Il problema dell'originalità e del rinnovamento è certo al un linguaggio improprio è pur sempre sintomo, d'altra riuscendo più ad arrestare l'azione distruggitrice dell'acido centro dell'attenzione di Savinio: i «rozzi pennellatori» parte, di problemi non risolti. I nodi da sciogliere riguar- introdotto nel proprio organismo». Un'esperienza straorfuturisti (così definiti nel secondo numero del 1921, in una dano in primo luogo il significato da attribuire a questa dinaria, comunque, e irripetibile: il neosecentismo diviene ·-pagina dei Primi saggi di filosofia delle arti) credettero di rinnovata prospettiva metafisica: non fuga nell'astrazione, invece penoso addosso a chi, si chiami d'Annunzio o Paidentificarlo con le «forme fallaci» del movimento, ma si ma verifica di una nuova immanenza legata alla sostanza pini o la «Voce» o «Lacerba», confonde l'affanno tragico sbagliarono, perché giunsero di fatto a negare la forma lirica interna alle cose, da cogliere insieme coi sensi e con di quel de~iderio di grandezza con l'accademismo ritorstessa dell'oggetto, e non compresero che altro è discorrere lo sguardo della mente. E subito, ad esso collegato, si im- nante. di «meccaniche nuove» altro è intuire ed esprimere la mol- pone una nuova accezione del mito, scisso da enfatizza- L'argomento è certo stimolante al di là dei limiti di una teplicità tragica del reale. E il futurismo, incalza De Chiri- ;zioni superomistiche, radicato, anzi, nella pratica della polemica contingente, se può consentire a Cecchi di coglieco nel numero di novembre-dicembre 1919 (Il ritorno al quotidianità, del mestiere, e del rigore che lo accompagna: re in quell'arte «drammatica e sfarzosa» l'origine del frammestiere), non ha néppure sbarazzato il terreno dell'arte un'accezione etica, attinente il metodo e l'impegno dell'ar- mentismo moderno, o a Bontempelli di individuare un dallo spirito accademico, perdendo di fatto la sua scom- tista; che può giungere, ma sono casi isolati, alla sicura rapporto tra quello storico esempio di dissolvimento e le messa di «liberazione»: «[...] per conto mio credo che il agnizione di sé (De Chirico: pictor classj~us sum). contraddizioni di un clima contemporaneo «che continua futurismo sia stato necessario ali'Italia quanto lo è stata la Tendenze, aspirazioni, che faticano a elaborare unita- ad essere distratto e sbadato e scemo fino al sublime». guerra; è venuto con la guerra perché era destino che venis- riamente il progetto del «nuovo», sicure semmai di una Forse perché la decadenza del Seicento - è Margherita Sarse, ma ne avremmo potuto benissimo fare a meno. Altro sola certezza, cui dà voce Carrà: che «nessuna delle tenden- fatti a sottolinearlo - non comporta affatto il senso di ristache guerra abbisognava all'umanità! E, all'arte, altro che ze attuali risponde all'aspettazione dell'epoca». E quale sia gno, è anzi, proprio perché anticlassica, «trapasso ed innofuturismo! Anzitutto il /_µturismo non ha sbarazzato nulla quell'epoca, più che da specifici, sistematici interventi in vazione», permeata - ricorriamo questa volta a Spengler, e non ha liberato nessuno; i pittori liberati dal futurismo merito, occorre andare a scoprire tra le righe delle annate al suo splendido saggio sul Simbolismo dei colori che merisono simili agli uomini purificati dalla guerra: non esisto- di « Valori Plastici»: «tempo drammatico...e contradditto- terebbe un lungo indugio - dal «contrassegno dell'infinito no. Il futurismo [. . .] è una sorta di dannunzianesimo im- rio», a detta di Armando Ferri, che firma una cronaca di divenire» e dal simbolismo della fugacità, espressi entrambrogliato di cui contiene le stesse deficienze e falsità; cioè: Esposizioni parigine destinata essenzialmente a Picasso bi dai colori faustiani di una pittura spaziosa e atmosfemancanza di profondità, nessun senso di umanità, man- meritevole davvero di non passare .inosservata (fascicolo di rica. canza di costruzione, ermafroditismo di sentimenti, plasti- novembre-dicembre 1919). Indagando sul pittoresco, e Non è certo consentita sintesi a un'indagine come la nocità pederastica, falsa interpretazione