il Mulino Pierre Francaste! Guardare il teatro Il teatro e lo spettacolo nel Quattrocento italiano «visti» da uno storico dell'arte William D. Howarth Mollère Molière e l'arte di far ridere: un'analisi dei rapporti fra uno scrittore di teatro e i gusti del suo pubblico William K.C. Guthrie I greci e i loro del Dal censimento di un Olimpo affollato e discorde al sentire dell'uomo comune, la dimensione religiosa della civiltà greca Le parole nella testa a cura di Isabella Poggi Guida a un'educazione linguistica cognitivista Azione volontaria e Welfare State a cura di Ugo Ascoli La crisi dei sistemi di Welfare e le nuove forme di solidarietà sociale Georg Simmel KANT Sedici lezioni berlinesi ed. ital. a cura di A. Marini e A. Vigorelli Fulvio Scaparro (a cura di) VOLERELA LUNA La crescita attraversol'avventura Intervengono G. Arrigoni, S. Castelli, C. Cristiani, F. Crosato, F. Cuomo, L. Frontori, E. Funari, C. Riva Crugnola, G. Roi, F. Scaparro, C. Severi, M. Vitta Maurice Halbwachs LA MEMORIA COLLETTIVA ed. ital. a cura di P. Jedlowski O desidero ricevereilvs. catalogo O mi interessodi ____ _ cognome e nome via, città Edizioni Unicopli via Verona, 9 - 20135Milano tel. 02/ 5450089 EDIZIONI UNICOPLI Cfr. Il lavoro delle riviste «Fluttuarla». Segni di autonomia nell'esperienza delle donne Per la redazione Lea Melandri Nata per iniziativa editoriale del Cicip & C. - Centro culturale delle donne, v. Gorani 9, 20123Milano, tel. 877555 - fa seguito a due precedenti numeri ciclostilati (1986), ma si presenta ora con un progetto più ampio e meglio delineato e con periodicità bimestrale a partire da gennaio febbraio 1987. Il gruppo che vi lavora stabilmente, composto da un comitato redazionale (Lea Melandri, Daniela Pellegrini, Nadia Riva, Anna Maria Rodari) e da alcune collaboratrici fisse, responsabili di settori diversi (Valentina Berardinone, Gabriella Galzio, Cristina Mascherpa, Adriana Monti, Giovanna Nuvoletti, Paola Redaelli) conta sull'interesse oggi diffuso tra le donne a mettere in risalto i segnali di autonomia nei linguaggi, nei modi di ricerca, di pratica, di interpretazione della realtà, o anche solo gli esiti del distacco da modelli fatti propri inconsapevolmente. Facendo attenzione alla molteplicità dei campi di ricerca, e all'allargarsi della consapevolezza del proprio agire al di là dei confini del dibattito politico, è apparso realizzabile un giçrnale che raccogliesse materiali di riflessione e di esperienza, inviati spontaneamente o sollecitati attraverso incontri tra le redattrici e le donne interessate a far conoscere il loro lavoro. Fin dal primo numero compaiono vari settori di intervento: scienza, letteratura, cinema, spettacolo, musica, lavoro, ecc. Ad alcuni si è già potuto togliere il carattere rigido e istituzionale che hanno assunto nell'accezione comune; per altri, dove questa operazione si presenta più complessa, come per la medici_na,il diritto, lo sport, occorrono ripensamenti e proposte. Sapendo che la scrittura va soggetta ai modelli correnti più della parola, l'intenzione è di accostare momenti comunicativi diversi - l'articolo, l'intervista, il documento e, dove è utile, una rilettura degli stessi - da cui si possa intuire la relazione complessa con un oggetto di studio, con la storia culturale che vi è connessa, col tipo di socialità che comporta. Soprattutto che lasci vedere le modificazioni prodotte, nell'ambito di una ricerca teorica o di una pratica, dalla consapevolezza che ogni sapere affonda radici nella storia dei due sessi. Non è utopistico pensare che, accanto all'ordinato disporsi del testo scritto, una lettura fatta con strumenti critici tradizionali e meno tradizionali sia capace di mostrare i sommovimenti sotterranei che tale coscienza produce, e predisporre il terreno a nuove scritture capaci di dar conto della diversità. • «Fluttuarla» non vuole essere una «rivista di movimento», ma trovare in sé, nel modo di farsi e di presentare i suoi materiali, la mobilità necessaria a far luce sui nessi visibili e meno visibilidi ogni esperienza. Sommario n. 1 