Alfabeta - anno X - n. 104 - gennaio 1988

pagina 36 re da applicare alla Browning che ha portato con sé nella borsa. Demetrio sa benissimo che sta comportandosi come un selvaggio, ma è più forte di lui. Assolutamente incapace di affrontare razionalmente la sua situazione matrimoniale per totale incapacità di rapporti con Saveria, si lascia travolgere dagli istinti di aggressività primordiale che gli permettono finalmente di sottrarsi al vuoto che lo circonda e di agire. Demetrio parla da solo, commenta i propri comportamenti, si dà consigli e soprattutto si incita ad agire. Demetrio è un pedinatore inesperto e distratto, ma. la moglie e l'architetto fiorentino, marito della sua amica assente, sono talmente tranquilli che si espongono a ogni rischio senza la minima precauzione. Demetrio li segue al Giardino di Boboli dove l'architetto accompagna Saveria per una visita turistica e amorosa. Rischia di trovarsi faccia a faccia con i due, si nasconde dentro una siepe di bosso e di nuovo la moglie e l'architetto gli passano a un metro di distanza, fortunatamente senza vederlo. Finalmente Demetrio estrae la sua rivoltella con il silenziatore, la punta contro la coppia, prende la mira e, con il sudore che gli scende abbondante dalla fronte, quando i due sono a tiro viene preso da una improvvisa incertezza: a chi dei due sparare per primo? Punta la rivoltella prima all'architetto, poi alla moglie, poi di nuovo all'architetto. Finalmente si decide e preme il grilletto. Ma il colpo non parte, ha dimenticato di togliere la sicura. E ormai i due sono troppo lontani e si è avvicinato un gruppetto di turisti giapponesi che fotografano tutto, e quando scoprono Demetrio dentro la siepe fotografano anche lui. Dunque nessuno sparo, nessun morto, ma l'emozione è stata talmente grande che Demetrio esce dal suo nascondiglio e si dà alla fuga, esattamente come se avesse sparato. Uscito dal giardino attraversa una strada di traffico rischiando di venire travolto, sale su un taxi al volo e si precipita alla stazione dove prende un treno per Orbetello. Arrivato a Orbetello Demetrio sale sulla propria macchina lasciata al posteggio e ritorna a casa guidando come un pazzo. La mattina dopo va a comprare i giornali e cerca nella cronaca di Firenze la notizia del delitto che non ha commesso. Una ricerca assurda, ma anche penosa per lo stato di disorientamento che a tratti assale Demetrio e gli procura abbagli e miraggi come a un uomo sperduto nel deserto. Né il dialogo con se stesso ad alta voce riesce a chiarirgli le idee. La ricerca viene interrotta da una telefonata della moglie. È già varie volte, dice, che tenta di chiaQ 117 • • • • • • marlo senza trovarlo in casa, e fa quasi una scena di gelosia. Demetrio, che si sente in colpa, cerca di giustificarsi, balbetta, si contraddice. Q uando la moglie ritorna a Porto Santo Stefano con un giorno di anticipo, trova Demetrio nella grande cantina della casa che sta sparando a un bersaglio con la sua Browning munita di silenziatore. La moglie gli arriva alle spalle senza che lui se ne accorga, e osserva il bersaglio al quale sta sparando: due teste disegnate con il pennarello rosso su una pesante tavola di legno. Le due teste, tracciate di profilo naso a naso, somigliano stranamente alla sua e a quella dell'architetto fiorentino. Saveria lascia che Demetrio spari ancora qualche colpo, poi gli si avvicina alle spalle e gli dice: spari veramente male. Demetrio ha un sobbalzo, ancora una volta si sente in colpa, ma si riprende subito e spiega che sta esercitandosi a sparare, ma solo per gioco: qui al mare non sa che cosa fare, non gli piace andare sulla spiaggia e non sa nuotare. E così, dice la moglie, ti rinchiudi in cantina e ti diverti a sparare a quei due. Sono in vacanza e mi diverto come posso, dice Demetrio. Prove d'artista La moglie non è tranquilla sulla spiaggia, come al solito lei stesa al sole e Demetrio sdraiato sotto l'ombrellone, riprende il discorso sul tiro al bersaglio. Insomma, chiede la moglie, a chi vorresti sparare, chi sono quei due che hai scelto come bersaglio? Demetrio spiega con tranquilla ironia che effettivamente aveva deciso di eliminare dalla crosta terrestre due persone, ed è chiaro che sta parlando della moglie e dell'architetto fiorentino, ma adesso ha capito che non ne valeva la pena. Esporsi al rischio ed al ridicolo per due persone di cui non gli importa