Alfabeta - anno IX - n. 98/99 - lug./ago. 1987

- Giornale dei giornali - Elezionei recessione Il /ndex - Archivio critico dell'informazione Q uando si tratta di divinare il ogni diatriba statistico-ermeneudecorso delle cose politiche tica. italiane, anche l'avvocato Se la previsione di Gianni Agnelli può sbagliare. Al termine Agnelli è andata parzialmente a della lunga crisi di governo aveva vuoto, è risultata invece pienainfatti previsto una campagna elet- mente confermata la nostra, pur torale furibonda, senza esclusione facile, previsione di una virtuale di colpi, seguita tuttavia dalla rico- assenza della politica economica stituzione della maggioranza di dal dibattito elettorale (vedi Elepentapartito. Per quanto riguarda zioni e recessione, prima parte, in il primo aspetto, i commentatori A/fabeta, maggio 1987), nonostansono quasi unanimi nel giudicare te il moltiplicarsi dei moniti, nelle la trascorsa campagna elettorale passate settimane, circa l'incomcome una delle più noiose e meno bere di una possibile recessione su combattute nella storia delle ele- scala mondiale, cui l'economia itazioni politiche della Repubblica. liana non sarebbe certo indenne. Sul secondo aspetto, l'Avvocato Stranamente, è stato poco sotha buone probabilità di prendersi tolineato che il partito più premiauna rivincita: non sappiamo però to dagli elettori, quello socialista, quanto formale, dal momento che è stato anche il solo a condurre i socialisti, usciti vittoriosi dalle una campagna imperniata su temi urne, fanno intendere con chiarez- economici, in particolare sui buoni za che intendono giocare a tutto esiti del quadriennio del governo a campo (anche se, verosimilmente, guida socialista (in sordina, invece il futuro governo dovrà appoggiar- prospettive e programmi, come si su una maggioranza parlamenta- del resto nella campagna di tutti i re tecnicamente assai vicina a partiti). Per contro, il partito più quella pentapartitica). maltrattato dagli elettori, quello Il clima di torpore si è protratto comunista, è stato assai debole nel ben oltre la campagna elettorale, sottolineare le tendenze negative, dopo l'eccitazione dei risultati. Il come ci si poteva attendere da un giornale della FIAT, La Stampa, è partito di opposizione: alto tasso giunto ad aprire l'edizione del 24 di disoccupazione, elevata pressiogiugno con il titolo Noia a Palazzo. ne fiscale, prospettive di recessioLa sciroccata schizofrenia di que- ne, ecc. Un altro dei dati emersta fase della vita politica ben si genti dal voto, il successo delle liriflette nell'enorme spazio che i ste verdi, è forse paradossalmente media hanno concesso all'on. Ilo- legato alla fase di espansione econa Staller (che ha collezionato, fra nomica (diciamo paradossalmente l'altro, una copertina di Panora- poiché i verdi sono anche i critici ma e una dichiarazione dello stes- più decisi dell'idea di sviluppo so avvocato Agnelli, intervistato economico tout court); e c'è da dopo l'assemblea degli azionisti chiedersi che cosa accadrebbe al FIAT). voto verde nel mezzo di una recesLe analisi statistiche dei cosid- sione economica, poniamo con un detti «flussi» elettorali hanno te- tasso di disoccupazione al 20%. nuto banco a proposito dell'altro Come dice un noto proverbio, dato saliente, il ritorno del voto «passata la festa, gabbato lo sancomunista ai livelli dell'era pre- to». Oggi, 1° luglio, mentre comberlingueriana. Le diverse inter- pletiamo questa nota, l'Istat inforpretazioni date da Occhetto e da ma che nel primo trimestre del Napolitano hanno costituito l'anti- 1987 il prodotto nazionale lordo è cipazione della successiva elezione