Alfabeta 106 to della sua difficile identità. Arturo Loria, La lezione di anatomia: libro esemplare dello scrittore carpigiano (Carpi, 1902Firenze, 1957). Raccoglie cinque racconti pubblicati sulla _rivista «Solaria» tra il 1928 e il 1932. Giuliano Gramigna, nella sua presentazione, ne sottolinea l'importanza e al tempo stesso le ragioni della mancata fortuna. Saltimbanchi, vagabondi, spioni, prostitute, mendicanti, attori nomadi, monatti popolano il mondo chiaro/scuro ·di queste storie quotidiane, velate da una forte seppure amara ironia per la vita. Se non è possibile per il soggetto padroneggiare il reale,· sembra che dica Loria, allora, meglio sbeffeggiarlo, per non esserne travolti. Giuseppe Tonna, Favole padane: l'operazione non è nuova, ma sorprende la misura e il rigore linguistico che Tonna (1920-1978) si impone nel riscrivere queste favoLa poesia a Napoli Matteo D'Ambrosia L a ricostruzione di uno scenario storico geograficamente circoscritto fornisce dati - altrimenti di difficile acquisizione - su processi, fenomenologie, stratificazioni e tradizioni segniche, favorendo successive rivelazioni. Visti i pochi e parziali contributi . disponibili, un primo bilancio critico delle vicende della poesia a Napoli non poteva che essere affidato ad un convegno di studi che vedesse impegnati storici e critici della letteratura, ricercatori, sociologi ed estetologi. La più prestigiosa istituzione culturale napoletana, l'Istituto italiano per gli studi filosofici, ha inteso, con questa iniziativa, fare propria l'esigenza, ampiamente avvertita negli ambienti culturali cittadini, di sopperire ad un ormai insostenibile ritardo di conoscenza e di informazione, impostando il dibattito su basi metodologicamente affidabili. Il convegno ha proposto una descrizione rappresentativa del rilievo localmente assunto da particolari modi di produzione, tecniche è forme della comunicazione poetica e delle modalità di scambio e collaborazione con contesti più amp1. La storia recente della poesia a Napoli appare soprattutto caratterizzata dalla contraddittoria coesistenza di punte avanzate ed esperienze esemplari con fenomeni di arretratezza e oscurantismo, in un complicato intreccio di legami col passato, esigenze di una nuova partecipazione e rinnovamento e rotture radicali. Si aggiunga che, non essendo Napoli uno dei centri dell'industria culturale, autori, opere e situazioni sono stati a lungo esclusi dai circuiti dell'ufficialità e solo occàsionalmente considerati nei bilanci storico-critici di periodi e tendenze. La poesia, a Napoli, ha comunque conosciuto diverse stagioni di grande interesse per intenzioni e risultati. II convegno è stato chiamato a valutare nella loro effettiva portata le vicende in cui particolarmenle, di sapore padano. È quanto sottolinea Antonio Porta nella presentazione, aggiungendo: «Che cosa scopre Tonna tra le pieghe del racconto fiabesco? Natu- ' ralmente quello che l'emozionè-. del racconto stesso gli comunica, nel momento stesso in cui ha deciso· di riscriverlo, gettando nella lotta, nel corpo a corpo con lo sviluppo della narrazione, che nella fiaba è obbligato, cioè precostituito, l'energia della propria sensibilità di scrittore/lettore». Silvio D'Arzo, All'insegna del buon corsiero: pseudonimo di Raffaele Comparoni (Reggio Emilia 1920-1952), Silvio D'Arzo rappresenta uno dei casi più illustri della nostra letteratura. Dopo avere ottenuto riconoscimenti indiscussi dalla critica, resta ancora poco conosciuto e poco letto. Il romanzo che si pubblica nella collana è l'unico che D' Arzo diede alle stampe in vita; una sorta di Cfr favola «ma anche - conclude Mario Spinella nella presentazione - una lieve meditazione sulla labilità della vita, e della stessa morte: come appunto fossero anch'esse un ciclo albo e sfuggente simile a •quello della luna, così presente a segnare le .tappe del percorso di questa incantata narrazione». Dopo questi primi quattro volumi, dimenticati dai lettori, un testo dimenticato nel cassetto dallo scrittore: Franco Fortini, La,.cena delle ceneri, e racconto fiorentino. Data' di stesura 1948 per il primo, 1956 per il secondo. Una sorpresa per l'attualità delle tematiche e per la contemporaneità dello stile. La cena delle ceneri, ha luo- . go qualche anno dopo la fine della guerra. Cinque ex partigiani si ritrovano insieme per decidere la· sorte di Piero Collo, il ·traditore a causa del quale altri compagni sono morti o hanno subito torture. Dopo il.testo di Fortini, presentato da Mario Spinella, sono in programma: Antonio Delfini, Il fanalino della battimorida, con presentazione di Daniele Del Giudice; Nicola Misasi, Marito e sacerdote, con presentazione di •Giuseppe Selvaggi; Gianfranco Draghi, Raèconti, con la presentazione di Ferruccio Masini. «Adularia», edita da Claudio Lombardi (Via Bernardino Telesio, 18 - 20145 Milano) raccoglie in questo modo u_naparte del brusio ininterrotto della nostra grande Biblioteca nazionale, che. già