Alfabeta - anno X - n. 109 - giugno 1988

Alfabeta 109 ria degli eroi dagli occhi aperti e in propiziazione dell'Orizzonte oscuro ... ». Ma il sentimento eroico della montagna come momento aulico mi pare subisca in Malaparte una differente lacerazione in senso teatrale. Meno decadentistica e con «sofferenza» dello spazio del moderno. Ma oggi come è possibile annettere questo disagio del popolo mediterraneo dentro la bufera di un'Europa vivente e in crisi (con superamento del comma novecentista e nel riferimento di paesaggio) a una particella degradata di paesaggio toscano o di inquinato mare caprese. Se si assume il senso - braudeliano - di una certa ime I Malavoglia Pietro Cataldi A lberto Arbasino, circa ventiquattro anni fa, stroncò/ Malavoglia accusandoli di essere un insopportabile romanzo tradizionale, per di più mal confezionato; e il suo parere era largamente condiviso dalla maggioranza degli scrittori legati alla neoavanguardia. Il «destino» volle che solo qualche anno dopo il dibattito sviluppatosi attorno al cosiddetto «caso Verga» rovesciasse quel giudizio rimuovendolo prima che potesse nuocere ulteriormente alla grandezza, già così a lungo fraintesa, dello scrittore catanese. Ora Romano Luperini, che al «caso Verga» diede il suo decisivo contributo, ha curato un'edizione commentata dei Malavoglia, e dal suo commento emerge con chiarezza il carattere sperimentale e d'avanguardia del romanzo verghiano, anticipatore, per molti aspetti, della narrativa novecentesca. Il fatto è (basta l'episodio sopra citato per rendersene conto) che i Malavoglia sono un'opera difficile. Per capirla è necessario ricorrere a diversi strumenti e indagare molteplici livelli. Un aspetto non secondario della fortuna (e della sfortuna) dell'opera si lega probabilmente alla sottovalutazione di tale difficoltà, che sta poi, in termini più specifici, soprattutto nella complessità della poetica. Il commento di Luperini ha il merito di farsi carico di questo problema e di cercare di renderne adeguatamente conto al lettore. Ciò che lo caratterizza rispetto ad altri commenti recenti (e, più in generale, rispetto alla tradizione dei commenti scolastici) è la capacità di unire una dimensione critico-interpretativa di livello alto alla chiarezza didattica e, nel senso migliore del termine, divulgativa. Altri commenti per la scuola, in questi ultimi anni, hanno avuto il merito di sostituire al consueto tono impressionistico ed estetizzante il rigore filologico (per i Malavoglia è il caso dell'edizione curata da Cecco); ma il problema non è solo quello di spiegare il testo sotto il profilo formale, ma anche quello di rivelarne la ricchezza e il significato in una pr-0spettiva storico-critica più ampia, di assumersi cioè la responsabilità di un punto di vista alto rispetto al testo benché di continuo verificato su di esso, la responsabilità di un'interpretazione. perturbabilità della superficie del contesto storico (con una storia profonda che si muove appena e dove il turbamento, molto relativo, dovuto alla plasticità sociale è sulla cima ... ) questa fantasmagoria risulterebbe possibile. Forse, Prato, nella sua attuale condizione di fabbrica generalizzata, il Medioevo degli anni cinquanta del Cristo proibito, il degradato mare caprese ... fanno parte ancora di quell'Europa aux anciens parapets che Rimbaud, scivolando su mari sconosciuti, rimpiange dal Bateau ivre... fanno parte di quell'Europa civiltà del Mediterraneo mare fra le terre - une mer f ermée - da godere, per Valéry, d'une terrasse ou Cfr d'un ba/con bien piacé au-dessus d'un port, nella calma apollinea di una visione marina di De Chirico. Nella visione spaziale, di plastica funzionalità, dell'architettura mediterranea di Le Corbusier... oppure, meglio, al grido di Céline tous /es hommes, toutes /es vii/es dans la meri, nel paesaggio di forme minimali della casa di Malaparte a Capri, progettata da Adalberto Libera quale manifesto-metafora dell'oceanismo. È questa ultima una architettura che si rappresenta indubbiamente come uno sforzo di espressione dell'abitare dannunziano. Ma è anche la risultante di uno spazio metafisico e teatralizzato che si misura, attra- • pagina 23 • verso norme e trasgressioni, col lessico della modernità. Infine vi è un senso trasfigurato e attualissimo, in questo relitto assopito, che trascende la prefigurata e temeraria spazialità dell'inferno del nuovo (come negazione, tra l'altro, alla norma del kitsch caprese): è il sentimento della salvezza che ambiguamente si riverbera, nell'immaginario del quotidiano, col formicolio operoso delle masse cinesi rivissuto oggi come quello di un'appena ieri dello struggimento di Malaparte. Malaparte europeo Coordinamento: Gianni Grana Prato, novembre 1987 • ecens1om il Mulino Domenico Parisi Non solo tecnologia Scienza e problemi di «pollcy» Può la scienza fornire soluzioni nelle decisioni di interessecollettivo? Una proposta che è sfida al mondo scientifico e critica alla politica tradizionale Friedrich A. von Hayek Conoscenza, mercato, pianificazione Saggi di economia e di epistemologia Il lungo cammino di un grande intellettuale attraverso i molteplici campi della scienza sociale. una ricerca protesa verso ampi