sceso rispetto all'ultimo trimestre di Occhetto alla vicesegreteria del dello scorso anno. Nei giorni prepartito, e del clamoroso pronun- cedenti, il governatore della Banciamento della minoranza nel Co- ca d'Italia aveva sottolineato con mitato Centrale di fine giugno. In preoccupazione i dati negativi deldefinitiva, ben poco ha contato il la bilancia dei pagamenti, giunfatto che le stesse analisi dell'uffi- gendo a prospettare una stretta cio elettorale del PCI corroboras- monetaria, che non è certo la cura sero più l'interpretazione di Napo- migliore per una incipiente receste, dei due settimanali economici, Il Mondo e Mondo Economico. Sotto la data 6 luglio, infatti, il primo annuncia Auto, computer, robot, tv - Siamo campioni d'Europa, il secondo Export all'angolo - Perché è in difficoltà il «made in ltalp. Da tutto ciò possiamo trarre alcune considerazioni. Quella di carattere più generale è che, da qualche tempo, nella nostra stampa (e forse nella stessa opinione pubblica) si manifesta la convinzione latente che politica ed economia sono due variabili reciprocamente indipendenti. Ad esempio, è di moda attribuire all'on. Craxi un certo disinteresse per le arcane cose dell'economia e una parallela attrazione incondizionata per Palazzo Chigi. Ma a Palazzo Chigi Craxi è rimasto fintanto che il trend economico è stato positivo (importa poco qui stabilire quanto il «buongoverno» abbia agevolato, od ostacolato, tale tendenza); ora che la situazione economica volge al brutto, si manifesta viceversa un netto distacco da un impegno organico verso il governo. A tale distacco e a talune aperture verso possibili maggioranze a sinistra non è probabilmente estranea la consapevolezza che, nel caso di una profonda crisi economica, difficilmente si potrebbe fare a meno di un apporto di tutta la sinistra, partito comunista incluso - difficile dire se in nome di qualche «new deal» rooseveltiano o di qualche «politica di austerità» in nuova edizione. In questo orizzonte, va detto piuttosto che ben poco il nostro paese può operare sui fattori determinanti di una possibile recessione internazionale (un po' diverso il discorso sulle modalità per affrontarne le conseguenze). Da questo punto di vista, i veri esiti politici del voto di giugno sono appesi a quanto accade altrove, in primo luogo nell'economia USA. Come abbiamo rilevato anche nello scorso numero (Da Volcker a Venezia), non si può onestamente dire che i media italiani si sbraccino per far comprendere· cause ed entità dello scontro in corso negli •, litano che quella di Occhetto. Il sione. La schizofrenia italiana di , salomonico «abbiamo perso in tut- questo periodo ben si riflette nelle .-· '\, .I '!>- ,, te le direzioni» di Natta ha chiuso copertine, uscite simultane~me~- · , q ~ .. - -- ..... · ~~-- ~' . '-- "~-~.\'_("~ :.~\:_:'f':J.. ~ • ;_...> --- - ' - • • - .--"'),.' ' ._... 3 .... ~· ,r.. / - •·- - ._j.. ~~- .·"--✓ 1-,,-_ ',,1 •• ~. '1 ,'1.J( ;,i ,-- J , ~ , , •• , ,,_: ../·,- • , ,, ,,,..:-~..i.;r,~,'\ • ✓?, >"·..,',;;..· <· •• :· ",:t?ft~- ,~'/, -.;.;-, -'. , ./,~ ~J t I . ··1· , ,,· ., • -ft I . :,. ~ ~ :: . :/',;,/_ . • -~-. _,r. -~ ., ~~ - ~~~~~~. .- - ., - ,· • , • .> - •• - ,_ • : •. ~)o. - , . • , --.--; ,. ·~ I • • • ._ .----:·;,·- ~~ . - ......... ..-::: ~ -• ,--:;::-~--:-.::r= d ,.