Alfabeta - anno IX - n. 92 - gennaio 1987

questa possibilità, e la storia critica diviene allora la sola istanza contro il peso del passato. Ora, la prospettiva nietzscheana è un correttivo rispetto a quello che chiamavo debito verso i morti: Nietzsche si richiama alla vita, contro un irretimento eccessivamente funerario e antiquario nei confronti del passato. E qui, accanto al modello storico, interviene un modello profetico che ha effettivamente a che fare con un atteggiamento biblico; in certi profeti·, come Geremia, si incontra una critica della storia condotta attraverso la profezia: Geremia si scaglia contro coloro che si riparano dietro alla storia e alla tradizione, e ne profetizza la distruzione totale, la distruzione della loro storia e della loro tradizione; e lo fa per riportare gli Ebrei al loro tempo, una legge scritta nei cuori e non sulla pietra, ecc. C'è sicuramente un parallelo tra l'iconoclastia nietzscheana e l'iconoclastia dei profeti di sventura. Questa iconoclastia è la controparte della storia antiquaria e anche della storia monumentale in senso nietzscheano. Ora, una simile polarità, che non si Limitaalla trasmissione della tradizione ma anche in certi Limiti, se necessario, alla sua distruzione, non rappresenta una risposta dell'ermeneutica della tradizione alle accuse della critica della ideologia, che vedono nell'ermeneutica semplicemente l'aspetto antiquario-tradizionalistico, e vi contrappongono una utopia della emancipazione? Il problema fondamentale dell'ermeneutica è ritradurre nella nostra cultura testi che sono appartenuti a una cultura diversa; o meglio, è un rapporto di proporzionalità, si tratta di essere per il proprio tempo ciò che gli autori del passato sono stati per il loro. C'è dunque un transfert che è l'opposto della storia antiquaria, che rinchiude il passato nel suo linguaggio, nel suo tempo, e ci impedisce di ridire in modo diverso ciò che è stato detto; la «prova» ermeneutica consiste proprio nel mostrare la dimensione metastorica di certi testi: Shakespeare, Montaigne, oltrepassano le condizioni in cui sono stati prodotti, e dunque sono in grado di decontestualizzarsi e ricontestualizzarsi. L'operazione ermeneutica consiste nel condurre energicamente questo lavoro di decontestualizzazione e di ricontestualizzazione. Proprio questa decontestualizza- Bi- lietti dà g .. VISila Al servizio si accede per abbonamento annuale. Da un minimo di 6 inserzioni a un massimo di 33 inserzioni. I moduli disponibili sono: semplice cm. 5,1 xl,4 Lire 30.()()(J, doppio cm. 5,1 x3 Lire 50.()()().Per informazioni più denagliate scrivere o telefonare a: Cooperativa Intrapresa; via Caposi/e 2, 20137 Milano. Telefoni (02) 5451254 - 5451692. Ufficio Pubblicità, servizio Biglietti da visita. Riviste mini la più piccola rivista del mondo a cura di Franco Beltrametti · scorribanda productions pobox 3 - 6826Riva s.v. - Svizzera IL COBOLD IS diretto da Ettore Bonessio di Terzet C.P. 707 16100Genova Abbonamento annuo lire 20.()()() Coboldprima: Bonessio di Terzet, Perrotta Coboldimpero: Bernstein, Freeman Coboldpoesia: Lunetta, Gamberini Coboldarte: Carretta, Olivari, Sozzi Le Muse Italiche: Barberi Squarotti Brandolini d'Adda/ Ibis: Perrotta zione segna Ladifferenza tra la sua prospettiva e quella di Gadamer; per lui un testo non è mai trasmesso al di fuori del suo contesto, se lo trascina dietro insieme alla .storia della sua fortuna e delle sue interpretazioni. Anche se, ovviamente, Gadamer esclude che si possa ricostruire per intero il contesto e l'epoca originaria, come voleva per esempio Schleiermacher. In Gadamer prevale quindi il modello dogmatico della tradizione come trasmissione di contesti, in lei il modello epistemologico della scrittura come trasmissione di