Alfabeta - anno X - n. 106 - marzo 1988

Alfabeta 106 alfa bis. 2 pagina VII ormazioneindustriale La cultura dei materiali P olimeri conduttori, fibre ottiche, materiali ceramici, fibre ad alto modulo, cristalli liquidi, tecnopolimeri, materiali compositi, biosensori, materiali trasparenti alle radioonde o prodotti barriera: sono termini sempre più frequentemente usati dai tecnologi quando si parla delle prospettive future del mondo della produzione. Sulla frontiera più avanzata della ricerca La distinzione fra materiali e tecnologia si fa sempre più tenue se intesa nel senso tradizionale. Oggi i materiali non sono più un dato di natura, ma essi stessi frutto della ricerca e della sintesi chimica - non sono più ready-made ma tailor made, studiati e sviluppati su misura per ogni specifico impiego. Demiurgo di questa complessa interazione tra tecnologia e materiale è l'industria chimica che resta il comune denominatore trasversale di tutta la ricerca innovativa, in ogni campo: elettronica, spaziale, nucleare, trasporti, materiali ad alte prestazioni. Tutte le discipline ormai chiedono alla chimica materiali con precise caratteristichefunzionali e comportamentali e la chimica è in grado di soddisfare queste richieste specifiche. Per la Montedison l'impegno sul fronte dei materiali e della cultura progettual~ risale molto indietro nel tempo e ci riporta agli anni trenta e da allora non si è mai affievolito. Negli anni sessanta, alla realizzazione dei vari padiglioni Montedison alla fiera di Milano furono chiamati architetti e designer come Rogers, Munari, Mari, Albini e Castiglioni. Nel 1971 Gino Marotta per il padiglione Montedison alla fiera di Dusseldorf progettò il «Bosco», una scultura praticabile di polimetilmetacrilato Vedril, forse una· delle più grandi mai realizzate con questo materiale. La mostra internazionale LuceMateria organizzata nel 1975 dalla Montedison costituì una rivelazione anche per i critici circa l'importanza assunta dalle materie plastiche nella evoluzione dell'arte contemporanea. Rientra in questa tradizione che ha radici prof onde nel tempo la mostra La neomerce, recentemente promossa alla Triennale di Milano con Lo scopo di stimolare nuove idee nel campo del design industriale. Oltre ali'azione di stimolo, col- - diverso atteggiamento mentale, un approccio ideativo da reinventare, una articolazione sintattica e formale da ritrovare. Ogni materiale ha la sua storia che condiziona il nostro modo di percepirlo e quindi di usarlo. Questa storia è la sintesi delle esperienze che nei secoli gli uomini hanno realizzato con quel materiale, trasformandolo da materia grezza in manufatti di uso pratico o artistico. Quando sono comparse Lematerie plastiche, poco più di un secolo fa, è mancata ai progettisti questa esperienza storica dei nuovi materiali creati per via di sintesi chimica. Per questo i primi loro impieghi si sono rivelati talvolta incerti, falsi o imitativi di tecnologie prese in prestito da altri materiali «storici». ria/i» applicati al campo della «domesticità». Per «nuovi mqteriali» si intende Lafamiglia dei polimeri, dei materiali compositi e delle Loro tecnologie di trasformazione. Tra essi verranno individuati gli insiemi di materiali-processi più interessanti per Montedison e, contemporaneamente, più ricchi di implicazioni progettuali. Dall'intersezione diquesti due campi (nuovi materiali e domesticità) si avrà come risultato un panorama delle possibilità tecniche ed opportunità culturali connesse all'applicazione dei nuovi materiali nell'ambiente domestico. Le società del gruppo _Montedison e per esse, in particolare, il CSJ, forniranno la loro consulenza a Livello sia di impostazione generale del lavoro che di specifici F. Hilaire D'Arois, Henry James, National Portrait Gallery, Londra, 1913 laborazione e assistenza tecnica ai designer attraverso le iniziative ricordate e l'opera di centri di ricerca come Bollate, Ferrara e il Donegani di Novara, la Montedison ha svolto un'azione di ricupero e valorizzazione