pagina 34 valori di un parametro (per esempio la media di una variabile); b) il livello di probabilità con il quale sono disposto a sbagliarmi dicendo che la misura del parametro da me stimata differisce da quella «attesa» in base all'ipotesi nulla; c) un analogo livello di probabilità relativo all'errore di considerare la misura stimata del parametro come uguale a quella attesa sotto l'ipotesi nulla. Facendo un esempio concreto, l'ipotesi nulla può essere quella che una certa esposizione ambientale non è associata con il rischio di cancro, mentre l'ipotesi alternativa è che tale associazione sussiste. Il parametro scelto può essere il rapporto tra i casi di cancro osservati negli «esposti», e i casi attesi in base alla frequenza nei non-esposti. A priori stabilisco che accetto di sbagliarmi, dicendo che tale rapporto è superiore a 1 (cioè i casi osservati sono più di quelli attesi), con una probabilità inferiore al 5% (o ad un altro livello arbitrario); in altre parole, sono disposto ad accettare erroneamente l'ipotesi alternativa in non più di 5 su 100 ripetizioni dell'esperimento. Oltre a ciò, stabilisco che in non più di - diciamo - 10 su 100 ripetizioni dell'esperimento sono disposto ad accettare erroneamente l'ipotesi nulla, cioè l'assenza di una associazione tra malattia e cancro. Questo modo di trattare i test statistici, oltre ad essere largamente utilizzato, ha alcuni vantaggi come quello di rendere più chiaro ed esplicito (ma anche app.s1rentemente più oggettivo) il processo decisionale. Ma, sop"i,at_;-yttota,le modo di procedere ha aperto la strada a una trattazione matematica dei processi decisionali relativi ai rapporti malattia-ambiente, basata sul presupposto che vi sono quantità «trascurabili» (sul piano matematico) e pertanto irrilevanti (sul piano sociale). Tipici esempi di questo approccio si possono trovare sulla rivista «Risk Analysis», forum internazionale sull'argomento. Goodman, per esempio (voi. 6, pp. 235-244, 1986), dedica un articolo di notevole complessità sul piano matematico al problema dei Criteri di nonsignificatività della differenza tra due rischi, ove il vocabolo «insignificant» gioca sul duplice significato di «non statisticamente significativo» (nell'accezione di Pearson) e «irrilevante, insignificante» (nell'accezione quotidiana). Mumpower è ancora più esplicito (voi. 6, pp. 437-446, 1986): il suo obiettivo è una strategia «de minimis» per la gestione dei rischi (de minimis strategy for risk management), basata sulla dottrina forense «de minimis non curat !ex». Si tratta cioè di identificare quelle situazioni che, per il basso livello di rischio stimato, non richiedono alcun intervento correttivo. L'autore stesso riconosce, tuttavia, che - oltre alle più volte citate incertezze e lacune delle evidenze scientifiche - poco si può prevedere circa l'effetto complessivo di numerose esposizioni, ciascuna delle quali giudicata non rilevante. Questo è sicuramente il centro del problema, ma ad esso non viene generalmente data sufficiente attenzione. Resta interessante notare come, in qualche misura, vi sia una relazione tra i modelli scientifici come descritti dalla Weil - che lasciano sempre fuori qualcosa di trascurabile in termini di calcolo, ma di essenziale in termini di corrispondenza con il mondo reale - e le varie strategie de minimis sulla regolamentazione dei rischi ambientali. Il fatto è che trascurabile in termini di calcolo non è lo stesso di irrilevante in termini di valori socialmente accettati. Sul piano puramente statistico, è importante ricordare - come fa Lindley - che ogni stima di probabilità (per esemSaggi pio di malattia) è condizionata dal contesto in cui l'esperimento viene condotto. Se la frequenza di «testa» non è 50% sono più propenso a cambiare la moneta piuttosto che il teorema del limite centrale. Così ogni valutazione del rischio basata sulla stima di probabilità di malattia deve tener conto delle