'ibernazione. Lacrima Continuo a piangere una lacrima che non vuol cadere, nonostante gli sforzi. Mi duole come una nascita di ghiacciolo. La terra si raffredda sulla mia palpebra, cresce la·calotta nordica. Ah, la mia palpebra nordica. Prove d'artista Segnale d'allarme Poiché la situazione è quella che è, potrei perfino dire disperata, ma non mi piace far parata di grandi parole, quando gl'incidenti insidiano ogni passo, mi riferisco a quelli di pensiero - si è sempre in pericolo di mettere un piede in fallo - e agli altri, ho messo a punto un sistema d'allarme. E' installato al confine tra sogno e realtà, tra sonno e veglia, tra sonno eterno e insonnia cronica, agganciato a una lega di veglia. E si può tirarlo anche coi denti ammesso, per assurdo, d'aver le mani legate. E' così perfezionato che registra a distanza sia i grandi pericoli - diciamo atomici, sia quelli piccoli - i minipericoli, i pericoli tascabili. E, non appena li registra, entra in funzione ... A dire il vero, funziona in continuazione. Suona, signori miei, suona dalle cinque del mattino alle cinque del mattino. Sistema d'allarme non-stop. Il suo unico difetto è che essendo stato inventato da me, sono io il solo a sentirlo, ma per me suona a pieno volume, devo ascoltarlo a bocca socchiusa per non assordire. Va bene il sistema privato d'allarme, ma io ho altre cose da fare. Lo ascolto per un po' inorridisco per un po' della situazione che è quella che è ... Grattandomi la testa, inorridisco un altro po' e mi faccio i fatti miei. Socrate Come sei bella oggi, sorella cicuta, che cresci con tanta naturalezza sotto la mia finestra. Nella flessuosità del tuo stelo, tutte le antiche piante medicinali trionfano selvaticamente. E inoltre sei sempre più coltivata. Burattini appesi in baracca; foto di Ivano Bolondi Gl'invisibili La città capitale ce l'ho in testa, o meglio è la testa tutto quel che rimane d'una distesa a perdita d'occhio. Ma quante invasioni deve subire anch'essa, che fossati devo scavare ogni giorno, riempirli col sudore della fronte - acqua più corrente, più sicura - innalzarle intorno mura merlate e infine difenderla spada nel pugno. La lotta la combatto beninteso sempre contro i barbari. Molti come le foglie e l'erba, il loro numero oscura pure il sole, solo che non si scorgono, sono barbari del tutto invisibili. Per questo la battaglia è ancor più spaventosa e ancor più fino all'ultimo sangue, solo che non ho sangue da versare se non forse il mio nel caso mi venga da suicidarmi. La mia sola pretesa è che anche questi miei sforzi siano riconosciuti lotta per l'indipendenza e, come agli avvenimenti storici di rilievo, sia data loro un'importanza adeguata. Condanna Ogni viaggiatore, in tram, somiglia tutto a colui che stava prima di lui al suo posto. Sarà perché la velocità è troppo grande, sarà perché la terra è troppo piccola. Ognuno ha la nuca r6sa dal giornale che si legge alle sue spalle. Sento un giornale sulla nuca, che si volta e mi taglia con gli orli le vene. Alfabeta 112 Tratto da M. Sorescu, Fintfni fn mare - Pozzi nel mare, 1982, traduzione di Marco Cugno
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==