Alfabeta - anno X - n. 109 - giugno 1988

I Alfabeta 109 Carissimo Augusto, ecco quanto ho stabilito con Ketoff e Tano. (Ti preghiamo di farci avere al più presto le tue idee in proposito). 4 dimensioni delle tavole 20 X 30 50 X 70 100 X 100 100 X 150 Poeti Marinetti Rimbaud Apollinaire Carta Orlando Ungaretti Rivosecchi Masnata Pittori ecc. Favalli Ketoff Tano Andreoni Prampolini ecco le mie poesie che ho scelto da realizzare con la tua collaborazione da Campo Mobile Utilità delle bonifiche Paesaggio raso terra Paesaggio Moto sulla corazzata Ketoff realizza Rimbaud Carta Ungaretti Orlando Tano: Carta Rivosecchi Marinetti Prampolini: Apollinaire Andreoni: Masnata Favalli: Carta e suoi studi particolari sulla parola attraverso i metalli di cui mi parlasti più sensazioni e l'alfabeto iniziale per la poesia murale e di piazza. Ti prego di parlare con Andreoni e Masnata. Ti accludo parte del manifesto che sto scrivendo. Mi raccomando a presto. Belli dovrà presto arrivare. Saluti Carta Sebastiano Carta Via Lario 5 Roma Lettera non datata, indirizzata dal Carta ad Augusto Favalli, databile intorno al 1936, epoca in cui è uscito il libro Campo Mobile, qui citato. Noi futuristi, pronti a raccogliere nei corpi inesausti le ramificazioni dell'infinito pensiero delle cose, sentiamo la necessità di una collisione d'idee, perché l'arte acquisti tono mano a mano che ci approfondiamo nell'esame elementare della materia. Portare l'arte a una semplice attrezzatura d'idee, determinare - costruendola - una coscienza intessuta di punti di partenza, dinamica(= senza presunzioni nostalgiche), è un compito che noi futuristi assumiamo allegramente, dedicandoci alla bellezza in azione. Immensifichiamo la poesia Non vogliamo rimanere coinvolti nell'equivoco dell'inerzia che sovraintende oggi alla poesia, e diamo principio all'immensificazione della poesia. Conosciamo il piacere matematico di architetturare le molteplici sensazioni che esplodono s'accampano nei centri vitali del corpo e, per somma e ripercussione d'intelligenze, convergono a formare la vita. Convinti che l'intimità in arte sia un vizio, convinti che i problemi che oggi ci assediano lo spirito procedono da un moto di assestamento della mateProve d'artista Acqua dirama Sue frondi caprine In venti illuni digrada Nel pesco nell'onda L'argilla sconfina .. ria, mobilitando per opera di collaborazione poeti pittori scultori musicisti architetti e operai, portiamo le mobili tavole della poesia ad elemento di piazza a vera e propria sensazione-sparo. Non nodi d'inutili sentenze e spauriti ingorghi e reticolati retorici, ma un'intensificazione della re~ltà, dove il succo della parola viva nel contatto di materiali diversi, e l'uomo possa esaltarsi, salire alla chiarezza necessaria d'un tocco di propaganda politica, trovarsi contemporaneamente con l'implacabilità di Machiavelli e la chimica scientifica risolutezza di Leonardo. Dimensioni della poesia In una terra ricca di bellezze che hanno carattere fulmineo e la luminosità speciale dei larghi respiri in epoche mature, si intesse un organismo che in sé contiene cariche tali da annientare ogni miseria. Il gioco rischioso e grande della poesia diviene allora germe palpabile, ogni emozione resa subordinata allo stacco, logicamente deciso, dal fatto naturale. Interviene una medianica leggerezza, una percezione degli organi fisici e intellettivi così acuta che nulla sfugge al palpiLe ossidazioni II D'avversi stili si compone poesia. Frane mutano destini e viscere. Ma il tempo procede implacabile lento. Su rive di laghi incolori si piantano baracche. E rauchi minatori s'urtano nel gioco dei dadi e delle carte. IV pagina 39 Triste ricchezza d'esser soli, ricamati negli alberi. E nell'aria senza lupi il fosforo soltanto si consuma. Vento, fardello rosso sulle spalle dei più pigri. Li ricordi i passi e i casolari, quando il latte lo mungeva il contadino grosso? Se la lupa urla, quando nel vento s'infiglia, certo un nuovo demonio nella vita fa tempesta. Come in un antico inno futurista gli amici pure cadono per via. Tu non badarci, tirati su i capelli. Magari un po' di fango puoi assaggiarlo, fissare gli occhi su statue ferme. Ma correre bisogna, quando lo spiritello dell'acqua si rifiuta di porsi ai tuoi ordini. VI La vita è una strana tendenza al peccato, a ogni peccato. A ragione o torto fluisce, così come un bicchiere di birra più uno di vino producono noia. Eppure il vino anche brilla di nuovo denso colore, e le domeniche vengono pesanti. Chi vuole un ordine di sole deve sapersi giocare il posto. Da Nostro passo quotidiano, 1936 Le case Giungere a più nuda fronte Spazio centronodo architettura I segni umani vincono la stasi Nei vasti baraccamenti sopravento È come grido largo bocca di frutta a Marinetti Questa goccia a riposo lenta vuole chiamarsi corpo Il gesto quasi morbido denso di chi perde l'armonia Sesta limitazione ordine case case alte balconi Inesatta maturazione d'immagini gradi Le piazze odorano a calce distese a miraggio to del poeta teso in spazio, con le linee della propria responsabilità bene applicata al corpo. Tecnica della poesia La poesia si comincia a reggere su leggi di proporzioni spirituali date dall'uso frequente di materiali diversi, la parola resta come base-titolo vernice-fondo intacco-stacco. Tecnica dello spirito Il poeta coi suoi collaboratori (pittori scultori architetti musicisti operai) si convince nell'essere egli un'entità materiata di meccanica distribuzione di parti, i suoi lavori sono il risultato di una sensibile semplicità, e la proiezione delle sue zone inventive serve a propagandare un insieme di idee pronte ad assaltare massacrare vincere il tedio delle assonnanti complicazioni dello spirito. Il complesso delle forme e dei colori esamina, magnificamente, centrandole (sic!), i valori essenziali dello Stato. Alla complessa origine delle battute poetiche e dei discorsi politici occorre abbinare la nostra travagliatissima azione di futuristi, per la quale siamo disposti a concedere ogni forma di attivismo, poiché l'hanima ha bisogno di redarne.

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