Alfabeta - anno IX - n. 93 - febbraio 1987

lr) ....... c:::s .s &° l::l., t-.... ~ ....... .si ::: -- ee ~ ~ I:! s ~ -e ~ della sua precoce variante filosofica in Hòlderlin e in Schelling è infine dedicato il saggio di Leonardo Samonà, Interiorità e forma. Hegel e il romanticismo, che funge da cartina al tornasole nei confronti degli altri studi riproponendo tutta la problematicità di un pensiero romantico. L'ultimo intervento del fascicolo, curato da chi scrive e dedicato al primissimo Schlegel, presenta per la prima volta in lingua italiana e sulla base dell'edizione critica tedesca, tre frammenti sistematici di estetica del più giovane degli Schlegel risalenti al 1795 data di nascita del preromanticismo di Jena. In essi, con uno sforzo sistematico mai più ripreso in seguito, Friedrich Schlegel inaugura, in ignara convergenza con le coeve speculazioni di Hòlderlin e sulla base di suggestioni schilleriane, quel «produttivo fraintendimento» di alcuni passi della Critica del Giudizio kantiana che poi, in mani più esperte delle sue come quelle di Schelling, porteranno alla genesi dell'estetica dell'idealismo oggettivo. Con la precocità e l'avventatezza del dilettante Schlegel costruisce qui, con un rigore sorprendente, un sistema del Bello e della sua «scienza» (in aperta polemica con Kant), l'Estetica che si basa sulla morale e dunque è riconducibile all'antropologia. Un progetto totalizzante dunque che ritornerà nelle certo. più forti speculazioni schellinghiane ed hegeliane. Questi frammenti, non a caso rimasti tali e mai più ripresi da Schlegel, mostrano con il fascino della loro precocità, il fallimento d'ogni pretesa sistematica e metafisica da cui parte - soprattutto in Schlegel - la speculazione schiettamente preromantica. Romanticismo e ragione poetica in «Nuovo romanticismo» numero 4, maggio 1986 pp. 156, lire 12.000 «A traverso»: rivista di critica del tempo Franco Berardi Nei primi giorni di febbraio sarà in libreria la nuova serie di «A traverso (rivista di critica del tempo)». Il titolo è quello di una rivista che uscì fra il 1975 e il 1981 a Bologna - l'intenzione è in un certo senso rovesciata (ma non divergente). «A/traverso» (con la barra) rappresentava l'esplosione di una consapevolezza nuova che possedeva un suo linguaggio. «A traverso» (senza barra, ora) è la ricerca di un linguaggio adeguato al nuovo bisogno di coerenza etica, estetica e culturale che si produce nel tempo della proliferazione. Abbandonato l'universo totalizzante della dialettica, il pensiero è posto di fronte (o piuttosto attraverso) la costellazione proliferante della morte di dio. Ma se non vuole limitarsi all'adorazione del proprio declino e della propria debolezza, esso deve elaborare un nuovo criterio della coerenza: un criterio «infondato» - dunque un criterio estetico. «A traverso» si propone di essere strumento di ricerca ed elaborazione di un pensiero dell 'esperienza. L'esperienza è sembrata in questi anni ottanta il cattivo maestro che conduce dall'illusione alla rassegnazione. Vogliamo che il prodotto dell'esperienza coerente sia invece l'innocenza: cioè il rifiuto di apprendere la meschina «lezione della vita» che la legge è sempre del più forte. «A traverso» riprende in questo senso una ricerca sul linguaggio che porta dritto al cuore del pensiero. La prima serie si propose soprattutto di indagare e di agire nel processo della comunicazione dei movimenti sociali. La presente intende piuttosto lavorare sulla mutazione strutturale, cognitiva che investe la comunicazione - e per il suo tramite l'attività mentale collettiva, il cervello sociale e individuale. La questione ecologica sarà proposta soprattutto a questo livelio: come questione del rapporto fra· approcci differenziati, in connessione