pagina30 ti. Desiderio di tornarsene in fretta, ma no, era uscita per divertirsi, non posso stare con voi siccome ho preso un impegno con le mie amiche. Le amiche. Eleonora, con il bacino fratturato, la poverina. Mariana che giocava a carte a chissà quale tavolo, con quel suo cervello nemmeno più buono per un ramino, si era inventata di imparare a giocare a bridge, non andava di moda? Beatrice, alle prese con lo stuolo dei nipotini mentre la nuora si addentrava nell'ottavo mese. Ed Elza che era morta. A I termine dell'isolato, un piccolo cinema esibiva locandine con scene di cacciatori in un safari. La interessò la foto di una bionda che veniva attaccata da un coccodrillo mentre il cacciatore (ma che bell'uomo) era atterrato da un cinghiale. Menomale. L'inserviente all'ingresso la informò che il film era già cominciato da tempo, non preferiva forse tornare per lo spettacolo successivo? Ringraziò, ma non poteva aspettare, la temperatura stava scendendo, tra poco sarebbe stato freddo, avrebbe piovigginato e lei si era scordata l'ombrello. Anch'io ho dimenticato il mio, disse lui e lei si soffermò a osservarlo, non era gentile? In mezzo all'invasione dei barbari, rimanevano ancora alcuni vecchi abitanti del paese, rari, sì, in totale disfatta (la divisa dell'inserviente non aveva quasi più traccia del colore originario) ma con un sentimento di rispetto verso il prossimo, no, non chiedeva amore, ma almeno rispetto. Discese la scala appoggiandosi al corrimano. E dallo sguardo di lui così premuroso, poteva giurare che la seguiva, attenta ai gradini! Entrò emozionata nell'atmosfera accogliente della sala buia. Poche persone. Si adagiò la borsa in grembo, si slacciò il bottone del colletto della blusa e inforcò gli occhiali. Sullo schermo, un uomo barbuto con i capelli arruffati spiava tra il fogliame una bionda che era andata a nuotare nuda nel laghetto. Lei affondava nella poltrona mentre la bionda emergeva dal fondo in direzione dell'uomo, mio Dio, anche qui?! Fissò lo sguardo sulla coppietta avvinghiata nella fila davanti. Si baciavano con tanta furia che il suono appiccicoso era ancor più nitido del rumore dei due corpi che schiacciavano le foglie sullo schermo. Un po' più in là, nella stessa fila, un'altra coppia che era appena arrivata già si accostava ansando, la mano di lui che cercava sotto il vestito di lei - hai trovato? Aveva trovato. Poteva sentire l'alito ardente dei corpi che si scuotevano con tanta foga che tutta la leggera fila di sedie cominciò a scuotersi con lo stesso ritmo. Si raggomitolò. Come bestie. Meglio era non badarci, pensare ad altro, ma a cosa? I titoli del giornale, aveva una eccellente memoria, a scuola poteva ripetere una pagina intera letta due o tre volte, «Il Nordest attraversa un periodo di forte siccità, forte siccità» - ma dov'è l'uomo con la pila, non ne esistono più? Stavano tanto attente 1~maschere accendendo le loro pile in faccia agli scostumati, ma, non accendono la luce? Se almeno l'accendessero. Si aggrappò con forza al sedile e il cuoio della poltrona le parve vischioso, sperma? Infilò i guanti e serrò le gambe. Signor Direttore: per prima cosa desidero presentarmi, insegnante pensionata. Di San "' - .,. r • ...... • . , ' • '•,✓/ '> ·' ,· ~. '/ .. • w- ' Prove d'artista Paolo. Vergine. Chiuse gli occhi, vergine, vergine autentica, non è da scrivere ma non sarebbe un elemeòto importante? Si slacciò il secondo bottone, nel lavaggio la blusa si era ritirata oppure le si era ingrossata la gola? Si sentiva in disordine, scomposta, via, lasciati stare un po' così, è buio, nessuno mi fa caso, neppure alla luce mi fanno caso, chi fa caso, chi? E se fosse giusto quello che si vede qui? Questo godimento, questa gioia umida dei corpi. Delle parole. Questo ansimare spumeggiante come il torrente delle ragazze di un tempo, aveva tentato di trattenerle con la sua voce roca, con le sue rughe, ed esso era straripato inondando tutto, letti, case, strade ... E se normale fosse il sesso gioioso della ragazza che sospira qui davanti - e infatti, non è stato creato per questo? Vergine, Signor Direttore. Cosa ne so io di questo desiderio che arde fin dalla Bibbia, tutti che sanno, e generano, e sanno, e generano: uomini, piante, animali. Mamma aveva paura del sesso, ho ereditato questa paura - non è da lei che l'ho ereditata? Quelle ragazze del movimento, così disinibite, così libere, sono vere o fingono? Nessun pudore, parlano di tutto. Fanno di tutto. La mia mortificazione quando mi sono lamentata con mamma e la mortificazione di lei quando mi ha portata dalla dottoressa, solo una donna poteva esaminare le mie parti intime, abbassava la voce dicendo «parti intime». Mia figlia ha qualche perdita, aveva detto e aveva assunto quell'aria infelice. Avevo irrigidito le gambe al tocco del dito guantato e mi ero ricordata di lei mentre diceva alla nonna che compiva i suoi doveri di sposa senza nessun piacere, fino