Alfabeta - anno X - n. 106 - marzo 1988

Il canto della perla Il termine gnosi evoca facilmente nei lettori contemporanei immagini vaghe ma spesso negative: culti astrologici, mitologie complicate e aride, allegorie orientaleggianti, oppure uno snobismo iniziatico esibito da intellettuali in preda alla malinconia, come Jung o Cioran, Bataille, Simone Weil o i cosiddetti gnostici di Princeton. Sulla gnosi pesa l'anatema dei padri della Chiesa o la critica filosofica di Plotino, nonché la condanna che qualche decennio fa è stata pronunciata da un grande filosofo della politica come Eric Voegelin. Secondo quest'ultimo, l'immanentismo escatologico delle sette gnostiche si sarebbe riprodotto nelle eresie medievali e nei miti millenaristici, fino a ricomparire nel nichilismo contemporaneo, costituendo una minaccia costante per la razionalità dell'ordine politico. In breve, la gnosi è ancora qualificata negativamente sia in termini filosofici sia da un punto di vista storico. Ora, indipendentemente dalle rinascite contemporanee, bisognerebbe ricordare che con gnosi si intende un corpo di dottrine religiose, fiorite soprattutto nei primi due secoli dopo Cristo, che pongono enormi problemi di interpretazione. Così, ad esempio, alcuni studiosi considerano la gnosi (compreso il manicheismo) come una delle religioni universali, mentre altri vi vedono piuttosto una variante sapienziale del cristianesimo primitivo. La polemica scientifica su questo problema ha prodotto una letteratura imponente, e ciò può spiegare come sia arduo accostarsi al continente gnostico. Il lettore non specializzato è scoraggiato dalla difficoltà di accedere a testi e documenti, nonché Antonio Porta 1. Rosetta Loy Le strade di polvere Romanzo Torino, Einaudi, 1987 pp. 248, lire 20.000 2. Vincenzo Consolo Retablo Narrativa Palermo, Sellerio, 1987 pp. 164, lire 8.000 3. Borìs Pasternàk Le barriere dell'anima Corrispondenza con Ol'ga Fréjdenberg Milano, Garzanti, 1987 pp. 476, lire 36.000 dal pregiudizio diffuso secondo cui la gnosi sarebbe una sorta di torbido irrazionalismo filtrato nella riflessione filosofica. Oggi, tuttavia, alcune iniziative editoriali cominciano ad operare in senso contrario a tali interdetti e luoghi comuni. Ricordiamo non solo la collana «Uomini e religioni» di Mondadori (che ha ristampato recentemente il divulgativo ma utile / vangeli gnostici di E. Pagels), gli importanti studi di H.C. Puech (Sulle tracce della gnosi, Adelphi, 1986), l'ottimo saggio di G. Filoramo L'attesa della fine. Storia della gnosi (Laterza, 1983), il polemico volume di G. Galli Occidente misterioso (recensito nel numero 105 di «Alfabeta») e soprattutto i documenti apocrifi e gnostici che L. Moraldi ha pubblicato presso la U.T.E.T. In questo quadro, dobbiamo segnalare la recente traduzione di Il canto della perla (Il melangolo, Genova, 1987, a cura di C. Angelino, con testo greco a fronte), un frammento tratto dal Vangelo apocrifo dell'Apostolo Tommaso, un testo che non solo mantiene inalterato, dopo quasi venti secoli, il proprio valore poetico, ma che soprattutto contiene alcuni elementi essenziali dell 'insegnamento gnostico. Nella favola del giovane principe orientale, inviato dai genitori in Egitto per sottrarre al serpente la perla, che si smarrisce nei piaceri terreni, e che infine riconquista la patria perduta e la salvezza, troviamo infatti l'allegoria della vicenda umana come erranza cosmica. Se infatti la perla è la psyché (l'anima, ovvero il soffio divino tenuto prigioniero dalle tenebre del mondo, dal serpente), il principe che narra la propria caduta è una proiezione dell'Adamo terrestre, che solo attraverso l'assunzione 4. Driss Chra'ibi Nascita all'alba Romanzo dei mali del mondo (l'oblio, l'Egitto) potrà ricongiungersi con la sua natura celeste. Nel commento al testo, Carlo Angelino ricostruisce il dibattito sull'attribuzione di questo mito, riconducendolo da un lato all'adamologia giudaica e, dall'altro, alle tendenze sapienziali del primo cristianesimo. Ma il lettore non direttamente interessato al significato storico-religioso del testo potrà riconoscervi un archetipo di alcuni simboli costitutivi della nostra cultura. È difficile non confrontare la struttura di questo antico poema con La ballata del vecchio marinaio di Coleridge (la colpa, la caduta, gli stessi serpenti marini), oppure con il mito del pescatore di perle che Hannah Arendt ha ritrovato in Walter Benjamin. Il canto della perla mostra come alcuni frammenti dell'antica sapienza possano essersi conservati (al di là delle allegorie o degli ermetismi) nelle perle del pensiero contemporaneo. Alessandro Dal Lago Buste paga l'appunto (metà phérein) a modificare, a sfuocare, a illudere, arassicurare e infine lenire, sopire, rimuovere ... Per cui l'effetto perverso