pagina 34 Prove d'artista Alfabeto 108 aCostantini L'esistenza intermedia «Io sto vagando nell'esistenza intermedia, vieni in mio aiuto, per pietà non mi abbandonare ... » Bardo todol Non ti offre il ritorno alla Madre di tutte le vite possibili ma la sola porta che apre l'indecente peccato: il non-amore spezza senza rumore l'illusoria catena del rinascere ancora per un istante resta a vegliare la salma del tuo simile con quel poco vantaggio che concede la coscienza inquieta una morta vita è trascorsa ora vivi nel punto di interromperla in sette giorni - o sette settimane - e non oltre puoi comporre il respiro fino a che non sarà ferita da brevi sussulti la tua carne alla fine del momentaneo viaggio dietro le bandiere dei fantasmi verso il perduto sentiero della luce franta nello spettro dei colori ti guida per il bosco degli errori col pensiero ti riconduce e ti conforta già vinta dal gelo dell'ignoto prima del divenire altro che pura forma o beatitudine l'esistenza intermedia 1-3 marzo 1988 La gara degli aquiloni La gara degli aquiloni a quest'ora prima di buio con il filo stretto nel pugno ad aspettarne il ritorno e poi resta il desiderio che la mano salga col filo e poi il braccio e poi fatta vento dalle radici conficcate si scardini la pianta uomo e la carne che si fa dolore alzandosi nelle ore lente strappati lembi in salita dondolanti nel movimento se con gli occhi lo divora con la bocca vorrebbe staccare a morsi il peso del corpo dall'altro capo che osserva la terra sempre torturata dagli zoccoli e dai piedi le ferite aperte nel ventre le guardi le puoi dall'alto guarire quasi in un salto il filo teso che unisce il cordone della sua vita alla tua dell'aria infinita l'aquilone già non collega la promessa fatta nel vuoto di sorreggerlo nell'ascesa quando finisce l'altra fine che non è principio ancora offriremo il grande tributo che tutti dovevamo forse così siamo pure convinti di tornarcene dove tu sei là dove assente e calmo si confonde il tuo segno e si sbiancano i colori come cenere dall'incendio un granello si è alzato anche dalla mia mano ... Pechino, 24 novembre 1987 tonietta Dell' e Sogno di quanto slitterà il punto il miotuo che mi parli con la testa fiorita che grido ancora nel giorno ogni cosa avviene improvvisa si distende sul sole o sprofonda quale distanza ci stacca gli occhi (il mio amore che fugge il mio sesso insegue l'alba) c'era una volta una scala di seta invisibile il ragno vi tramava fili d'oro quella volta che ti suicidasti vincitore del grumonoia persino il dolore si sciolse sul mio fiocco a lutto e una pagina d'oro scrissi sull'intessuto tracciato intreccio del nostro amore il punto fermo si sciolse nel pensiero condottiero di vita scomparvero i dieci capelli grigi sulla nostra testa un'idea la noia da impiccare quasi toccarci le mani amarci (in ogni fiaba un orco) venne pesante e silenzioso spararci addosso appena un filo di luce fra le persiane si scioglieva il sogno t'allontani trascorsa la notte il punto ricopre la scena nero inghiotte il tetto (il mio amore che fugge il mio sesso insegue l'alba) c'era una scala d'oro all'alba è morto il ragno la scala nello stagno .. nella foresta la voce dell'orco gioca a moscacieca Milano, 18 settembre 1984 Passaggi ora è solo barbaglio questa coscienza sociale una volta ci perdevn le notti per la patri;, nell'Europa OL'lmondo ora di passag11• mi implica quando bolliva il ,angue e vivevo per cose grandi cose succedono vicinissime lontane (il gas esplosivo la fame) la parola s'orienta nei meandri impaurita nei suoi percorsi minimi sconosciuti del resto il giorno si fonde con l'arrosto la spesa il disavanzo il sogno ora m'implica del gatto che ride nel sonno i miei velati sogni dissolti la mia ruga prima in lotta con la luce stanata di colpo allo specchio 17 febbraio 1986 per quanto abbia avuto cura in angolo ben riparato a riposare quel bel volto di rosa per ritrovarla (quanti semi su di lei) e contarle con le mie le rughe io non la trovo dopo un anno e vano scavando al suo posto tre rose vermiglie si allontanano da me che sono a due passi per dirmi che non mi rassomigliano la mia sepoltura non avrà rinascite Diamante, 18 luglio 1987
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