a categorie filosofiche di derivazione marxista. Il primo saggio, di Edoardo De Marchi, studia l'evoluzione del paradigma mercato nell'economia politica classica, nel marginalismo - che viene sostanzialmente anticipato a Say, con cui si realizza la prima sussunzione dalla produzione allo scaipbi_o- in Marx e nello sviluppo del .marxismo, con interessanti notaIl piccoloHans trimestrale di psicoanalisi e cultura diretto da Sergio Finzi .. Abbonamento 1987 (Anno 14°): L. 35.000 Ai primi seicento abbonati in omaggio la prima di una serie di litografie Ritratti di Freud 1. Freud visto da Guido Crepax Tiratura limitata di 600 esemplari firmati e numerati in numeri arabi, più 90 in romani Cc. postale 33235201 intestato a Media Presse, via Nino Bixio 30, 20129 Milano mente ed ambiente comunicativo. La prima serie (chi potrebbe dire «la vecchia»?) fu esplodente ed ebbe la grafica indisciplinata della fanzine. La seconda (e nuova) si propone in una veste severa ma bizzarra (questo è l'ibrido di eleganza a cui abbiamo lavorato io, Andrea Gropplero, Danilo Cassano, Claudio Borgatti, e tutti i collaboratori del primo numero). «A traverso» nuova serie, numero uno febbraio 1987 lire 3.000, pp. 36, lunghe Testi di Andrea Gropplero, Cristian Marazzi, Oreste Scalzane, Félix Guattari, Lucia Martini, Francesco Martorelli, Gui Hoquenguem, Giacomo Conserva, Dadi Mariotti, Enzo Crosio, ben Rioquale, Franco Berardi. Cfr. Schede Economia e conflitto Augusto Illuminati Nella collana del Centro Studi di Materialismo Storico esce questa interessante ricognizione del concetto di economia condotta, con zioni sull'apertura delle correnti eterodosse di quest'ultimo a Keynes e sul primo Sweezy come precoce distinzione dell'elemento «filosofico» e di quello «economico» nel pensiero di Marx. Il secondo pezzo è un saggio di Michele Cangiani su K. Polanyi, in cui si analizza il sorgere dell'autonomia dell'economico nelle società moderne, il tratto specificatamente capitalistico delle nozioni di «scarsità» e «contingenza» e si legge La grande trasformazione come una critica dei presupposti dell'economia neoclassica. Nel terzo saggio Silvano Sportelli confronta la nozione sartriana di rareté con la scarsità della teoria marginalistica e le impostazioni marxiane, mostrandone la composizione di tipo etico-progettuale. Conclude il volume un ambizioso progetto di «ridefinizione» del capitalismo (e in certa misura di «ricostruzione del marxismo») in cui Gianfranco La Grassa riprende spunti e argomentazioni contenuti anche in altri due libri, Dal capitalismo proprietario al capitalismo lavorativo, imminente per le edizioni EDS di Roma, e Movimenti decostruttivi, 1985, qui già recensito. Si tratta della costruzione di un modello teorico del capitalismo che non svolga le funzioni di «essenza nascosta» del sistema e che non sia subalterno alla sfera; della circolazione. Il piano della ricerca è quindi non quello tradizionale del valore-lavoro, ma quello della sc1ss10nedel lavoro operata dal meccanismo capitalistico, inteso come produttore impersonale di funzioni di d·ominio e di subordinazione, contingentemente rappresentabili a.nche come forma di proprietà. In tal modo si cerca di rompere quella peculiare circolarità di rapporti di proprietà e rapporti.di produzion~ che, nella tradizione marxista, è stata.spesso fonte di economicismo e di illusioni statal-riform1stiche e pianificatorie. M. Cangiani, E. De Marchi, S. Sportelli, G. La Grassa Economia, conflitto, connessione sociale Milano, F. Angeli ed., 1986 pp. 259, lire 22.000 Lucio Piccolo Stefano Verdino Il volume inaugura una collana «La figura e l'opera» che intende presentare profili monografici e antologia di testi di un autore. La scelta di Piccolo è particolarmente felice nel