assolutamente nulla, e anche obiettivamente insignificanti, sarebbe stata una grossa sciocchezza. Tanto più che un delitto passionale, più o meno motivato, è comunque un gesto d'amore. E qui l'amore non c'entra in nessun modo. Saveria ha capito perfettamente che il marito sta parlando di lei e dell'architetto, ma il discorso di Demetrio va oltre. Il dialogo prosegue su una piccola barca a motore che Demetrio e la moglie hanno preso in affitto nello stabilimento della Caletta. Il passo difficile, spiega Demetrio, non è quello di uccidere, ma quello di arrivare alla decisione di uccidere. Superata questa barriera, soprattutto ora che sta imparando a sparare con una certa precisione,_non rimane che alzare il tiro e scegliere un bersaglio che valga il rischio. Tra l'altro quanto più aumenta il rischio, tanto più grande sarà l'emozione. Che cosa è del resto un delitto se non la ricerca di una emozione, e un gesto liberatorio? Bisogna difendersi dagli orrori quotidiani ai quali dobbiamo assistere e nei quali, con la semplice acquiescenza o anche con la nostra disapprovazione, siamo sempre coinvolti. Guarda quella donna per esempio, e indica Esther che sta ritornando in barca con uno dei suoi ragazzi, è un personaggio dannoso sotto tutti i punti di vista. Dannoso perché paga i ragazzi? Perché si dice che li droga? Ma no, dice Demetrio, Esther è la principale complice e prestanome del Professore che proprio in questi giorni è ospite del sindaco di M. nella Villa Verde. Il Professore è il capo della Supermassoneria e. l'orditore delle trame nere, è implicato in tutti gli scandali della Repubblica e, quando uno di questi viene in luce e compaiono i primi titoli sui giornali, fa scoppiare una bomba su un treno o in una stazione così lo scandalo precedente viene cancellato dal nuovo fatto di sangue. Allora Ef>ther, che ne è complice, potrebbe essere un degno obiettivo, domanda Saveria. Demetrio non risponde, ma si capisce che la sua risposta potrebbe essere affermativa. Demetrio ha saputo che la maggioranza azionaria della ~re Società di Alto Vuoto nella quale lavora è stata acquistata da un gruppo finanziario canadese che fa capo al Professore e che è rappresentato in Italia proprio da Esther. È lei, dice un collega di Demetrio, che ha l'incarico di rinnovare i quadri dei dirigenti italiani e pare proprio che Demetrio verrà escluso dalle nuove nomine. Il suggerimento del collega che gli dà queste informazioni è di iscriversi immediatamente alla Massoneria come ha fatto lui. La nuova situ~one rivelata dal collega capovolge tutte le prospettive di Demetrio nei confronti di Esther. Dopo avere ottenuto dal collega le informazioni necessarie, decide di andare a Roma per la cerimonia di iniziazione massonica. La cerimonia massonica, sinistra e grottesca, impone all'iniziando un lungo e laborioso «percorso» attraverso varie prove che Demetrio supera con qualche disagio fisico e psicologico: schizzinoso com'è deve vincere un improvviso moto di repulsione quando gli offrono il Calice di Amarezza ed è letteralmente sconvolto quando deve baciare sulla bocca il Gran Maestro, ecc. (Vedi descrizione da p. 286 a 295 del Pianeta azzurro). Alla fine della cerimonia, quando gli viene tolta la benda dagli occhi per il giuramento, Demetrio trova, in mezzo ai Alfa beta 104 Fratelli della Loggia che assistono all'atto finale della sua iniziazione, proprio Esther. Ma nel grande salone del Tempio massonico, subito dopo il giuramento, un dramma improvviso si consuma sotto i suoi occhi. La donna, che ha chiesto un caffè, si accascia improwisamente fulminata dal veleno, come accerta subito uno dei Fratelli che è ~edico. Panico nella Loggia, dove il Gran Maestro impone il silenzio e, dopo un breve consulto con i maggiorenti, decide di fare trasportare, la notte stessa in gran segreto, il cadavere di Esther nella sua abitazione di Porto Santo Stefano: Il compito viene assegnato a due Fratelli Terribili di cui Demetrio non può vedere il volto coperto dal cappuccio nero. La porta del miniappartamento di Esther al Complesso • delle Ginestre sopra a Porto Santo Stefano viene aperta con le chiavi trovate nella borsetta della donna, ma i due Fratelli Terribili si accorgono che nel letto c'è un giovane che sta dormendo. Evidentemente sta aspettando il ritorno di Esther. I due fanno appena in tempo ad allontanarsi senza venire scoperti. Nella notte si avviano con