Presentazione; Il sogno e le storie (Lea Melandri); Il genere e la scienza (Intervista di Paola Melchiori a Evelyn Fox Keller); Lo statuto di IJ,nmito (Paola Melchiori); Pantomima d'amore (Daniela Pellegrini); Darlinghissima (Intervista di Maria Nadotti a Natalia Danesi Murray); Janet e Natalia (Paola Redaelli); Segnalazione libri; Connivenza (Marina Mizzau); In autobus (Marina Mizzau); Condizioni per l'illusione (Giulia Alberti); E tu fai finta di essere maschio (Gabriella Galzio); Dopo un convegno (Stefania Giannotti); Per una medicina delle donne; Centonotizie. Cfr. Progetti editoriali Ecologia e letteratura Paolo Montanari «Il cuore ha le sue. ragioni che la ragione non conosce.» Il problema fondamentale dell'umanità secondo Huxley, scrive Bateson, è laricerca della «grazia». Gli animali si comportano con una naturalezza, con una semplicità (la «grazia» appunto) che l'uomo ha perduto, perché corrotto dall'inganno, perfino contro se stesso, dalla finalità, moderna, la cui voce è diventata l'ultima fede, nasce quando si traccia una netta linea di separazione fra l'uomo e la natura, la quale viene disanimata e ridotta a oggetto muto disponibile al dominio di un soggetto umano mosso da una volontà di potenza predatoria in una corsa cieca verso esiti autodistruttivi. Lentamente però gli sviluppi scientifici di questo secolo mettono radicalmente in crisi quel modello classico di separazione soggetto/oggetto e scoprono la parte attiva esercitata dall'osservatore sul sistema osservato. Accanto alla fisica dei processi reversibili, cresce una fisica dei processi irreversibili, dove il tempo possiede una direzione, in cui il risultato non è predeterminato in una legge universale, e a partire dalla biologia si diffonde la teoria dei sistemi. Sono queste fondamentali scoperte che negli anni sessanta-settanta convergono nella giovane scienza.ecologica che studia le interdipendenze nel sistema uomo/natura, oggi soprattutto patrimonio dei movimenti verdi. Certamente il punto di vista ecologico è indispensabile per combattere i rischi di distruzione dei delicati equilibri sistemici ambientali derivati da una industrializzazione forsennata e miope, ma ci sembra opportuno evitare che attraverso di esso si rivitalizzi una volontà di volgarità della nascente civiltà industriale. Vedremo così il paria de La capanna indiana, naturalmente in armonia con l'ambiente e se stesso, suscitare l'ammirazione del dotto inglese in cerca della saggezza, e la condanna di Rousseau per i «farmacisti» che guardano la natura con intenti •esclusivamente utilitaristici «cosicché la natura non pareva loro un silenzioso, splendido tempio bensì un'allegra cucina, una dispensa» come leggiamo ne I discepoli di Sais. Presto sarà disponibile in libreria l' Economia della vita nei boschi di Thoreau che racconta un'esperienza realmente vissuta dall'autore per due anni sulle rive del lago di Walden. In futuro, vorremmo approfondire la ricerca in direzioni più consone all'attualità dei nostri problemi, sia ricercando testi prodotti in altri contesti culturali, naturalmente più ecologisti, diciamo così, sia in direzione di un auspicabile emergere di nuove opere che nascano direttamente sul terreno del nostro immaginario ecologico. Bernardin de Saint-Pierre La capanna indiana Milano, Tranchida Editori, 1985 pp. 103, lire 8.000 Novalis I discepoli di Sais Milano, Tranchida Editori, 1985 pp. 93, lire 8.000 ______________ ....._.____________ .....Jean-Jacques Rousseau ENIC ITIT~s.r.l. A Firenze, dal 1964 • Studio di Organizzazione Congressi, Relazioni Pubbliche, Relazioni con la Stampa ENIC Italia s.r.l. Studio Organizzazione Congressi Via Santa Caterina d'Alessandria 12 - 50129 Firenze Tel. 055/496177-78 Passeggiate Milano, Tranchida Editori, 1986 pp. 86, lire 8.000 Henry David Thoreau Economia della vita nei boschi Milano, Tranchida Editori, 1987 pp. 112, lire 12.000 Cfr. Schede La via eccentrica Michele Cometa ~-.-. a • • \ ITALCONGRESSI '~(i(Jxx>) ! • Associaz_k>nIetaliana . i • Relaz10n1 lnternazooah ~-;,,; Congressuali <f• f;;ffi Per Masini, parafrasando Walter : _ --a-- Benjamin, «il critico è stratega ..,'.