caratteristiche della popolazione studiata. Nel caso del lancio della moneta, l' «evento condizionante» (come si esprime Lindley), tale da rendere minimamente sensata una verifica empirica del teorema del limite centrale, è che la moneta sia bilanciata. Nel caso delle valutazioni di rischio, l'identificazione dell'evento condizionante non è così immediata, ma ha sicuramente un ruolo nella nostra interpretazione. Dire che 3 casi di cancro in più all'anno per ogni milione di persone (600 casi in tutti gli USA) è un livello accettabile di rischio (in quanto matematicamente «trascurabile») può essere un grave errore, per esempio - ma non solo - se la distribuzione dei 600 casi è disomogenea nella popolazione; i casi possono essere tutti concentrati, infatti, tra i lavoratori addetti ad una specifica produzione, con il risultato che ciò che appare accettabile (seppure arbitrariamente alla società nel suo complesso è inaccettabile per i più direttamente esposti. Questo è certamente un caso estremo ma riflette un certo misuso della statistica. D'altra parte, un abuso della statistica consistente nell'appiattimento dei problemi qualitativi entro modelli quantitativi ha una lunga tradizione nella «analisi dei rischi». Ancora molto recentemente, vi è chi esaurisce la discussione sui rapporti tra malattia e ambiente con l'uso di tabelle che mostrano per esempio che il tasso di mortalità associato con il paracadutismo è 200 per milione per anno, mentre quello associato con il lavoro nelle miniere di carbone è 63 e quello associato con l'assunzione di una bevanda dietetica (contenente saccarina) ogni giorno è di 1 per milione per anno (cfr. P. Slovic, «Risk Analysis», voi. 6, pp. 403-415, 1986 e «Science», 17 aprile 1987). Anche in questo caso, la sola fornitura di stime numeriche è fuorviante, perché ogni stima è condizionata al contesto che l'ha prodotta; meglio ancora, la fornitura di stime numeriche non esplicita il sistema implicito di valori che essa contiene, consistente per esempio nel dire: «Se la gente accetta i rischi associati con il paracadutismo, perché non accettare i rischi del lavoro in miniera?» Altri autori insistono, più che sulla definizione di una soglia accettabile in termini matematici, su un approfondimento dei modelli causali nelle relazioni uomo-ambiente. Anche qui, tuttavia, vi è spesso una notevole sproporzione tra i concreti elementi di giudizio disponibili e i complessi modelli teorici che vengono elaborati. Un esempio di questa sproporzione è l'ambizioso articolo di Chandler New Mechanistic models for risk assessment («Fundamental and Applied Toxicology», 5, 1985, pp. 634-652), in cui il «risk scenario» viene interpretato alla luce dell'adattamento dell'organismo alle caratteristiche fisico-chimiche del suo ambiente. Pur tra le numerose citazioni di Prigogine, Thom, Varela e Watson l'articolo non riesce ad andare al di là di un modello molto generale ed astratto, di cui non devono tuttavia sfuggire le immediate implicazioni politiche: a) la stima dei rischi per la salute deve essere effettuata con il concorso di misurazioni biochimiche e di informazioni di fisiologia e genetica, con il risultato che effettuare tale stima diviene estremamente complesso, in modo da ridurre ulteSottotraccia Alfabeta 105 riormente la mole di informazioni disponibili; b) i rapporti tra organismo e ambiente vengono interpretati in termini di adattamento del primo al secondo, piuttosto che del secondo al primo: lo «scenario di rischio» non è più tanto quello definito da una soglia matematica di accettabilità, bensì da una generica e per il momento molto vaga compatibilità tra l'organismo vivente e «le prove (challenge) cui la sua autonomia è sottoposta dall'ambiente chimico» (si noti l'uso di challenge anziché di threaten, minaccia). Il punto b) rappresenta una delle varie applicazioni, più o meno distorte, delle teorie di Varela e altri. Vi è tuttavia chi, fortunatamente, coglie