orizzonti culturali Hans Blumenberg Il riso della donna di Tracia Una preistoria della teoria L'estraneità del teoreta Il commento di Luperini si cura innanzitutto di ricostruire il contesto storico-culturale nel quale l'opera fu ideata e composta, soffermandosi sui rapporti di Verga con l'ambiente della Destra (re~n attento alla problematica del Mezzogiorno dopo la sconfitta elettorale del 1876): in particolare da alcune pubblicazioni sulla situazione siciliana Verga trasse molti elementi decisivi alla composizione del romanzo. A questo proposito è messa in luce la complessa il particolare impasto linguistico dei Malavoglia, sul quale Luperini si sofferma largamente: il dialetto siciliano è utilizzato come sostrato lessicale e stilistico, ma attraverso un camuffamento che ne annulli il carattere localistico (la traduzione di proverbi siciliani in lingua costituisce una spia significativa di tale processo; e Luperini ne riporta in nota un gran numero nella forma dialettale). Bisogna poi segnalare l'attenzione del curatore al sistema dei personaggi e alle più imfondo, dalla quale ho preso le mosse e che può maggiormente interessare oggi il lettore anche al di fuori della scuola: le coordinate storico-letterarie cui Luperini assegna l'opera non sono solamente quelle del naturalismo; ma anzi coordinate decisamente sperimentali e d'avanguardia: l'attenzione è richiamata sull"omologia. in Verga. tra livelli sociologici e livelli formali. sulla scomparsa della mediazione idL'()]()gica dell'autore, sulrinstauraLi(HlL'di una narratività oriZZ(llltak L' ,,dal ha~sn» anziché gerarchica (prL·ludcndo agli stravolgimL'nti pni~pL'lt1n della narrati\'a nm·cccntc~c;1. da Pirandello a Tozzi). ecc. In questo modo i Malal'Oglia sono presentati come il tentativo consapevole di Verga di rompere con il modello tradizionale di romanzo (romantico o scapigliato) e di fondare un modello originale. . al mondo della vita Il Grandevetrocompletato, 1965-1966 relazione che intercorre tra due aspetti compresenti nell'atteggiamento dell'autore - l'attenzione di tipo antropologico e il distacco da scienziato - decisivi nella loro unione a far sì che in Verga la ricostruzione del milieu non sia mai documentata, ma rappresenti piuttosto una astrazione intellettuale, il tentativo cioè di mettere in scena una verità storico-sociale tipica, non riprodotta ma modellizzata. Si spiega in questa ottica anche portanti questioni narratologiche (sempre spiegate con chiarezza e semplicità), il che si rivela davvero indispensabile in un'opera come i Malavoglia, in cui i meccanismi dell'azione sono difficilmente individuabili (in quanto l'autore non ne esibisce naturalisticamente gli indizi) e però sempre decisivi per la comprensione del significato del romanzo, diciamo pure del suo «messaggio». È sulla base di questa ricca materia critica che si regge l'ipotesi di La smentita all'accusa di tradizionalismo (più fondata semmai, e solo in parte, per il Mastro don Gesualdo) non potrebbe essere più netta. E a maggior ragione sarà da apprezzare che agli studenti delle nostre scuole sia offerta questa opportunità di misurarsi con il grande romanzo di Verga guidati, con rigore e passione, al di là delle sue insidie. Giovanni Verga I Malavoglia A cura di Romano Luperini Milano, Mondadori, 1988 pp. 349, lire 16.000 La serialità malinconica Daniele Barbieri ' E forse nella letteratura seriale più che altrove, intendendo letteratura nel suo senso più vasto, che la dialettica ripetizione/innovazione trova modo di manifestarsi con particolare evidenza. L'accento sulla ripetizione, tradizionalmente assegnato alla serialità, ha spesso posto in ombra la forza di questa dialettica, inibendo o ponendo al margine studi su fenomeni culturali tutt'altro che secondari. È quello che è accaduto in generale al mondo del fumetto, le cui non rare interessanti produzioni sono state il più delle volte passate sotto silenzio, quando non esplicitamente condannate, da una critica per cui la stessa serialità era squalificante in sé, serialità che al fumetto è culturalmente congeniin un'affascinante ricognizione tra le pagine di Platone. Agostino. Bacone. Nietzsche. Heidegger Carlo Dionisotti Appunti sui moderni Un viaggio nel paesaggio letterario italiano da Foscolo. a Leopardi. a Manzoni, per i sentieri critici di uno dei più sensibili interpreti della modernità Nanni Balestrini Il ritornodella signorinaRichmond commentovi.rivodi. GianfrancoBaruchello • Il ritornoinItaliadt//asignorinaRichmondavvitnt nt//'tstatt 1984,t roincidt cmualmmtt ronqutllodtl suobiografo in vmi, chtdopocinqutannidi tsilioin lt"a provmzalt tra staiodalla giusti-· zia italiana amahilmmtt dichiarato innoctnltdti più graviatti di ltrrorismo politico'. Goffredo Parise Arsenico conun saggiodi Andrea 'Zanzotto ... "ttstorivdatort.Siaptr i ttmi toccati, siaptr il continuoincrespardsid dmato ndl'inca/zart dtlla sintaJsit ndl'impmnaturadtl lmico,siaptr laforza di 11nflusso atrahi/iart cht invtstt fin da/l'iniziol'tlahoraziontstilistica,mo sipont in una,zonacontigua ctrltsismografitgaddiantoaddirilluraa Ct/int" ... \I!/! I ) 111 11,\ I I ' ( J 1.1 I i I ' \ : . I ( , I I!!' ii, I. 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