la macchina lungo la Strada Panoramica, poi imboccano una stradina secondaria che porta al mare e gettano il cadavere in una cala solitaria in mezzo agli scogli. L'indomani, in un bar sul Vecchio Porto, Demetrio, che già sa tutto, viene a sapere per la seconda volta della morte di Esther. La ragazza dietro il banco, che già altre volte ha mostrato qualche interesse per lui nonostante la notevole differenza d'età, quando Demetrio dice che vorrebbe prendere una barca e andare là dove la polizia ha trovato il corpo della donna, mostra un tale interesse per questa macabra ispezione che Demetrio le propone di andare con lui. Con un gommone preso a noleggio, Demetrio e la ragazza arrivano agli scogli dove è stato trovato il cadavere di Esther. Qui c'è una piccola folla di curiosi, arrivati per mare o scesi a piedi dalla Panoramica, tenuti indietro dalla polizia che non ha ancora rimosso il cadavere in attesa del giudice e del medico legale da Grosseto. Demetrio, preso da una curiosità morbosa, fa domande alla polizia e ai presenti fra i quali si sussurra il nome del Professore come possibile mandante: a tutti è già chiaro che non si tratta di una disgrazia ma di un delitto. La curiosità eccessiva di Demetrio rischia addirittura di attirare su di lui i sospetti della polizia. Durante il ritorno sulla barca Demetrio cerca di convincere la ragazza che un delitto non è un fatto così eccezionale e che sono tantissimi i delitti perfetti, vale a dire quelli che rimangono impuniti. Lui stesso, confessa, si è trovato più di una volta a desiderare di uccidere qualcuno, per esempio sua moglie. La ragazza sorride incredula, ma poi confessa che anche lei avrebbe due o tre persone che eliminerebbe volentieri. Le reciproche confessioni hanno creato fra i due una atmosfera morbosa, uno stato di tensione erotica che li spinge l'uno nelle braccia dell'altro sul fondo della barca. Ma anche qui Demetrio deve constatare la sua impossibilità di un rapporto normale e l'amplesso desiderato si risolve in un fiasco che aggrava le sue frustrazioni. L a polizia dapprima tenta di attribuire la morte di Esther a un semplice incidente, ma l'ispezione del medico legale e poi l'autopsia confermano definitivamente l'ipotesi del delitto . A Porto Santo Stefano si fa un gran parlare di questo delitto e sono in molti a sospettare che il mandante sia il Professore. Esther era legata a lui da loschi affari e probabilmente si è lasciata sfuggire qualche segreto compromettente ed è morta avvelenata come già era successo ad altri che avevano minacciato di fare rivelazioni o che avevano tentato di ostacolare qualche progetto di quel pericoloso personaggio. Nella cantina della sua casa Demetrio continua a esercitarsi nel tiro al bersaglio con impegno e una nuova e grave determinazione. Ma ora sulla tavola di legno ha tracciato, al posto delle due teste, il profilo di una sola testa che non è. difficile riconoscere come quella del Professore. Ne ha disegnato perfino gli occhiali. E fra un colpo e l'altro Demetrio si lascia andare a manifestazioni di odio, a ridicole imprecazioni, a commenti che esprimono la sua violenza repressa e il suo abnorme desiderio di rivincita. Saveria ispeziona la cantina di nascosto e si rasserena vedendo la nuova sagoma disegnata sulla tavola. Ha modo di constatare anche i progressi di Demetrio osservando da vicino il bersaglio: i colpi delle pallottole infatti sono andati quasi tutti a segno. Demetrio ormai è tutto proiettato in direzione del Professore. Cammina avanti e indietro sotto la Villa Verde che lo ospita, spia la terrazza attraverso la rete del giardino, riesce a vederlo una sera seduto al fresco insieme al sindaco suo amico e ospite, controlla l'orario dei gorilla che posteggiano vicino al cancello, e infine attacca discorso con un uomo che cammina spesso sulla Strada dei Fari, dove c'è l'ingresso della villa, per portare a spasso il cane. Le notizie sul Professore che arrivano al suo orecchio sono strane, contraddittorie, fantastiche, ma sono sempre centrate su loschi traffici e delitti, tra mafia e una Loggia segreta della massoneria. Ormai è chiaro che Demetrio, nonostante il suo carattere labile e incerto, sta maturando l'idea di un attentato. Nascosto in mezzo alle folte fronde di un fico spia con il canocchiale per ore e ore la terrazza della. Villa Verde dove al

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