correttamente la componente di percezione soggettiva dei rischi e, in quest'ambito, la natura etica e culturale del problema. Un esempio di un certo interesse è costituito dalla nota antropologa Mary Douglas, che di recente ha iniziato a dedicarsi allo studio dei rapporti tra la cultura - intesa in senso antropologico - e il rischio di malattia. Oltre ad avere collaborato, con Wildavsky, al volume Risk and culture (Berkeley, California University Press, 1983), ha seguito il lavoro di un gruppo di ricercatori sulla scelta dei siti in cui collocare gli impianti per il trattamento del gas naturale in quattro paesi (Inghilterra, Olanda, Germania e USA). Tale lavoro è descritto nel libro di Kunreuther e Linnerooth; nella prefazione, la Douglas sostiene che «un antropologo rimprovera ai tecnici coinvolti nei processi decisionali di avere ridotto la diversità culturale a un singolo schema teorico di riferimento e, così facendo, di avere imposto il loro proprio punto di vista culturale». li saggio di Michael Thompson, nello stesso volume, insiste ugualmente sul fatto che il modo in cui guardiamo all'ambiente non è diretto ma filtrato da uno schermo culturale, la nostra idea di natura (p. 233). Questo significa che la «distorsione percettiva» (perceptual bias) è inevitabile e che, nel giudicare della natura dei rischi, siamo necessariamente selettivi. Come Douglas e Wildavsky nel loro volume, così Thompson cerca di classificare diversi tipi di «bias» entro uno schema concettuale semplificato; ciò che è importante è il fatto di contrapporre al tradizionale approccio unilaterale ( «single-problem oriented») - giudicato repressivo - un approccio multilaterale, consapevole sia degli aspetti etico-antropologici del problema, sia dell'impossibilità di trovare un unico fondamento (matematico-quantitativo?) ad esso. Uno degli aspetti su cui più insiste la Douglas è chè il concetto di rischio è una costruzione collettiva, e come tale intrecciato con i valori della comunità. In sostanza, le decisioni non si possono prendere sulla base dei valori assunti da un test statistico, ma solo in un contesto discorsivo, rispettoso dei diversi punti di vista e anche delle componenti - che vi saranno sempre - soggettive e irrazionali. Bibliografia J. Leroy Folks, ldeas of statistics, New York, J. Wiley and Sons, 1981. I. Hacking, Logie of statistica/ inference, Cambridge, Cambridge University Press, 1976. S. Weil, Sulla scienza, Torino, Boria 1971. «Risk Analysis: An intemational journal», New York and London, Plenum Press, 1981-1987. H.C. Kureuther and J. Linnerooth, Risk Analysis and Decision Process, Berlin, Springer-Verlag, 1983. «HM» lligrae11i clà visita Il piccolo Hans diretto da Sergio Finzi . La guerra Nevrosi di guerra in tempo di pace, di S. Finzi. Trincea, prigionia, "umanità" di lingua italiana, di I. Viola; e scritti di V. Finzi Ghisi, G. Gramigna. F. Stok, M. Spinella, F. Papi, G. Gabetta, M. Morandini, arti visive, nuova danza, nuova scena trimestrale diretto da Marco Jannuzzi Abb. a 4 numeri L. 20.000, ccp 54692009 V.le Carlo Felice 95 00185Roma laboratorio patsia (illustrazione applicazionedi tecnichepoetiche contemporanee)con FrancoBeltrametti, Corradocosta, RitadegliEsposti John Gian,.Armando Pajalich e Tom ~wortb.. a Cusighedi Belluno: 1~27 agosto a Venezia: 1-10 settembre Argonaut Antologia trimestrale di nuova letteratura La zona franca aperta a tutti i poeti predatori La possibilità di lasciare un segno Le nuove rotte della scrittura Primo intervento: C. Bukowski, Una poesia inedita Informazioni: Al servizio si accede per abbonamento annuale. Da un minimo di 6 inserzioni a un massimo di 33 inserzioni. I moduli disponibili sono: semplice cm. 5,/X/,4 Lire 30.()()(), doppio cm. 5,Ix3 Lire 50.000. Per informazioni più dettagliate scrivere o telefonare a: Cooperativa Intrapresa, via Caposile 2, 20137 Mila,w. Telefoni (02) 5451254 - 5451692. Ufficio Pubblicità, servizio Biglietti da ·visita. Riviste mini la piùpiccolarivistadel mondo a curadi FrancoBeltrametti scorribandaproductions pobox3 - 6826Rivas.v. - Svizzera P'aroln. 