pagina 44 AngelaScarparo Gilda Gilda quella notte che sul letto disincagliavo i chiari riccioli giuro che t'avrei presa a botte appesa al sottotetto mentre mi pettinavo tu cantavi vestita di rossetto Prove d'artista ElioFiore Il fango del mondo A Nello Ravalli .Nel cuore dell'estate, a sera, tre clown sulla piazza di Recanati, giocolieri sopravvissuti all'orrendo privilegio della Storia, SandraMangini Anni cinquanta I giorni in cui Negli attimi aperti alla ragione il vento Conoscenze Conosco lo sci estivo le vacanze a cavallo i dintorni di Roma la Robinson-Fiat-Crosué. Alfabeta 103 O Gilda le tue gambe di nylon sull'asse del cesso mi appaiono come Giacomo, Pilla e Carlo. Un grido senza-rive dell'ottobre incontra i passi della vecchia talpa nel sottosuolo ormai Schemi comportamentali per oberati asociali allineati mentali. mi parevano segmenti di un successo legato alla vaniglia - forse il grido di Munch - s'aduna tra le stelle dalla Torre scoccano le ore. Lo sa Dio, Conosco i vigliacchi titani che ti portavi in bocca io mi pettinavo e ti chiamavo tu che passeggi con quei due miracoli (i tuoi non son due seni) e un diamante vermiglio resusciti ogni sera. a chi la vendi? perché non me la dai? s'alzerà prima o poi (magnifico il tornado!) e dritte come spade le gonne alate diavole rosse e nere mostreranno. io &odi te mignotta inveterata che più non posi accanto a me un istante che soffochi fremente il desiderio d'andare ancora con il forestiero. non d'ansie né di rancori tristi menata è l'esistenza mia breve peraltro né dallo sconforto ma più dal desiderio giocoso a tratti a tratti vile del corpo d'una femmina annoiata Per il premio d>asolini di poesia» L'idea di una presentazione di poeti per una discussione pubblica è stata di Laura Betti e di Raboni. Trovandoci in alcuni di noi con Laura a Milano, Fortini ha pensa- ·to il bellissimo titolo «Corte di poesia», come a dire un cortile ... Che è poi stato quello di re Enzo... E io, poiché Raboni era in un periodo di malattia, ho preso l'incarico di fare la prima stesura del testo con i motivi dell'iniziativa. Che qui in «Alfabeta» si può rilegpericolante. le feste tribali quanto tempo ho atteso questo grido, quanto tempo attenderò aprile 1958 i visi assai cari ai colpi letali la resurrezione dei corpi. Anni sessanta dei guidi gozzani. Ora, fa mia pena segreta è scomparsa e le morte stagioni sono luce. E i tuoi «Canti» immortali, ora sanno Parlando lo stesso linguaggio Qualcuno chiese perché si viveva abbiamo capito che non ci interessava. Da Washington a Fatebenefratelli. Da Israele a P.zza Fontana Reggio Calabria per sempre, cos'era il fango del mondo. Recanati, 4 agosto 1986 Verde fine A Elena Croce Green end, agosto 1983 E chiesero perché si moriva non siamo riusciti che a rispondere: «Quando?» Convinti e precisi contarono il promemoria sul pallottoliere e si fermarono alla V• scansia. Moltiplicarono il loro lo per qualcosa di dato: si vive per necessità non per altro? e tu. Conosco l'ippopotamo dalla pelle sottile di seta: ora che conosco la tua. Sinistra-borghese. Anni ottanta D'improvviso penso a Dante, mentre mostro mia foto a colori che Ungaretti mi donò, Divisero subito in due e sommarono il loro credo. Scelsero il libro, lessero: «... il guidatore cambia la ruota non sono contento di dove vengo non sono contento di dove vado perché guardo Carissimo Anoressia mentale gioia cupa e irridente con una scritta in verde di suo pugno: «L'udienza ebbe luogo il 14 dicembre 1968». spaziale e sepolta, meravigliosamente mia. Anni del no Sul tavolo del sommo pontefice Paolo VI, è posato, fermo, il cambio della ruota con impazienza?» Convenimmo che la cosa andava tenuta nella massima considerazione ma triti di incredibile violenza sfinitamente infiniti obbligatoriamente loquaci. Degradanti. «Il dolore», implacabile edizione di lusso. Ricorro alla memoria. Portico d'Ottavia, 20 ottobre 1985 non eravamo troppo sicuri che questo fosse ora il problema. Ricorro gli ostacoli della prosopopea. Corro lungo i campi che hanno diviso gere. Mi pare che in tutto ciò risulta bene l'intento radicale, e quasi stabilito, di discutere sull'oggi della poesia, con esempi scelti fra i migliori, piuttosto che semplicemente «premiare». Certo, nei lavori, tutti siamo stati, per puntiglio intellettuale e anche etico, inamovibili: ciascuno sostenendo il proprio candidato. È vero che i motivi di quest'anno potevano essere variamente interpretati, dando luogo a scelte di giovani e meno giovani con diverLa libertà è un potere reale è capacità di agire e soddisfare tutte le possibilità che danno gioia. E perché siamo precari e perché passiamo? citarono E perché non cambiare tutti i nostri PERCHÉ in COME e non temere solo quelle morti che coinvolgono tutti e avvengono molto ma molto tempo prima della sepoltura? Per il momento questo ci bastava. Anni settanta Nevrosi per esercizio di potere Il minimo rendimento con il massimo sforzo in legittimità di Stato. Fate pure. 1964 le stagioni. Ripercorro da capo il lungomare Ascolto. Si è vero. dell'insegnamento. Preferisco il tuo silenzio che sprofonda dentro la mia mente e mi ti rende intero nella tua mancanza carissimo perdente. Chissà che ore sono e forse non c'è più nessuno. Chissà che tempo passiamo: noi passiamo. La Storia è un Rinoceronte labile e insieme una Falena tenace. Storia strana e straniera coinvolta in noi con straordinaria sagacia. Presto: «accorrete ... correte», il vaso comunicante è stato scomunicato e la conquista è l'accumolo di un mondo contro-natura. se ~cende straordinarie ... Ma il punto è che nessuno di noi, componenti la giuria, si è mosso; io per primo. Forse se Fortini fosse venuto, mentre un noioso incidente glielo ha impedito con suo dolore al telefono, forse con Fortini avremmo messo in moto una qualche grossa questione ... A mio giudizio c'erano due diverse aree linguistiche (Ciabatti e Mangini, Giacomini e Bellucci, e anche Scarparo, da una parte, espressionistici e attuali; e invece lirici, postermetici anzi, o insomma «petrarcheschi», gli altri). Secondo me bisognerebbe valutare le qualità non in senso individuale stretto, ma partendo da un accertamento delle tendenze, delle provenienze, delle scelte. In ciò esistono certamente idee diverse nella giuria; utilmente, io credo. E il dibattito dovrebbe diventare secondo me un criterio fisso, dopo una importante e precisa serie di indicazioni, che per se stesse aiutano il lavoro dei poeti invitati, a me·pare. Aggiungo: gli autori si sono offesi, i più, della gara che da noi sarebbe stata cambiata in una indagine, senza risultato competitivo ... Oh come è incredibilmente ficcata in testa la «convenzione». lo stesso ho avuto un'amara lettera non degna. Ciò è vergognoso. Ma si può ritenenre che chi si è offeso o turbato ci ripensi su. Francesco Leonetti
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