Calvino ricord~va essere troppo spesso sconosciuta. Claudio Lombardi EcfaÒre Adularia Collana di letteratura italiana diretta da Frediano Sessi «I grandi minori della letteratura italiana» Cfr/Conve~-----· te intensi sono stati i rapporti con ambienti di punta, anche a livello internazionale; ancora, a fornire gli orientamenti indispensabili per inquadrare i valori dispersi in una produzione che ha fatto registrare una esuberante diversificazione di opzioni e strategie linguistiche; infine, a interpretare il particolare ruolo delle riviste, alcune delle quali, malgrado le notevoli diffiI rial i di difficile reperimento, edizioni a tiratura e circolazione limitata che raramente hanno raggiunto le sedi della critica specializzata e dell'informazione letteraria. Questa intensa produzione editoriale testimonia la consistenza; la dialettica e i risultati dell'attività di gruppi di ricerca spesso strategicamente auto-collocatisi in una posizione di attiva marginalità, e ./ :'r ." --/ - \- - -~r-, . ,, 1 . -- -· et precisazioni, integrazioni e sco- . perte. . ·Ecco dunqµe i nuclei principali: _L'ultimo Futurismo: Cangiullo, Buccafusca e i loro .rapporti con Marinetti; -l'immagine futurista· della città in alcuni inediti di quest'ultimo e nell'opera di Bellanova (relatore Matteo D'Ambrosio). Gli anni quaranta e cinquanta: la ripresa dell'àttività letteraria nel- ........ Anonimo, Jack London, Janet Lehr, New York, 19_10ca coltà affrontate, hanno saputo svolgere un'azione di lungo periodo ed ampio respiro. Per finire, non sono state trascurate le ricerche interlinguistiche e i rapporti con le altre arti. Parallelamente, una mostra di documentazione ha raccolto le opere di oltre trecento autori e i fascicoli di una ventina di riviste. Sono stati presentati anche matenon sempre per arretratezza di progetto o mancanza di competitive conoscenze. La sola segnalazione dei principali motivi di riflessione dei singoli interventi dà il senso dell'ampiezza del quadro d'insieme e delle sue articolazioni interne, che si prestano - così come è stato ripetutamente auspicato nel corso dei lavori - a ulteriori interpretazioni, a l'immediato dopoguerra, il ruolo delle riviste («Aretusa», «Sud»), le opere di Stefanile, Venditti, Curci, Fiore, Botta, l'esordio di Cavallo e Spagnuolo (Armando Maglione). La stagione del neorealismo: le prime raccolte. di Compagnone e l'opera poetica dei narratori: Incoronato, Rea, Bernari (Antonio Palermo). La rivista « Documento Sud» fondata da ·pagina 21 Alberto Cantoni Il. demonio dello stile. Presentazione di Frediano Sessi Miiano, 1987 pp. 158, lire 16.000 Arturo Loria La leiione di anatomia Presentazione di Giuliano Gramigna Milano, 1987 pp. 133, lire 16.000 Gi_useppe Tonna Favole Padane Presentazione di .Antonio forta, nota critica di Lidia .Beduschi Milano, 1987 pp. 165, lire l 6.000 Silvio D' Arzo All'insegna del buon corsiero Presentazione di Mario Spinella • Milano, 1988 pp. 160, lire 1_6.000 Luca Castellano: il «ponte dell'avanguardia» con Parigi e l'Euro.- pa,' la collaborazionè tra· poeti e pittori, il contributo di Sanguineti, Villa, Biasi (Arturo Schwarz). Gli • anni s~ssanta: l'opera di Moriconi, Riccio, Maccioni; l'esordio di Colucci (Luigi Fontanella). «Il Baretti» (1960-1967) e il gruppo di poeti che si raccolsero intorno alla rivista: Lucrezi, Malecore, Orsini (Dante Della Terza). la poesia dialettale: Viviani, De Filippo e,· più recentemente, Tolino, Cerino, Pisani e Dì Natale (Enrico Malato). La rivista «Uomini e idee» (1966-1970), dalla «poltiglia verbale» della neoavanguardia alla <~poesia totale» (Sergio Lambiase). La poesia visiva: collage, poetica «tecnologica» e rapporti tra parola e immagine, dai primi anni sessanta ad oggi (Lamberto Pignotti). Poesia come mass medium: i rapporti tra la· ricerca poetico-visuale e le altre arti (Filiberto Menna). La rivista «Altri Termini», fondata nel 1972 e ancora attiva (Giuliano Manacordà). Cli anni settanta: la crisi dell'avanguardia e le nuove varianti dello sperimentalismo: la poesia di Cavallo e Piemontese e.gli esordi di Capasso e Vitiello (Gianni Scalia). Il boom della poesia e le nuove forme di comunicazione poetica: la poesia in pubblico, i festival, le aggregazioni giovanili e le trasformazioni in corso dell'idea di poesia e del lavoro poetico (Alberto Abruzzese). La <<sfidal caos» degli anni ottanta (Mario Lunetta) . L'ultima generazione: Baino, Ioni, Longo, Cepollaro, Voce, Ottonieri, Frasca e i poeti clandestini. transgeneràzionali (Vittorio Russo). Analisi, proposte e ricostruzioni sono stati sottoposti a una verifica collettiva nel corso della tavola rotonda conclusiva. Le relazioni, integrate da un'ampia antologia e da una-sezione di apparati bibliografici e informativi, saranno raccolte in un volume di Atti di prossima pubblicazione. La poesia a Napoli Istituto italiano per gli studi filosofici Napoli, 26-28 novembre 1987
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