3 direttore N. Menetti Su il venante agon(ist)ico della critica: Bloom, Pozzati,Raimondi,Tagliaferrie altrisu B. Pinto: Calabrese,Cerritelli, Viànelli, Vetri (poesia), Mizzau (microraccontie) altri,L. 12.000 + sp. pos. - C.P. 223. BO ANTEREM Rivista di ricercaletterariadiretta da Flavio Ermini e Silvano Martini via Cantarane 10, 37129Verona L. Pagliarani. Anno 15; N° 56, pp. 240, L. 10.000 flalltArt La Prima Rivista d'Arte d'Europa Ogni copia Lire 5.000 Abbonamento per 8 numeri Lire 30.000 GlallcarloPalltlEditore Electronkm: us meclla AGE mensile per il media people delle agenzie e degli utenti di pubblicità. Systems editoriale, V.le Fam12osta, 75 - 20142Milano aut aut 217-218 Gennaio-Aprile 1987 Margini dell'Ermeneutica Vattimo - Ermeneutica come koiné Gadamer - Sul circolo ermeneutico Habtrmas - Urbanizzazione della provincia heideggeriana Gadamer • Testo e interpretazione Ricoeur - «Logica ermeneutica»? Rorty - Di là dal realismo e anti-realismo Fish - Anti-professionismo Gttrtz - «Thick description» Derrida - Firma evento contesto Starle - Reiterando le differenzt Vattimo - Ermeneutica e società della comunicazione . Dal Lago - Ermeneutica e scienze umane Ferraris - ErmeneuJica e epistemologia a cura di Maurizio Ferraris Stratesia Quindicinale della comunicazione pubblicilaria/Agenzie/Utenti/Mezzi. AbbonamentoannuoL. 55.000 • PolaEditrice Babilonia Mensile di cultura e seduzione gay, in t'dicolaa L. 3.500 BablloniaEdizioni STEVE Rivista di poesia diretta da Carlo Alberto Sitta I LIBRI DI STEVE T.P. Marovic: Isolamento. Versione di D. Pusek G. Sciloni: Volevo dirti qualcosa. Antologia della poesia israeliana contemporanea. C.A. Sitta: La poesia è morta? Saggio-inchiesta. AA.VV.: Le radici della poesia. Antologia del gemellaggio alberi/poeti. A cura di C.A. Sitta Edizioni del Laboratorio Via Monte Sabotino 69 - 41100 Modena - ltaly Fogli di Informazione Documenti e ricercheper l'elaborazione di pratiche alternative in campo psichiatrico e istituzionale Nuova Serie n° 116 Abbonamento annuo L. 25.000; abbonamento sostenitore L. 50.000; abbonamento enti, associazioni, estero L. 35.000, da versare sul ccp 12386512 intestato alla Cooperativa Centro di Documentazione, c.p. 347 51100 Pistoia. per informazioni: Pozzi, Cannaregio,4975 3(!121Venezia, tel. 041/89385 fine iscrizioni30 aprile1986 Libri Jerome Klapka Jerome Il paese di Teatro Usi e costumi singolari dei suoi abitanti pp. 112, L. 12.000 La collanina 3 Charles Baudelaire Don Giovanni e Wagner pp. 80, L. 12.000 La collanina 4 Ubulibri Ferdinando Grossetti Contra-Cantica (pouie, sujet, icriture) con epistola di Emilio Villa Lire 14.500 - Inform. Tel. (081) 8987680 Corpo 10 Raccoglie alcune tra le più significative esperienze della scrittura contemporanea Via Maroncelli 12, 20154Milano Telefono 654019 Agenzia letteraria "Fruska" Via A. Ricci 20, 52017 Stia (AR) Varie t'rawlll foraat - architetturesonore - Musica per ambienti. sculture sonore, sonorizzazioni di tutti i tipi. design acustico. Interveniamo su: giardini e parchi, spazi urbani. feste. mostre. sfilate. ambienti e cose. Progettazioni acustiche di oggetti d'uso comune. fratelli formai •·•·•· via MaSSa1i4a, 50134Firenze, O:'i~/484837 L'ecodella ....... dal 1901 legge e ritaglio giornali e riviste per doaunenlare artisti e scrittori sulla loro attivi"1 per informazioni: Telefono (02) 710181-7423333 L'eco della stampa Via Compagnoni, 28 - 20129Milano U Patologo Dieci Annuario dello Spettacolo 1987 Primo volume: Cinema+Tv e video Secondo volume: Teatro L'annuario che da dieci anni rubrica, cataloga, memorizza e tramanda, tutti gli eventi di teatro, cinema, Tv. L'antiencic/opedia dello spettacolo, che segnala le tendenze, anticipa il gusto, precorre le mode. Ubulibri
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