testi. Sì, certamente. Un'altra differenza rispetto a Gadamer è che io ho preso sul serio per molto tempo il problema della ermeneutica del sospetto - Nietzsche, Freud, Marx - il che mi ha impedito di assumere un atteggiamento tranquillo e reverenziale nei confronti della tradizione. Ma, una volta che si sia passata la prova del sospetto nei confronti della tradizione, o si lascia perdere, oppure si reinterpreta. Il futuro non è più quello di una volta Io credo che l'alternativa fra ermeneutica e critica della ideologia, sia la falsa alternativa fra una tradizione e un futuro vuoto. Oggi c'è sia una crisi della utopia, sia una crisi della tradizione: l'utopia è un cammino verso un uomo nuovo, ma non ci dice neppure quale sia il primo passo da fare. In Futuro passato Koselleck racconta una bellissima storiella, che esprime bene quello che voglio dire sulla utopia: Krusev visita un Kolkoz e dice a un contadino: «Compagno, vedo già il comunismo all'orizzonte»; e il contadino: «Che cos'è l'orizzonte?» «Sciocco - risponde Krusev - guarda sul dizionario»; il contadino apre un dizionario alla voce «orizzonte» e legge: «Linea immaginaria che separa il cielo e la terra e che arretra nella misura in cui noi avanziamo». Ciononostante, io resto molto legato all'Aufkliirung, a ciò che Habermas chiama progetto dell'Illuminismo, alla idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico alla maniera di Kant. Ma è necessaria la capacità di rivivere queste tradizioni in modo nuovo, occorre un intreccio fra tradizione reinterpretata è· utopia, per così dire, riavvicinata, sottratta alla sua fuga in avanti. È questo lo «stile kantiano posthegeliano» che lei rivendica nel terzo volume di Temps et récit? Versus 38-39 Semiotica medievale a cura di Umberto Eco BompianiEditore aut aut 214-215 Luglio-Ottobre 1986 Attraverso la fenomenologia. L'esperienza filosofica di Enzo Paci Paci - Per una fenomenologia de~'eros Paci - Colloqui con Banfi Vigore/li - Paci e Gobetti Pogatschnig - La trascendenza de~'eros Rovatti - Paci e Sartre El«tronic mass media AGE mensile per il media people delle agenzie e degli utenti di pubblicità. Systems editoriale, V.le Famagosta, 75 - 20142Milano A N T E R E M Rivista di ricercaletterariadiretta da Flavio Ermini e Silvano Martini via Cantarane 10, 37129Verona Carte Semiotiche numero O Teoretica: Umberto Eco, L'Epistola Xlii e l'allegorismo medievale Monografia: La lettera (saggi di Cohen, Grivel, Queré, Schneider, Violi) Studi e ricerche: Giovanni Bottiroli, Metonimia e metafora; Marcello La . Matina, Sul caso Chinnici La Casa UsherEditore Sì, è un gioco di parole che ho rubato a Erich Weil. Ed è questo stile che L'haportata al superamento degli aspetti «abissali» o vertiginosi della ermeneutica del sospetto, il dubbio costante portato verso la tradizione, il pregiudizio, e anche la coscienza? In Temps et récit III si legge per esempio: «Di fronte alla critica che si autodistrugge, la pretesa di verità dei contenuti delle tradizioni merita di essere tenuta come una presunzione di verità, fintanto che una ragione più forte, cioè un argomento migliore, non si faccia valere. Con presunzione di verità intendo il credito, La ricezione fiduciosa con cui rispondiamo, in un primo movimento che precede qualsiasi critica, a ogni proposizione di senso, a ogni pretesa di verità, perché noi non siamo mai all'inizio del processo della verità, Incisione su legno dall'opera di Ulrich Molitor, De laniis et phitonicis mulieribus, Costanza 1489 e apparteniamo, prima di qualsiasi gesto critico, a un regno di verità presunta» (pp. 328-9). È un tema che ho approfondito nelle Guilford Lectures che ho tenuto in Scozia all'inizio di quest'anno. Ma si tratta di una delle più vecchie problematiche del mio lavoro, quella