all'amaro termine. Fino all'amaro termine, mamma? La fonte ,della mia sofferenza era questa stessa fonte di cui scorreva ora un flusso. Avevo tentato di allentare la contrazione in quella posizione angosciosa (sei così rigida, bambina, sembri di ferro, rilassati che non ti farò male) e avevo guardato mamma. Lei era una statua lacrimosa e stringeva solidale la mia mano. Ecco fatto, puoi rimetterti le mutandine, aveva ordinato la voce in mezzo alle gambe. Niente di grave, bambina, hai delle perdite bianche, a volte le ragazze ancora vergini soffrono di questo disturbo. Perdite bianche. Si sono asciugate, Signor Direttore, anch'esse si sono asciugate. Tutto si asciuga, la vecchiaia è asciutta, tutta l'acqua è evaporata da me, la mia pelle si è asciugata, le unghie si sono asciugate, i capelli $iisfaldano e si spezzano nel pettine. Il sesso senza secrezioni. Asciutto. Da tempo è completamente asciutto, fonte sigillata. L'unica differenza è che un giorno, nel Nordest, ritornerà la pioggia. Sullo schermo, l'uomo del safari entrò nella tenda e si coricò sotto la zanzariera in preda a grande tristezza poiché l'amante (moglie dell'amico) stava per andarsene, si trattava di un'ennesima storia di tradimento. Era venuta a sapere di così tanti, a cominciare da Mariana quando, in lacrime, era venuta a chiederle di non arrabbiarsi, di non condannarla, non litigare con me, Mimì, ma sono innamorata di Alfonso! Quale Alfonso, Mariana? Ne conosco uno solo, l'amico di tuo marito, non è l'amico di tuo marito? E gli occhi di Mariana si aprivano come due rubinetti: amico intimo. Era stata implacabile, aveva litigato, tu sei pazza, sei pazza Sempre penitenza: prima e dopo. Incisione inglese, 1700 Alfa beta 102 tutta, perché non hai perlomeno scelto un uomo di fuori, un estraneo? E lei, asciugandosi il viso perplesso, ma Mimì, dunque non capisci? Si finisce per innamorarsi nel proprio giro. Alfonso assomiglia a mio marito, assomiglia a me, abbiamo gli stessi gusti, frequentiamo &listessi posti e un bel giorno ci si guarda e allora è tardi. E tardi, seguitava a ripetere e scuoteva la testa turbata, i capelli ancora castani, ancora del colore naturale, era stato più tardi, da vecchia, che si era fatta le mèches biondo-cenere. Non condannarmi, insisteva. L'ho condannata, sì, e con quale rigore. Non sarà stata pura invidia? II mio senso di superiorità. Disprezzo. Invidia, mio Dio? Le invidiavo la sua vita inquieta, imprevedibile, ricca di avvenimenti, ricca di passione - era dunque invidia? Ne hai fatte di tutti i colori, le ho detto l'altro giorno e lei ha riso e il suo sguardo si è fatto umido come se fosse ancora giovane, la gioventù è umidità. I pori chiusi che trattengono l'acqua della carne turgida, quale frutto ricorda, la pesca? che si morde e il succo scorre ardente, ma chi? Che gli altri hanno morso, cosa ne so io di questo frutto? Si allacciò le mani in grembo. Così nell'oscurità i guanti apparivano btanchissimi, come se non avessero mai toccato qualcosa. Si affrettò ad accostare le braccia al corpo per non sfiorare con il gomito l'uomo che si era seduto nella poltrona accanto. Mangia con le alucce accostate, mi diceva mamma. Vivi con le alucce accostate, avrebbe potuto dire. Sì, il mio amore verso Dio. Ma tanta disciplina, tanta esattezza può chiamarsi amore? Se perlomeno fossi entrata in convento, ardendo nelle veglie, nei digiuni, lacerando piedi e mani nella pietà - quali prove ho dato della mia devozione? È la volontà di Dio, mamma era solita dire, e io ho continuato a ripetere, è la volontà di Dio, ma lo è stata davvero? Cosa ne so io di questa volontà. Prenderò un bel voto, signora maestra? Solo se il quaderno sarà ordinato, senza cancellature o macchie, ricoperto di carta verde e lucida. Lucida di burro? Con o senza sale. Cosa ne so io di questo torrente e delle sue deviazioni? Ma non confluiscono tutte nel cuore? E il cuore non è forse irrigato da questo amore? Aprì la borsetta, ne estrasse il fazzoletto e si asciugò gli occhi. Attraverso il cristallo appannato degli occhiali, presentì che la pellicola volgeva al termine e desiderò ardentemente che si prolungasse, adesso non voleva più la luce, aspetta, sono così in disordine, mio Dio, lascia che mi abbottoni e questi capelli, dov'è finita la forcina? Si toccò rapidameste il bavero della giacca, staccò la camelia e la ripose in fondo alla borsetta. Una lacrima raggiunse l'angolo della bocca, si pulì la bocca, come ho potuto commuovermi a tal punto? Come una vecchia stupida, aspetta, volevo dire che la nostra città, Signor Direttore, questa povera città - ma che cos'ha questa povera città? Ho finito per parlare di altre persone, di me, aspetta, ricominciamo daccapo, sì, la lettera. Signor Direttore: per prima cosa. Per prima cosa, Signor Direttore, Signor Direttore: Signor Direttore. Traduzione di Adelina Aletti Da O novo conto brasileiro
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