della storia, falso cioè su una visione anticlassica del reale che si affida a una stra che ha scelto di toccare rapsodicamente motivi sparsi lirismo». Ce n'è abbastanza per liquidare definitivamente, «visione sensitiva e fenomenica delle cose», il Ferri trova tra le'pagine di una tra le riviste più contraddittorie e signie per sempre, un movimento: ma l'insistere accanito di modo di discutere di forza ed eccesso di stile, di apparenta- ficative degli anni venti. Un metodo rigoroso e rispettoso Savinio e De Chirico rivela paradossalmente quasi una re il migliore barocco con le innovazioni moderne, Greco della filologia del testo avrebbe richiesto, ad esempio, delusione per l'occasione perduta, e una inquie_ta,irrisolta con Picasso, accostati in nome di una «deficienza di orga- un'analisi dell'evoluzione di « Valori Plastici» attraverso tensione. nico equilibrio». Ne emerge una ulteriore definizione di fasi ben definite nel corso dei tre anni di pubblicazione: Dietro l'attacco indiscriminato ai futuristi, capri espiato- dal prevalere di tematiche «metafisiche», attente al con- ,ri del momento, stanno nodi importanti da sciogliere: essi franto tra tradizione e moderno, tra dimensione del mito e riguardano la tensione tra immobilità e movimento nell'ar- funzione ironica e decontestualizzante dell'arte, all'indete, e quindi il valore del concetto di tempo, di presente, di bolirsi di quei motivi in favore di una proposta di «classimemoria, il sens"\ reale della ricerca del nuovo, dellafrattu- cismo moderno», parallelo certo al ritorno ali'ordine che ra o confronto con il passato. Le soluzioni non sono sem- «La Ronda», presente coi suoi sommari sino dal 1919 su plici, le risposte tutt'altro che univoche. Ed è anzi la diver- «Valori Plastici», indicava (e lo indicavano parallelamente sificazione delle voci a rendere vitali i fascicoli della rivi- altre riviste europee: valga per tutte la citazione di «Esprit sta. Se De Pisis aspira alla liberazione assoluta, da tutto e Nouveau», portavoce del Purismo). da tutti, che consenta ali'artista esploratore e battistrada di E su altri aspetti ci si sarebbe dovuti soffermare con diaccostarsi al mistero dell'esistere, corazzandosi di «volon- stinzioni opportune: perché altro è il classicismo di Savità spettrale» («Qual liberazione sarebbe, miei cari lettori, nio altro l'rtgJ(anismodi Carrà, altra la speculazione scholiberarsi del liberismo del neoliberismo, del presentismo, penhaueriana ~ di De Chirico altro il platonismo ironico del neo-classicismo del nuovo-romanticismo, dell'avan- dello stesso Savinio. Sono del resto problemi su cui la perguardismo, del futurismo ... e chi più ne ha più ne metta... » lustrazione di Fossati è puntualmente documentata, e a lui - Pensieri per una nuova arte, 15 novembre 1918), Carrà è si può fare sicuro riferimento. Qui ci interessava una lettusubito pronto a mettere in guardia dalla «mania delle navi- ra orientata, che muovesse dalla prospettiva di questo scortà», dagli sconvolgimenti degli «ordini naturali dell'arte». cio di anni ottanta, con i dibattiti che lo stanno. caratterizE c'è chi va oltre nella censura della novità a tutti i costi: zando~ dal postmoderno alla riscoperta del futurismo, da/- coerente sino ali'ossessione, Tavolato identifica il falso la centralità del tema del tempo alla tipologia variegata movimento, la glaciale geometria delle forme frantumate, della tradizione del nuovo. il culto della velocità tipico delle avanguardie /~turiste con ~,r. « Valori Plastici» costituisce in proposito un utile terreno una tonalità funebre. I suoi interventi su «Valori Plastici», '- / di inchiesta: da lì prende corpo il dibattito intorno alla caratterizzati da una scrittura volutamente eversiva molto memoria, si sa quanto fondamentale nelle poetiche degli prossima a quella dei nemici odiosamati, suonano singo- anni venti. Si legge l'intervento di Savinio sul senso di un larmente ripetitivi: l'avanguardia è morte, lo stile antitragi- recupero della nozione dell'ieri e del domani («Pochi sono co dei futuristi è mistificazione, l'«effimera materializza- rimasti che sanno dire