della affermazione originaria, l'atto originario di fiducia su cui possono articolarsi i dubbi, le critiche, ma che è irrinunciabile. Ma in una prospettiva ermeneutica questo atto primario di fiducia non si risolve forse proprio in una idea di canonicità dei testi, cioè insomma in un dogmatismo almeno iniziale? E questo non contraddice la tonalità epistemologiVolontà n. 2/86 Ripensare la città Articoli di: Carlo Doglio, Franco Buncuga, Paoio Righetti, Marianne Enckell, Nico Berti, Enrico Baj, Francis M. Naumann Volontà n. 3/86 40 anni allo specchio Articoli di: Nico Berti, Luciano Lanza, Marianne Enckell, Tiziana Ferrero, Pier Carlo Masini, Roberto Guiducci, Luciano Pellicani, Paolo Flores d'Arcais, Enzo Santarelli, Robert Newmann, Le Scimmie Una copia L. 5.000. Abbonamento L. 18.000. c.c.p. 17783200 intestato a Edizioni Volontà - CP 10667 20100 Milano Il piccolo Hans diretto da Sergio Finzi Una vita e la psicoanalisi L'autobiografia e le «costruzioni di difesa». Nel disegno del rebus. Le nostalgie di Freud V. Finzi Ghisi, Sergio Finzi, Glauco Carloni, Cesare Segre, Giuliano Gramigna, Francesco Leonetti. Anno XIII, N°50, pp. 208, L. 10.000 Fogli di informazione Documenti e ricercheper l'elaborazione di pratiche alternative in campo psichiatrico e istituzionale Nuova Serie n° 116 Abbonamento annuo L. 25.000; abbonamento sostenitore L. 50.000; abbonamento enti, associazioni, estero L. 35.000, da versare sul ccp 12386512 intestato alla Cooperativa Centro di Documentazione, c.p. 347 51100 Pistoia. ca (carattere individt1ale della lettura e della interpretazione, esame del testo anzitutto come sganciato dalla tradizione) che caratterizza L'insieme della sua ricerca, e a cui lei si era richiamato poco fa? Certo, riconosco il carattere arrischiato del giocarsi il senso della propria vita in base alla appartenenza a una comunità che si definisce per il suo riconoscersi come generata da un Great Code. Come giustificarsi di fronte agli altri? Ora io credo che, come non c'è ragione di confutare altre posizioni, così non c'è alcun bisogno di giustificarsi o di difendersi. Bisogna esistere come si esiste, e poi vedere se funziona. Se fossi nato in Cina Ma in fin dei conti anche gli altri fanno lo stesso. Certo se fossi nato in Cina sicuramente non sarei cristiano, sarei probabilmente confuciano, ecc. - ma il problema non mi turba troppo: l'espressione «se fossi nato in Cina», a rigore, non vuole dire nulla, perché se fossi nato in Cina io non sarei io. Questa è davvero una Aufkliirung molto invecchiata, è il sogno di un pensiero non situato, è Nathan il saggio di Lessing. Che si sia in un radicamento primordiale, è un fatto. Il problema sta nel trasformare il caso in destino. Se mi si accusa di fideismo, non posso che riconoscere: «Sì, sono fideista», si tratta però di recuperare concettualmente la fede, e di metterla alla prova; non è possibile essere contemporaneamente cristiani, buddisti, mussulmani e atei. Per concludere: che tipo di racconto è Temps et r.écit? C'è almeno un elemento narrativo, il passaggio attraverso tre stadi: prima la formulazione di una ipotesi relativamente semplice; poi il suo sviluppo, in cui viene messa alla prova; e infine la riflessione critica. L'ipotesi di base: c'è una certa reciprocità fra tempo e racconto, il tempo è umano quando viene raccontato, e il racconto per parte sua ha la funzione di guardiano del tempo. L'ipotesi si arricchisce passando al vaglio delle teorie della storia presso gli storici moderni, e poi dello sviluppo del racconto di finzione sino al romanzo moderno; qui la semplicità, e quasi la sovrapposizione, fra tempo e racconto si diversifica e si complica, nella misura in cuì il tempo è strappato alla pura cronologia e il racconto è sottratto al carattere