riproporre all'attenzione uno dei poeti più anomali e di sicura forza nel nostro Novecento. Nel suo profilo, Tedesco (da sempre fedele lettore del poeta-barone di Calanovella, cugino ed intimo del più celebre Tornasi di Lampedusa) sottolinea da un lato le matrici letterarie (Mont_aleprincipalmente, ma anche Guillen, Campana e D'Annunzio) della lingua poetica di Piccolo, dall'altro l'arco conoscitivo di questa poesia e del suo profilo: la vocazione barocca è così «dimora fisica e morale», i diversi elementi naturali (soprattutto vegetali), personalizzati in modo favoloso in forme simboliche, «il drammatico contrasto tutto figurativo con l'oggetto». Davvero la poesia di Piccolo libera una tensione espressiva particolare grazie alla forza trascinante e desueta del suo opulento segno linguistico, ma talmente librato in architetture sintattiche complesse da darsi sostanzialmente «cavo» e fantasmatico, rigogliosa scrittura sulla sabbia, risucchiabile dal nulla. Acutamente Tedesco ha rimarcato la forte valenza del ma, capace di travolgere le finemente intessute immagini di riconoscimento, nella coscienza della difficoltà che il conoscere duri oltre l'attimalità, che è forse il tema dei temi della sua poesia. L'antologia (18 poesie su 69 che rappresentano il corpus delle raccolte Canti barocchi, Gioco a nascondere, Plumelia e La seta, poesie postume edite nel 1984da Scheiwiller) mi pare rappresentare davvero al meglio l'autore, avendo giustamente Tedesco non accolto i testi di misura solo descrittiva o fiabesca, e rilevato invece quelli di più complessa articolazione. Natale Tedesco Lucio Piccolo Marina di Patti, Pungitopo, 1976 pp. 88, lire 7.500 Le poesie di Jules Laforgue Catherine Maubon Limitate ma proficue sono le occasioni di parlare di Jules Laforgue. Egli non gode della fama di altri più facilmente circoscrivibili in definizioni e formule di facile uso . Alla domanda «Chi è Laforgue?» non si può rispondere se non con una serie di predicati contraddittori e centrifughi rispetto a ciò che avrebbe dovuto essere un nucleo identificatorio. Morto a ventisette anni («l'età in cui certuni cominciano a scrivere» ricorderà benevolmente Alain Fournier al più reticente Jacques Rivière), Laforgue ebbe però la fortuna di nascere c:::s.______________ __,______________ ....._.._..____________ _.______________ __, I EDIZIONI AMADEUS NOVITÀ ANTONIO FACCHIN IL FR,UTTO CHE DOMINA Premio_EugenioMontale·1986 FinalistaPremio Guido Gozzano HERMAN_MELVILLE PROFILI DI DONNE a rnra di Alberto Lehmann e Giulia Bruna Bogliolo GIANCARLO PAVANELLO NEON ANTONIO DI MAURO QUARTIERE D'INVERNO FinalistaPremio Guido Gozzano FinalistaPremio Lerici ANDREA VENZI NUESTRA SENORA DE ATOCHA FinalistaPremio Lerici PAUL VERLAINE LA BUONA CANZONE a cura di Valerio Magre/li ROBERT DELAUNAY SCRITTI SULL'ARTE a cura di Elena Pontiggia CASELLA POSTALE 42 31044 MONTEBELLUNA (TV) TEL. 0423-85617 Il Jaca Book il Wole Soyinka L'UOMO È MORTO Premio Nobel per la Letteratura 1986 Dalla prigionia il romanzo straordinario di un grande scrittore africano Pagine 320, Lire 32.000 Alfonso Perez de Laborda LEIBNIZ E NEWTON Alle origini di una controversia scientifico-filosofica Pagine 488, Lire 50.000 Henry Van de Velde SGOMBERO D'ARTE Un maestro dell'architettura moderna Pagine 288, Lire 38.000 Matteo Vercelloni IL PARADISO TERRESTRE Viaggio tra i manufatti del giardino dell'uomo Pagine 352, Lire 42.000 André Leroi-Gourhan LE RADICI DEL MONDO Dalla ricerca preistorica uno sguardo sulla totalità dell'uomo Intervista di Claude-Henri Rocquet Pagine 200, Lire 27.000 A Gennaio in italiano il terzo numero di L'UMANA AVVENTURA Volume trimestrale di scienze, cultura e arte MILANO, NEW YORK, PARIGI STOCCARDA I

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