tuttavia ìeri e domani. E se io mi zione di idee fisse» è celebrazione intellettualistica df;lla risolvo a scrivere queste parole che suonano in onore di perdita di necessità interna, cui viene contrapposto un em- Mnemosine, dell'alma Memoria, della buona e soccorreblematico misticismo che anche Carrà non considera certo vole Memoria, della Memoria genitrice dei nostri pensieri antitetico all'idea di modernità. Contro la «caricatura anti- e delle nostre speranze [. ..] voglio si sappia che non a lirica» dei futuristi, la loro adorazione della macchina, si chiunque si rivolgono queste parole, ma soltanto, ma uni- Autore anonimo, presso Lemercier, Paris ricorda che «l'arte è organismo, non sistema», che l'opera camente a quei pochi che sanno dire tuttavia ieri e domani d'arte «è un'opera dell'infinito, un microcosmo contenente arte «metafisica», in cui l'emozione tattile e visiva conse- f. . .] La memoria è il nostro passato f. ..] La memoria è la il mondo intero, e non già un'elaborazione tecnica, un gna alle cose un omaggio fatto di analogie e svelamenti nostra cultura» - Primi saggi di filosofia delle arti, ultimo processo materiale, un pezzo da laboratorio. L'arte è crea- epifanici, capace di ricondurle a una sorta di «anno uno» numero di «Valori Plastici») e si pensa a Ungaretti, alla zione originaria, è destino, fatalità e missione; non è per in cui sia consentito cominciare dal primo passo «nell'in- riscoperta di un tempo interiore che coincide con la tradinulla costruzione razionale, programma, numero e casua- canto metafisico dell'apparizione» (e l'apparizione «cosid- zione e il valore polisenso dell'innocenza («La memoria a lità» (La maschera della meccanica, maggio-giugno 1920). detta metafisica» - sottolinea il critico - non sarebbe per me pareva [. ..] un'ancora di salvezza ... ») verso il mito Gli «eretici della modernità», stanchi di «correr le poste caso «l'emozione moderna, destinata a raggiungere per della «Parola Iniziale». nel regno delle morte forme», toccano dunque, per ammis- successive purificazioni quella antica?»). Una prova di più della sostanza interdisciplinare, aperta, sione di Tavolato, alla soglia degli anni venti, l'«estremo Il Barocco come trasgressione, secondo i modi di un della rivista, le cui argomentazioni coinvolgono ampialimite delle loro risorse». La loro stanchezza dipende da intendere che Wolfflin aveva già divulgato nella cultura mente il dibattito tra le arti, la situazione di poesia, musiuno smarrito senso delle proporzioni, da una accelerazio- finesecolare. Ed è proprio sul polo del Barocco che è pos- ca, teatro nella cultura postbellica. Fra rigore e totalizzane del ritmo che si rivela soltanto fuga di sé, da una esclusi- sibile proseguire la nostra indagine tangenziale, rilevando zione, allontanamento dal simbolo·,e riproposta del mito, va ricerca della parzialità e della plurivocità che impedisce intanto che quella «mania del Seicento» cui la rivista dedi- intuizione della vita come esperienza e dell'arte come prodi scorgere «l'unità intrinseca, la viva totalità, le essenze e ca, è noto, l'intero numero quattro del 1922,. conclusione blematicità in conflitto con l'attuale, il periodico del «mo- /or vincolo amoroso». vera, si potrebbe aggiungere, della ricerca conoscitiva di dernismo alla rovescia» (la definizione è di Fossati) lascia Non vorremmo lasciarci trascinare dai significanti, ma « Valori Plastici», vi serpeggiava da tempo, celata tra i temi insoluti molti interrogativi. la scelta lessicale è qui così vicina a dizioni ben altrimenti ufficiali della novità e originalità del sentire. Forse perché Se è una boutade futurista abolire la tradizione (parola note (la schopenhaueriana e poi wagneriana definizione di il Barocco è intimamente percorso dall'urgenza del nuovo, di Carrà, Rinnovamento della pittura in Italia, marzo-aprivita organica e totale, l'arte produttrice di emozione globa- dall'insofferenza della tradizione, dalla cultura dell'eccesso le 1920), se al riguardo si sono dette «troppe frivolità», e le, in grado di completare e integrare la vita... ) da indurre che ingigantisce e deforma: in ogni