• I pagina 8 A più voci Alfabeta 1051 Desi mèihorandum Dall'etica del progetto al progetto dell'etica I 1 testo che viene oggi diffuso è la prima presentazione del risultato delle sessioni di lavoro che si sono svolte a Berlino Est (16-19 giugno 1987) e a Mosca (27-31 agosto 1987). Vi hanno partecipato: Angelo Cortesi, presidente Associazione per il Disegno Industriale, Italia. Martin Kelm, presidente Amt fiir industrielle Formgestaltung, Repubblica Democratica Tedesca. Tapio Periainen, direttore Finnish Society of Crafts and Design, Finlandia. Yuri Soloviev, presidente USSR Designers' Union, Unione Sovietica. Fredrik Wildhagen, direttore National College of Art and Design, Norvegia. Il Comitato Direttivo dell'Associazione per il Disegno Industriale/AD! lo ha sottoscritto nella sua riunione del 28 ottobre 1987. Milano, 9 novembre 1Q87 Documento promosso dalla Fratelli Guzzini per i 75 anni dalla fondazione «Ci sono molti letti e molte tavole... Ma le idee di tutti questi oggetti sono soltanto due, una del letto e una della tavola. E noi siamo soliti dire che l'artefice dell'una e del!'altra suppellettile tiene gli occhi fissi all'idea e così fabbrica i letti e le tavole di cui noi ci serviamo e gli altri oggetti siffatti. Ma l'idea stessa nessuno degli artefici la costruisce.» Platone, Repubblica, 375 A. C. Ricordiamo che il design ha dato all'industria il lessico. Con il lessico del design l'industria ha Design e perestrojka Yuri Soloviev L o sviluppo del design nel nostro Paese è sempre stato legato ai cambiamenti rivoluzionari. Subito dopo la Rivoluzione del 1917, l'arte d'avanguardia esplose: ormai tutti conoscono Kandinskij, Malevic e Tatlin, che sono stati i pionieri del design sovietico. Non si trattava di designer nel senso moderno ma di grandi maestri e di teorici del design; il loro contributo fondamentale allo sviluppo del design non può essere messo in discussione. Nel 1920 a Mosca, la loro attività si concretizzò nella creazione della prima scuola di specializzazione per designer, la Vhutemas, molto simile al Bauhaus. Ma sfortunatamente, gli studenti di questa scuola non poterono dimostrare il loro talento in quanto l'industria aveva dimenticato troppo velocemente l'insegnamento di Lenin («migliorare poco, ma migliorare») e aveva perso interesse nella qualità dei prodotti industriali e di conseguenza nel design. La vera rinascita del design cominciò durante il «disgelo» di Kruscev; in quel periodo (1953-1964) infatti si cercò di indirizzare l'industria verso i bisogni della gente e l'attenzione si rivolse alla necessità di una produzione industriale di migliore qualità. Nel 1962 il governo approvò una delibera che aveva come obiettivo una più ampia utilizzazione del design per migliorare la qualità dei prodotti industriali. Venne così espresso prodotti dotati di linguaggio autonomo. Ricordiamo che quel lessico nacque come sintesi culturale della rappresentazione morale di una società nuova basata sui valori di libertà, di giustizia, di solidarietà tra gli uomini. Affermiamo che la sola cultura planetaria è oggi quella della produzione industriale. La critica dell'esistente è parte integrante del progetto moderno. Affermiamo che la costruzione di un'etica dell'era industriale è la condizione di sviluppo del progetto moderno. Vogliamo che il design sia la coscienza critica della produzione industriale. Vogliamo che il design eserciti la propria critica sulla incompletezza dei risultati ottenuti dalla razionalità pratica adottata dalla società contemporanea. L'intervento delle capacità tecnologiche ha prodotto effetti non controllati sempre più ampi sul mondo naturale e sociale. Denunciamo che gran parte degli insuccessi del progetto moderno sono dovuti a decisioni prese da specialisti monodisciplinari. Affermiamo la necessità di un'audace estensione e di un approfondimento della ragione progettuale che deve fare riferimento a un progetto generale superiore a quello delle specifiche discipline o categorie o gruppi sociali. Dichiariamo i tre principali assunti del progetto generale di riferimento: creato il Vniite, il più grande istituto di ri- • cerca di disegno industriale a livello mondiale. Scopo principale era di fornire sia l'impostazione metodologica ai gruppi di designer, che in seguito alle decisioni governative operavano in diverse industrie, sia di mostrare come tale metodologia potesse venire usata per creare prodotti industriali moderni. Oggi ci sono più di 1500 gruppi di designer che lavorano nell'industria. Molti designer sovietici usano metodi di progettazione comuni ai sistemi più conosciuti e diffusi del design. Dal 1962 sono stati elaborati molti progetti interessanti ma quelli realizzati sono pochi. La ragione di ciò va cercata nel periodo dello zastoi (tendenze negative degli anni settanta) dell'economia nazionale e nella mancanza di stimoli finanziari per la produzione industriale di qualità. Ci troviamo ora nella terza fase dello sviluppo del design sovietico. Abbiamo buone ragioni per pensare che questa volta i mutamenti rivoluzionari siano irreversibili, poiché la «perestrojka» economica del Paese va di pari passo con la qualità della produzione o dei servizi industriali (in cui il design gioca un ruolo fondamentale) e ottiene l'attenzione della stampa, della radio e della televisione. Il governo ha adottato una nuova importante delibera, che è obbligatoria per tutti i ministeri nazionali. La delibera rende noto che le possibilità del design sono sfruttate in maniera insoddisfacente, nonostante la L'ambiente è unico ed è uno solo. Gli uomini hanno la responsabilità morale degli effeui che le loro azioni producono sul- !'ambiente. L'utilità