~;.. nella lotta letteraria». E stratega, 1---------------~--------------◄ non nel senso volgar-marxista codall'autocoscienza. La «grazia» è fondamentalmente un problema di integrazione dei molteplici livelli della mente i cui estremi chiamiamo «conscio» e «inconscio».· A differenza della coscienza, che concerne il dominio della comunicazione verbale, il «processo primario» è caratterizzato da un tipo di comunicazione iconica, metaforica. La coscienza per ovvie ragioni meccaniche deve essere sempre limitata a una frazione piuttosto ridotta del processo mentale, ciò che conosciamo meglio è necessariamente ciò di cui siamo meno consci ( è come scrivere a macchina; bisogna saperlo fare senza pensare). Ciò che la coscienza non può mai apprezzare senza l'aiuto dell'arte - ma anche aggiunge Bateson senza l'aiuto della religione, del gioco - è la natura sistemica della mente, per cui la pura razionalità finalizzata, è di necessità patogena, distruttrice di vita. Seveso, Bhopal, Cernobyl, ecc., paesaggi della catastrofe che le immagini televisive sempre più di frequente rovesciano nelle nostre case, sembrano sempre meno incidenti casuali, assomigliano assai di più al frutto amaro e inevitabile di uno sviluppo tecnico-scientifico che dati certi presupposti doveva· necessariamente approdare a questi drammatici risultati. La scienza dominio più sofisticata e penetrante della precedente, perpetuando l'illusione pericolosa clie possa esistere un soggetto cosciente, capace di controllare la complessità ambientale. E qui finalmente si inserisce la nostra proposta di avvicinarsi ai temi ambientali attrezzati non solo di strumenti e concetti scientifici ma anche con la convinzione delle necessità di sviluppare sensibilità per la «grazia», che significa cogliere l'idea di una bellezza unificatrice operante nermondo, che, seguendo Bateson, potremo chiamare «la struttura che connette» la quale è di ordine estetico e si rivela in piena luce nelle opere dell'immaginazione, in questo caso specifico attraverso la letteratura. La potenza evocatrice del linguaggio letterario, la superiore libertà espressiva, la più ampia disponibilità di forme, di immagini, di rappresentazioni, favoriscono, anche nel caso di temi cari all'ecologia, un rapporto più immediato e coinvolgente con la materia. Questo è quanto cercheremo di fare con la piccola collana Il bosco di latte. I primi titoli della collana propongono una riscoperta di alcuni punti di riferimento «classici»della nostra cultura moderna nel periodo romantico, quando viene elaborato un concetto di natura, oggi certo ingenuo e superato, ma che allora si contrapponeva alla me lo si potrebbe intendere. La «strategia» è per Masini prima di tutto una «tecnica»: la tecnica della «dissimulazione», dell' «occulta-' mento delle tracce», dell' «attacco a sorpresa». Per questo la sua pratica ermeneutica è stata, con tenace coerenza, prima di tutto, una «via» al senso, un «assalto al limite», molto spesso una «discesa agli inferi». Via eccentrica dunque: quale titolo poteva essere più appropriato di questo per indicare i destini del Moderno e con essi anche della prassi ermeneutica di Masini? E la scelta non è casuale. Con Holderlin, e con i romantici in gei nere (Masini ha di recente curato ' una preziosa edizione degli Inni alla notte e dei Canti spirituali di Novalis per l'editore Garzanti) si squarcia il velo e il sipario dell'Umanesimo, ci si affaccia sul dramma del Moderno. È questa un'acquisizione che Masini ha variato e indagato in tutte le sue potenzialità sin dai primi lavori sulla dimensione «sperimentale» della letteratura tedesca moderna, retrodatando poi e ampliando la nozione di avanguardia, infine ripercorrendo, con risultati di altissimo livello, il problema del nichilismo. Ma la parabola negativa del moderno, •parabola come figura dell'infinito e come narrazione, non si conclude per Masini con l'avvento del nichilismo, almeno non nel senso
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