caso la «deficienza di poi tutt'alt;o che definito, nelle sue linee essenziali, il senso almeno a una lettura più sorvegliata. Possibile che a un'ar- organico equilibrio» è motivo su cui interrogarsi, ogni del rapporto con essa. È tradizione il mestiere o l'imitaziote moderna «in procinto di sdarsi» si debba reagire con un volta che si vuole riscoprire il significato della misura, ne dell'antico, l'ipostatizzazione dell'arte o il dinamismo, linguaggio emozionale, simbolico, infarcito di termini ap- della forma. È questa consapevolezza che riempie di valen- il culto astratto o la selezione? E cosa significa rifondarla, partenenti a costellazioni metaforiche già ben datate, come ze contrastanti le voci chiamate a dialogare su quel fascico- la tradizione? Partire dal modello <? dalla sua progressiva se venti anni, davvero, fossero passati invano? Basterebbe- lo del 1922, e le inquieta: sia che esse si schierino con la trasformazione, dall'ottica del passato o dall'intuizione del ro alcune citazioni, scelte a caso («dall'accoglievo/e intimi- linea anticipata da De Chirico nel fascicolo precedente, e presente? tà di una bellezza musica [l'arte] è fuoriuscita nella pubbli- cioè con la difesa di una tradizione di «pittura chiara e Non so quanto coincida davvero con la nozione di clascità, nella tecnica e nella letteratura; lungi dalle solari vi- solida·» come quella dei Quattrocentisti, con le loro super- sico l'inquieta e contraddittoria ricerca di formalizzazione sioni intuitive è incappata nei frigidi schemi dell'indizione fici «lavate e purificate e risplendenti d'una luce interna», dei metafisici, con la loro «favolosa illuminazione allusi- -. ~ e della deduzione. In tal guisa s'è frantumata la nozione così «metafisica», sia che colleghino a sorpresa Barocco e va», i loro suggerimenti «di un mondo fermo e segreto, di -~ d'arte, s'è dissociato il suo senso unico, s'è disgregata la futurismo e avanguardie. una remota regione inesplorata di libertà, in un largo gio- ~ sua totalità somatica[ ... ] Arte non è più la somma di tutte Nella seconda direzione si colloca un sorprendente inter- co immaginativo di aperti accostamenti assoluti». Ance- ~ le forme ed energie dell'universo, la misura d'ogni cosa, la vento di Malaparte (che si firma ancora Suckert siglando la schi aveva colto bene la perplessità di questo colore «evo- ~ totalità sensibile del mondo vivo; l'arte non riesce più a sua Commemorazione del Seicento), affascinato da quel cativo e profondo», di questà tecnica «semplice, geometri- -. compiere il senso arcano dei fenomeni organici, né sa rac- «delirio magnifico» e contraddittorio, che va ben oltre i ca, equilibrata». Nuovo classicismo, semmai, che è passato .9 ~ cogliere in vita concreta i simboli sparsi nel cosmo [. ..]»). limiti del Seicento, e raggiunge «futurismo, cubismo e 4a- attraverso le filosofie del movimento e dell'intuizione futu- ~ E si torna a parlare di organismi formali, di unità polifoni- daismo»: una grande occasione anticlassica rivelatasi inca- rista, e che offre all'angoscia senza esiti «l'esilio di un so- ~ che (l'intervento di Gilbert Clave/, per altro vicino, al di là pace di fare propria la decomposizione dell'immobile per gno ordinato e di una intellettuale ironia: e una fiducia dei modi espressivi, alle sperimentazioni plastiche di De- raggiungere una nuova tesa concretezza, abortita per man- nuova in una veloce intelligenza, una volontà risolutament! pero); o di aspirazione al tutto, all'esperienza artistica co- canza di «facoltà limitative», come «avviene spesso agli te anti-naturalistica di astrazione e di geometria» (Eugenio s i me armonia globale (Carrà). Il fatto è che è difficile, al sperimentatori di sieri, che per distruggere in se stessi un D'ors e il nµovo classicismo europeo, Milano, 1945). Un ::§.. solito, adeguarè il linguaggio alla sensibilità che muta: ma bacterio finiscono col mutar l'esperienza in suicidio, non classicismo postschopenhaueriano e postnietzschea'!o, tur1:1 .._ ___________________________________________________________________________ --1
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