del sistema retributivo (la succitata giungla) vien presa e scambiata come la sua propria causa. Così che il lettore pensa che è tutta colpa della giungla. Colpa di che? Degli squilibri, naturalmente; e qui se ne mette in rilievo uno solo, quello che sicuramente e· giustamente ha fatto «più notizia»: un maestro elementare prende all'anno 3 milioni e 437 mila lire meno di un portalettere. Anche gli operai escono dal quadro della Commissione Camiti duramente puniti rispetto ad altre categorie meno produttive; ma fermiamoci alla sconfitta subita dal maestro elementare da parte del portalettere rampante e trionfante. Quando accompagno i miei figli a scuola (il più grandicello fa la seconda elementare) vengo preso da acute crisi di nostalgia, ma subito il nobile sentimento del ritorno all'infanzia si avvelena: tutto è rimasto come quand'ero piccolo, solo in una condizione di lento, Ai nostri lettori è sicuramente ar- inarrestabile degrado. Patetica è rivata qualche notizia sui risultati la vetrinetta che contiene i resti dei lavori della Commissione Car- del naufragio di quello che deve niti istituita per fornire alla nazio- essere stato un laboratorio scientine un quadro esatto del sistema fico. retributivo in Italia, aggiornato In tanta diffusa malinconia, proagli ultimi contratti. prio quella che nasce anche dallo I quotidiani hanno dato un certo stato di abbandono di un bene, aprilievo alla «notizia» e qualcuno si prezzo moltissimo le iniziative delle è spinto al suo approfondimento benemerite maestre che si sforzano tornandoci sopra (cfr. «L'Unità» di applicare metodi educativi agdel 30 gennaio e del 1 febbraio giomati e dispongono, per esem1988), ma l'impressione è che il pio, i banchi non tutti in fila ma tutto sia stato risepolto sotto la secondo un disegno mosso e più fangosa metafora della «giungla adatto alla libertà che alla troppo retributiva». Occasione splendida, ferrea antica disciplina subita da noi questa, per capire a che cosa ser- bambini infelici. Ma non mi basta e vono le metafore: a spostare, per faccio voti agli dèi perché la Fortu1111!!11•....._ na ci assista (me e i miei figli). E il ministro che fa, che dice? Dice che gli insegnanti sono troppi e che non si può pagarli di più. Che non si possono aumentare gli stipendi indiscriminatamente e che occorre legare i livelli retributivi ai corrispondenti progetti di riforma (cfr. «Corriere della sera», 8 febbraio 1988). «Per ora si penserà solo alle Superiori - aggiunge il ministro di turno - i presidi saranno chiamati ad amministrare il personale, a pagarlo, a curare la manutenzione ecc.» Ha mai pensato il sig. ministro, alla provenienza degli alunni delle superiori? Non sospetta che arrivino dalle Inferiori senza la preparazione necessaria? Ha mai avuto notizia il sig. ministro del fatto che i primissimi anni dell'educazione sono più importanti dei successivi? Che proprio per questa ragione i maestri elementari dovrebbero essere pagati più dei professori? Perché il sig. ministro non si traveste da comune mortale per andare ogni mattina a constatare di persona, un po' qua e un po' là? Ma i ministri, si sa, vivono rinchiusi nelle auto blu. Antonio Porta Van Gogh a Roma Una mostra d'arte è sempre un evento comunicativo che va al di là del suo valore strettamente artistico, fino a coinvolgere le stesse abitudini di una città, di un museo: diventa un fatto di costume. Nulla di scandaloso in questo; diventa però preoccupante un fenomeno simile quando si perde di vista il motivo vero dell'evento, i contenuti culturali della mostra. In questo caso, prevale la spettacolarità, l'eccezionalità di una situazione particolare, vuoi dovuta al successo di pubblico, vuoi inveMarisa Fiumanò 4. Françoise Dolto 1. Laurence Bataille L'ombilic du reve. Le parole dei bambini e l'adulto sordo Introduzione di Majid El Hous~i Roma, Edizioni Lavoro, 1987 pp. 164, lire 15.000 D'une pratique de la psychanalyse Raccolta di Saggi Paris, aux Éditions du Seui!, 1987 pp. 107, 69 F Prefazione di Silvia Vegetti Finzi Saggio Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1988 5. Jean e Pierre Troisgros .. Cuochi di Francia Ricette Milano, Arcana Editrice, 1987 pp. 254, lire 35.000 2. Bruno Bettelheim Un genitore quasi perfetto Saggio Milano, Feltrinelli, 1987 pp. 454, lire 30.000 3. Il «continuo» e il «discreto» in psicoanalisi A cura di A.M. Muratori Nota introduttiva di Lucio Russo Raccolta di saggi Milano, Boria, 1987 pp. 221, lire 25.000 pp. 299, lire 20.000 5. Joyce Mc Dougall, Octave Mannoni, Denis Vasse, Laura Dethiville Le divan de Procuste. Le poids des mots, le mal-entendu du sexe Présentation de Maud Mannoni Raccolta di testi clinici sulla direzione della cura Paris, Denoel, 1987 pp. 156, 98 FF

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