collettiva esige una costruzione razionale della cultura dellf!.pace che è attuabile con una convergenza di interventi fondati su ragioni di mutuo rispetto e di tolleranza per la specie. Le condizioni di sicurezza indispensabili per quello che chiamiamo uomo esigono il rispetto di diritti doveri in rapporto alle condizioni di entrata, di permanenza, di uscita dalla vita. Richiedono trasparenza e chiarezza di informazione sul ruolo della biologia, della genetica, della fisica, della chimica, della medicina sperimentale. Affermiamo che gli uomini hanno in comune il bisogno di vivere e che devono vivere in comune nella stessa «casa». Vogliamo che ambiente, utilità collettiva, condizioni di sicurezza per l'uomo siano per il design il riferimento su cui operare nelle dimensioni di approfondimento critico, di riforma progettuale, di innovazione metaprogettuale. Contro gli insuccessi del progetto moderno dovuti alla separatezza delle specializzazioni affermiamo la necessità di una figura che riunisca in sé la dimensione strutturale, la dimensione funzionale, la dimensione comunicazionale, la dimensione del desiderio. Affermiamo che colui che pratica il design è l'unica figura esistente:che esprime queste caratteristiche. Egli opera sui valori dell'arte congiunta a solida conoscenza tecnica. È capace di creare nuovi riferimenti culturali. Sa trarre grande esperienza ormai acquisita. Secondo tale delibera il design deve essere utilizzato in tutti i campi dell'economia nazionale e le scuole tecniche e specializzate devono creare un maggior numero di designer. A partire da questo progetto generale di sviluppo, nell'aprile scorso è stato creato un nuovo sindacato professionale - la Società dei Designer Sovietici. La SOS è fondamentalmente diversa dalle associazioni corrispondenti dell'Occidente; quest'ultime in genere sono associazioni di prestigio o punti d'incontro per professionisti. Nel nostro caso ciò costituisce soltanto una parte dell'attività della Società. La SOS è un'organizzazione spontanea e autogestita di designer professionisti; il suo compito principale consiste nel migliorare le capacità professionali dei designer, nell'incoraggiare i talenti e nell'appoggiare le iniziative e le idee progressiste. Per raggiungere tali obiettivi la società sta fondando diverse organizzazioni e imprese, come ad esempio, il Fondo per il Design nell'URSS, associazioni di designer, studi tecnici, case editrici, centri ricreativi, sale d'esposizione, musei, ecc. I designer possono lavorare negli studi anziché nelle industrie, svagarsi nei centri ricreativi e ottenere gratuitamente l'assistenza medica. I gruppi di lavoro del Fondo si pongono l'obiettivo di produrre per il mercato oggetti progettati dai membri della società. La società raccoglie designer con specializzazioni diverse: grafici, progettisti d'insintesi dai vari elementii del sapere per esprimere oggetti e sistemi carichi di qualità estetiche. Affermiàmo inoltre che la collettività dei designer rappresenta per la società contemporanea il più vasto spettro di conoscenza tecnologica e umanistica finalizzata alla costruzione di beni per lo scenario privato e pubblico. Il design è ampiamente utilizzato per migliorare la qualità della produzione industriale, dei servizi, delle comunicazioni e le sue capacità sono mortificate dal!'assenza di un progetto generale di riferimento. Affermiamo che il designer è egli stesso responsabile di avere accettato con acquiescenza questo metodo. Auspichiamo che l'estensione della sua ragione progettuale sia l'ampliamento della sua base informativa, sia l'avvio di un processo di critica sociale, sia contributo etico e culturale a un nuovo progetto per la risoluzione dei problemi dell'uomo. Auspichiamo che il designer compia un salto di scala nella qualità del progetto. Auspichiamo che la società compia un salto di scala nella qualità dello sviluppo. Firmando questo documento facciamo appello al senso di responsabilità dei designer e chiediamo loro di sottoscriverlo. Firmando questo documento facciamo appello al senso di responsabilità di tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni che investono l'ambiente, l'utilità collettiva, le condizioni di sicurezza dell'uomo. Milano, 9 novembre 1987 terni, designer industriali e della moda. La SOS riunisce tutti i designer del Paese, e soltanto quelli professionisti possono diventarne membri. Essi vengono accettati da una speciale giuria che esamina il loro livello professionale e decide se è sufficiente per entrare a far parte della SOS. Con la tendenza ad estendere l'uso del design a tutti i campi della vita umana cerchiamo di conservare le migliori tradizioni nazionali dei popoli del nostro Paese. Anche se la tecnologia è più o meno uguale in tutti i paesi industrializzati, credo che il design debba mantenere lo spirito delle diverse culture nazionali. È per questa ragione che nella SOS convergono associazioni di designer di tutte le repubbliche del nostro Paese. In questi primi mesi di vita della SOS abbiamo organizzato associazioni in Lituania, Bielorussia e Kazakhistan, e altre simili. verranno fondate per ognuna delle Repubbliche. Il design ecologico è uno dei punti focali dell'attività della SOS: per noi si tratta di una novità. La SOS è interessata a creare una rete di rapporti con i designer stranieri. In particolare, la Società ha proposto ali' AD I (Associazione Designer Italiani) di sottoscrivere un accordo di collaborazione tra le due organizzazioni. Siamo convinti che dei buoni contatti tra designer possano contribuire a una migliore comprensione internazionale.
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