lineare. Sottotraccia arti visive, nuova danza, nuova scena trimestrale diretto da Marco Jannuzzi Abb. a 4 numeri L. 20.000, ccp 54692009 V.le Carlo Felice 95 00185 Roma Libri Imminente: Jean François Lyotard D muro del Pacifico traduzione di Nanni Ba/estrini MulthiplaEdizioni mii Lovato Guerrino: Sfoghi del cuore di un frate amante dell'arte • Ediziopi Studio Italiano Str.ada22 luglio 42,43100 Parma Corpo 10 Raccoglie alcune tra le più significative esperienze della scrittura contemporanea Via Maroncelli 12, 20154Milano Telefono 654019 AA.VV. Trevignano catalogo sull'affresco absidale di Santa Maria Assunta ClearEditore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma Poi, per una circostanza estrinseca, ho scritto una cinquantina di pagine conclusive che sono una sorta di esame autocritico: tra la fine del mio libro e la stesura delle conclusioni è trascorso circa un anno, perché il mio editore, un uomo che scrive poco perché ha una straordinaria dedizione verso i testi altrui, François Wahl, ha rivisto minuziosamente il mio lavoro, lo ha migliorato dal punto di vista stilistico. Bene, in quella autocritica segno i limiti della mia impresa, ho cercato di classificare in ordine di difficoltà crescente i problemi non risolti: fra i problemi relativamenté risolti c'è il carattere disperso del tempo, e la funzione organizzatrice del racconto; questa ipotesi si risolve nella idea di identità narrativa, per cui la storia di una vita è una diversità di eventi che viene portata a unità nel racconto di una vita. Seconda aporia: sembra impossibile trovare un concetto di narrativo che corrisponda al carattere assolutamente peculiare del tempo, al fatto cioè che non vi sia se non un tempo? Non posso mettere i tempi al plurale, qui l'assioma kantiano è inaggirabile: tutti i tempi sono parti del tempo, non ho sopra-storia. Ed è qui che Hegel fallisce, non riesce a realizzare un racconto che comprenda tutto il tempo, e si identifichi con esso; la finitezza della comprensione fa sì che vi siano sempre più intrecci. Già qui vediamo come il tempo sfugga al racconto. Proprio questo ci dicono i miti secondo cui il tempo ci avvolge, ci circonda. Equesto è il punto in cui rompo con Heidegger, che afferma che l'espressione «essere nel tempo» esprime una certa inautenticità rispetto alla vera temporalità rappresentata dalle tre ek-stasi del tempo. Penso piuttosto alle ultime parole del Temps retrouvé di Proust: «nel tempo»; è un paradosso: io che parlo del tempo e che cerco di dominarlo attraverso il racconto, devo riconoscere che anche il mio racconto è nel tempo. Ora, qui mi dichiaro battuto: c'è un elemento imperscrutabile del tempo. Ma se si giungesse davvero a sostenere che il racconto domina il tempo, allora si introdurrebbe di straforo una filosofia che non accetto, quella del soggetto fondatore e padrone. Perché le storie sono narrate dagli uomini, e se il racconto dominasse il tempo l'uomo sarebbe il padrone, e non il guardiano del tempo. Fausto Masi L' ABC della scienza delle costruzioni presentazione di Michele Mele Collana «Manuali,. Clear Editore viale Bruno Buozzi, 105 - Roma Varie «HM• laboratoriopoesia (illustrazione e applicazione di tecniche poetiche contemporanee) con Franco Beltrametti, ~orrado costa, Rita degli Esposti, John Gian, Alll)ando Paialicb e Tom Rawortb.. a Cusighe di Belluno: lS-27 agosto a Venezia: 1-10settembre per informazioni: l'ozzi, Cannaregio, 4975 3Ql21Venezia, tel. 041/89385 fine iscrizioni 30 aprile 1986 L'eco della ~pa dal 1901 legge e ritaglia giornali e rivisteper documenJare artisti e scrinori sulla loro attività per informazioni: Telefono (02) 710181-7423333 L'eco della stampa Via Compagnoni, 28 - 20129 Milano

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