della cultura dei materiali di cui è testimonianza recente la mostra della collezione Gli anni di plastica che rappresenta il primo tentativo a Livellomondiale di sistemazione storica di quel fenomeno delle materie plastièhe che ha rivoluzionato il paesaggio tecnologico del nostro tempo. È con questo spirito che la Montedison, attraverso il Progetto Cultura, continua la sua opera non soltanto nel settore produttivo e industriale ma, soprattutto, in quello del rinnovamento tecnologico e dell'avanzamento della conoscenza come espressione globale dell'uomo. Progettare con un materiale nuovo è come pensare in una Lingua appena imparata: implica un E ancora oggi talvolta perdura tale scarsità di esperienza e sensibilità progettuale nei confronti dei polimeri. Per questo la Montedison ha creato a Bollate il CSI, un centro per lo sviluppo dei nuovi materiali che ha già dato un notevole contributo a questo settore, collaborando fra l'altro alla realizzazione del volume La Materia dell'Invenzione che vuole sottolineare la enorme carica di potenziale innovazione contenuta nei nuovi materiali che sono la chiave del nostro futuro. Proprio in questi giorni la Montedison ha promosso 1m accordo di collaborazione 1,. ,,!cune società del Gruppo (Mo111edipe,Montefibre, Himont e CSJ) e la Domus Academy, scuola internazionale postuniversitaria di design e Fashion Design. Questa «joint-venture culturale» ha dato avvio, presso La Domus Acadèmy, con l'inizio del 1988, ad un'attività di ricerca progettuale per l'impiego dei «nuovi matesupporti tecnici e organizzativi. Oggi le aziende produttive di materiali si propongono sempre più come organismi in grado di fornire, con il prodotto, un servizio completo all'utenza. In tale direzione si muove anche la Montedison che, oltre alla messa a punto di materiali e tecnologie di trasforma:. i, 1111• idonee alle più diverse e 11, 11eapplicazioni, si fa anche I" uwtrice di attività mirate allo swdio delle interrelazioni con gli aspetti culturali in un campo che è proprio de{ design. Per la Domus Academy l'accordo con Montedison significa la prosecuzione e il rafforzamento di una linea ai ricerca progettuale che da tempo al suo interno è stata individuata come uno dei terreni di maggior interesse. Infatti, fin dalla sua fondazione, alla Domus Academy è apparso chiaro che lo sviluppo di una cultura del progetto adeguata all'attuale fase tecnico-produttiva richiedeva un confronto con ciò che di più avanzato l'innovazione tecnologica propone. in questo quadro, il tema dei «nuovi materiali» e la loro integrazione tecnica e culturale nel- /' ambito quotidiano, si è posto come uno degli argomenti tra i più complessi e più stimolanti da affro_ntare. Ne/l'attuale contesto economico, sociale e produttivo anche le grandi aziende, leader in settori industriali ad alto contenuto tecnologico, sono diventate più sensibili ai temi sollevati dall'intreccio tra questioni tecniche e aspetti culturali e sono divenute più consapevoli di come questi intrecci entrino in gioco sempre più frequentemente nella definizione delle loro scelte strategiche. Ufficio Stampa Montedison La produzione del nuovo ambiente P er «materiale» si intende la materia nel momento in cui si offre alla trasformazione e all'integrazione in un prodotto. È una definizione valida tanto per i materiali del passato quanto per quelli di oggi. Ma tra gli uni e gli altri c'è una profonda differenza: si è verificata una trasformazione che ha cambiato radicalmente lo stesso statuto di esistenza dei materiali. L'evoluzione della scienza dei materiali, in un ambiente caratterizzato in generale da una spiccata competizione tra soluzioni tecniche alternative, ha infatti prodotto uno straordinario accumulo di innovazioni parziali, che, combinandosi sinergicamente, hanno dato luogo a un panorama radicalmente diverso da quello cui tradizionalmente, si è fatto riferimento e in cui storicamente si sono formate la cultura del progetto

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==