-~~-~-. ~ ~lljlll_~·-"_ .. lllfi,/! /. _ .. "'- ,.,., -&rii•--. - -- ,..,.! &o,g! Sei """"'1 ... C R. Cobb Stati Uniti attorno alla strategia economica. In questo numero offriamo ai nostri lettori un confronto che ci sembra istruttivo. Si tratta di due articoli usciti quasi contemporaneamente negli Stati Uniti, proprio nei giorni in cui in Italia si andava al voto. Il primo è di Felix Rohatyn, banchiere, senior partner della Lazard Frères, una delle maggiori banche di investimento del mondo. Il secondo è di Paul Craig Roberts, docente di economia alla Georgetown University. Due esponenti dell'establishment, senza dubbio; eppure il contrasto non potrebbe essere più netto. Rohatyn giudica la politica economica reaganiana semplicemente catastrofica, e delinea un programma per affrontarne le conseguenze nei prossimi anni. Roberts è un «supply-sider» accanito sostenitore della reaganomics. Uno degli aspetti più curiosi che emergono dal confronto è un certo scambio di argomenti fra «destra» e «sinistra», se possiamo identificare i due termini con il liberal Rohatyn e il «falco» Roberts. Lasciamo direttamente la parola ai due contendenti, anche se non tutti i lettori italiani sono, crediamo, abbastanza informati da apprezzare alcune sottigliezze della diatriba. Ciò offre, indirettamente, un metro con cui ciascuno può misurare la qualità delle sorgenti di informazione a cui abitualmente si abbevera. Dell'articolo di Rohatyn, intanto, sono interessanti già il contesto e il titolo. On the brink si può tradurre abbastanza bene «Sull'orlo del burrone»; On the brink figura come articolo di apertura nel numero dell'll giugno della New York Review of the Books, organo ufficioso degli intellettuali liberal americani. L'inizio è brutale: «Gli Stati Uniti oggi vanno verso una crisi economica e finanziaria. Quella che cinque o sei anni fa appariva solo come una possibilità, in tempi recenti si è trasformata in una probabilità, ed ora è divenuta una virtuale certezza. Le sole domande aperte riguardano il quando e il come. Inoltre, quando la crisi ci sarà, essa implicherà quasi certamente una recessione mondiale». Rohatyn non ha dubbi sulle responsabilità di questa catastrofe prossima ventura, anche se ha lo snobismo di non scrivere la parola «Reagan» in tutto l'articolo. «Il fatto è che gli Stati Uniti sono stati colpevoli, negli ultimi sette anni, del più irresponsabile comportamento fiscale della loro storia. La follia fiscale americana, abbinata con l'incapacità di coordinare le proprie politiche economiche con l'Europa e il Giappone, ha creato una piramide crescente di debiti su scala mondiale, una piramide che non è in grado di reggere a una seria recessione. Gli Stati Uniti sono in via di divenire il maggior debitore del mondo, e dal momento che i mercati finanziari internazionali sono connessi fra loro, una importante caduta dell'attività economica americana automaticamente ha ripercussioni su scala mondiale.» Paul Roberts non è forse più ottimista di Rohatyn, ma la diagnosi è opposta, come dichiara a chiare lettere il titolo del suo articolo, apparso sul numero datato 15 giugno di Business Week: How Volcker sabotaged the President's agenda (Come Volcker ha sabotato il programma del Presidente). «Il presidente della Federai Reserve Paul A. Volcker - scrive Roberts - ha suscitato un'ampia ammirazione per aver ridotto bruscamente l'inflazione. L'Amministrazione Reagan, però, è stata posta di fronte alla possibilità del ripetersi degli eventi del 1980-81, quando Volcker rispose alla caduta del dollaro dando un giro di vite alla politica monetaria [... ]. La drammatica rapidità con cui Volcker ha portato l'economia da bassi tassi di interesse, in termini reali, ad alti tassi fece naufragare il bilancio federale degli Stati Uniti e il programma fiscale del Presi- ,·.;...,, i.Y." I,,~~~ ~-. ~', ·,-j I • ·~- ' ♦, :/1 • •. • ' ' ;·. ~ -· ....... -~-· ,·

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